Ricordi dal set di un assistente alla regia

19 Dicembre 2012

Questo particolare speciale ha la funzione di illustrare quanto meglio possibile ciò che avviene tipicamente sul set di una commedia italiana contemporanea (e di conseguenza di un gran numero di altri film, dal momento che la commedia non è diversa da altri generi), e per farlo ci siamo avvalsi della preziosa testimonianza dell'amico Stefano Bucci (in arte Tomasmilia), che in quel mondo ha bazzicato per qualche tempo.

Quello che si è cercato di capire è come si svolga la preparazione di un set e come si comportino non solo al momento del ciak le persone coinvolte. Stefano, nel 2009, è stato assistente volontario alla regia nel film La vita è una cosa meravigliosa, firmato dai fratelli Vanzina, e ancora con loro, nel 2011, era sul set di Ex - Amici come prima!

COSA FA LO "STAGISTA DI REGIA"
Stefano: Dunque, cominciamo col fare chiarezza: oggi non esiste la figura del “volontario”. Tale figura è sostituita dallo stagista. La sostanza non cambia, cambia il fatto che per stare su un set devi essere sempre assicurato. Pertanto il primo grosso, talvolta insormontabile ostacolo è proprio quello di trovare qualcuno che sia disposto a pagarti l’assicurazione. A volte provvede l’università (come nel mio caso), altre volte, se sei un buon raccomandato, provvede la casa di produzione stessa. Superato questo ostacolo puoi essere messo di fronte a una “scelta”: fare lo stage nel settore della regia o della produzione. Io ho sempre scelto la regia. E solo col secondo film (Ex - Amici come prima!), mi sono accorto che, in realtà, nel primo facevo anche lavoretti di produzione. Facciamo un esempio: occuparsi di portare acqua, caffé, pizze, cornetti (a seconda dell'ora in cui giriamo) sul set per la troupe è compito della produzione. Compito dello stagista di regia è quello di occuparsi solo degli attori; perciò, ad esempio, quando arrivano i cornetti io mi devo preoccupare di metterne da parte (e nasconderli alla troupe) un po' per gli attori. L'attore spesso mangia in camerino, quindi io mi devo occupare di sapere il menù del giorno e portargli il pranzo in camerino.
Il compito dello stagista, per certi aspetti, è simile a quello dell'assistente di regia. Anzi, sarebbe più corretto dire che l’assistente di regia si prende un volontario per NON adempiere a certe mansioni (come portare il caffè agli attori, che di fatto passano allo stagista).
L’assistente di regia si occupa di fare lo spoglio della sceneggiatura assieme all’aiuto regia (in fase di preparazione), di redigere l’Odg (Ordine Del Giorno) che firmeranno l’aiuto regista e il direttore di produzione, dei pre-call, ossia telefonare agli attori e "ruoli minori" (1-2-3 pose) per confermargli che gireranno la settimana successiva, di muovere le comparse (compito che spesso svolge l’aiuto regista), di comunicare ai reparti le variazioni (che so, il numero di camerieri in una scena cambia da 2 a 4. Pertanto i costumi devono attrezzarsi per recuperare  altre due divise).

Cosa accomuna quindi lo stagista all’assistente di regia? Entrambi stanno, almeno all’inizio della giornata, al campo base (che è diverso dal set). Il campo base è il luogo in cui stanno il camper sartoria, trucco (e parrucco) e i camerini degli attori. In base all'ordine del giorno (documento ufficiale del set) tu sai che l'attore X viene prelevato alle 6:15 da casa sua e che alle 7 deve essere al trucco. Quindi, se questi arriva alle 6:55, lo saluti, gli fai un paio di domande tipo: "Ciao X, vuoi un caffé? Gli stralci li hai avuti?... Perfetto... allora vieni, che ti aspettano al trucco." Dopo il trucco passano ai capelli e poi vanno a vestirsi con l'aiuto delle costumiste. Gli attori devono essere pronti per l'inizio delle riprese. Ritardi ce ne sono sempre e di vario tipo. O l'attore non si è fatto trovare a casa, oppure è sceso in ritardo, o ci sono stati problemi all'impianto elettrico del camion trucco, o all'attore, una volta vestito, è saltato un bottone e si è perso tempo per ricucirlo...

Ad ogni modo lo stagista è quello che si prende più cazziatoni di tutti, perché è ambasciatore di tutte le beghe. Un esempio? Si devono rubare sempre 10 minuti ai reparti. La pausa è di un'ora ma dobbiamo trasformarla di 50 minuti per cominciare prima il ritocco degli attori. Ovviamente l'assistente manda lo stagista a comunicarlo ai reparti (trucco/parrucco e costumi) e questi logicamente s'incazzano perché pretendono che la pausa sia di un'ora. Spesso riesci ad accordarti; altre volte, specialmente se sono sotto stress, ti rispondono (giustamente) male. Detto questo, ci tengo a sottolineare che lo stagista, in quanto tale, è sul set per imparare. Non può ricoprire incarichi di responsabilità. Ad ogni modo io, come credo chiunque altro ambisca a farsi ben vedere e a continuare in quell’ambiente, mi davo da fare. Il massimo che puoi fare è però anticipare le richieste dell’assistente o dell’aiuto regista; quindi che so, l’aiuto ti chiede: “Voglio gli attori sul set tra 3 minuti!”; se sei stato bravo puoi rispondergli: “Stiamo già salendo con l’ascensore!” (immaginando che si stia girando in un appartamento). Nessuno però ti farà telefonare a un attore per un pre-call, tanto per capirsi...

Ecco una serie di domande che ho posto a Stefano su ciò che poteva sapere:

Come sono le tempistiche, sul set? Ovvero, come si prepara il set? Chi arriva prima, chi dopo, chi per ultimo?
Se badiamo all'ordine del giorno, prima di tutti arrivano i camion o i camper, poi la produzione e, assieme a questa, a una distanza di 15 minuti, devono arrivare l'assistente di regia, i costumi, il trucco e il parrucco. In realtà, da quello che vedo, prima di tutti arrivano gli scenografi perché devono preparare il set (a meno che non lo abbiano già allestito il giorno avanti, se ne hanno avuto la possibilità). Un esempio: sull'ordine del giorno vedi scritto “convocazione della troupe alle 10”; bene, questo vuol dire che l'assistente di regia deve essere al campo base alle 9, idem per i costumi e il trucco. La produzione sarà già lì intorno le 8:45. Non è comunque così fiscale la cosa...
Ecco un esempio di ODG:
Convocazione troupe alle 14
Assistente di regia alle 13:30
Aiuto regista alle 14 (lui è convocato con la troupe)
Produzione alle 13
Camion (o mezzi tecnici) alle 13
Costumi, trucco e parrucco alle 13:15
Il primo attore dev'essere al trucco alle 14


In sostanza, per troupe si intendono i macchinisti, il reparto della fotografia, gli elettricisti e il fonico. La scenografia ha di solito un O/C (on call): è un "senza orario", cioè arriva quando lo ritiene opportuno. Se pensa che per allestire il set occorrano due ore, arriverà intorno alle 11... In pratica, quando arriva la troupe, il lavoro dello scenografo è pressoché terminato. Lui deve far trovare il set già allestito. Poi per carità, possono esserci degli inconvenienti... Terminato il lavoro dello scenografo restano gli attrezzisti di scena che sono quelli che si occupano di spostare i mobili, le poltrone, i divani nei cambi d'inquadratura... Ad esempio, se sul copione c'è scritto che il telefono deve squillare, è compito dell'attrezzista di scena farlo squillare nel momento giusto e far sì che ci sia un telefono funzionante. Anche qui non si deve essere fiscali: a volte lo scenografo resta, altre volte lascia la sua assistente... comunque qualcuno della scenografia sul set c'è sempre. Si badi bene, di solito tutti arrivano sempre prima dell'orario prefissatogli: il caposquadra dei macchinisti arriva sempre prima delle 14, nonostante quella sia l'ora della sua convocazione.

Capita mai che sul set siano presenti anche attori che nella scena da girare non parteciperanno in prima persona?

Sì, capita. Non spesso, ma capita. In Ex - Amici come prima! Liz Solari doveva girare una scena con Brignano. Sebbene lei non dovesse parteciparvi, ha voluto presenziare ugualmente perché, a suo dire, aveva "bisogno" di vedere Brignano per entrare meglio nella parte. Comunque è una cosa rara, per mia fortuna. Dico "per mia fortuna" perché avere un attore sul set comporta rischi e ovvie “rotture”. Gli elettricisti e i macchinisti, quando c'è da cambiare il campo, corrono a destra e a sinistra coi cavi, fanno alzare le persone... e gli attori non hanno il passo di un normale essere umano, il più delle volte; anche nello spostarsi devono comportarsi da "primedonne".

Quanto improvvisano gli attori rispetto al copione? Hanno il copione lì e se lo ripassano in continuazione mentre viene preparato il set? Il regista suggerisce di improvvisare o di seguire fedelmente il copione?
Alcuni (pochi) vengono sul set con la scena del giorno ancora da imparare, altri (i più) la sanno già a memoria. Il regista non chiede loro di improvvisare, sono loro stessi a proporre al regista delle aggiunte e lui valuta se introdurle o meno. Brignano è uno che aggiunge molto (e spesso bene), così come Salemme e Proietti. Un esempio? La scena in La vita è una cosa meravigliosa in cui Proietti domanda al figlio: "Ma tu non hai risposto a niente?" "A niente, papà" "Ma niente niente?" "Niente!" "E t'ha bocciato?"... Ecco, quest'ultima battuta (“E t’ha bocciato?”) è un'invenzione di Proietti sul set. Carlo gli stava facendo fare una prova (quindi non stavamo girando) e a Proietti è uscita estemporanea.

Mediamente quanti ciak si facevano per scena? Esiste un limite che il regista cerca di porsi o se la scena non va si fanno anche 1000 ciak?
A sorprendere è più la media di ciak per ogni inquadratura (da 3 a 5) piuttosto che il singolo “record”. Forse esiste un limite di ciak (mentale, ovvio) per Vanzina ma, a meno che l'attore o l'attrice non sbaglino di continuo, molto agilmente si porta a casa prima l'inquadratura e poi la scena. Di solito, da quello che ho visto, per scene un po' più complesse fa un 7-8 inquadrature. Molte non le noti nemmeno perché cambia solo la lente. Purtroppo non conosco bene i campi né le lenti e considera che spesso non le vedo neppure, dato che sono in altre faccende affaccendato oppure lontano dal set. La scena è tanto se la fa ripetere 5 volte. Di solito se ne ha una buona gli basta. Dipende dal tipo di inquadratura però. Per sicurezza ne gira sempre un'altra, ma non è così fiscale. Ha in testa già il montaggio e quindi sa come “attaccare” tra loro le inquadrature.

Quali problematiche ci sono a girare gli esterni?

È difficile girare gli esterni perché, nel caso delle produzioni italiane, è quasi impossibile che venga transennata l'intera zona in cui si gira. Viene transennata nel caso di inseguimenti o altro... Insomma, solo in casi in cui il pericolo è evidente. Altrimenti capita di girare a Piazza di Spagna o lungo Via del Corso e dover stare attenti a tutti quelli che guardano in macchina, che entrano nell'inquadratura (o campo). In La vita è una cosa meravigliosa, quando la Ranieri parla al telefono con Brignano (che si finge una vecchina), sul fondo si vede un tizio fermo che cerca di deviare il flusso delle persone. Ecco, ero io che chiedevo alla gente di camminare sull'altro marciapiedi perché stavamo girando! A bloccare il traffico o la gente ci pensano sempre quelli della produzione (i runner o segretari di produzione) nonché gli stagisti.

Carlo era sempre presente sul set o qualche scena di raccordo la faceva girare agli assistenti? Ed Enrico è presente? Qual è l'apporto di Enrico mentre si gira? Come si dividono i lavori i due fratelli, in pratica?
Le scene di raccordo non le ho mai viste girare dagli assistenti. Enrico e Carlo scrivono assieme il soggetto, poi la sceneggiatura provvede a buttarla giù Enrico. Infatti, se noti bene, sui titoli di testa c’è sempre scritto: “Soggetto e sceneggiatura di Enrico e Carlo Vanzina” non rispettando l’ordine alfabetico. Enrico scrive e Carlo dirige. Ecco la divisione sostanziale. Carlo È il set. Enrico, mentre si gira, non dice niente. O viene in veste di produttore (nel caso sia prodotto dalla Video80) o di visitatore-sceneggiatore. Rispetta molto quanto fa il fratello.

Quanto decide Carlo di variare rispetto alla sceneggiatura? E se lo fa, perché lo fa?
Varia a seconda delle battute: in La vita è una cosa meravigliosa la battuta "Solo una cosa ruberei: Kaka al Real Madrid" è stata cambiata lì per lì sul set. In sceneggiatura c'era Ibrahimovic all'Inter. Carlo disse a Emanuele Bosi: "Siccome non sappiamo che fine farà Ibrahimovic, tu dì Kaka al Real Madrid che è un affare già concluso". Varia ancora se vede che la scena è troppo lunga. In quel caso ordina di tagliare qualche battuta. Magari in sceneggiatura il dialogo funziona benissimo, però nel momento che lo porti in scena presenta un tempo morto o diventa troppo lungo. In questo caso si chiede di tagliare. Altre volte cambia quando la scena non ha una chiusa efficace. Ricordo una scena sul set di Ex - Amici come prima! in cui due protagonisti litigano dentro un taxi, poi ognuno fa il galante con l'altro ("No dai, allora lo prenda lei questo taxi" "No, no, è lei che è salito per primo..."); il taxista si spazientisce e dice: "Ao', a salghi lei, no scendo prima io... che devo fa?". In sceneggiatura la scena si chiudeva così. Vanzina ha fatto aggiungere un "Lei si faccia i cazzi suoi" detto all'unisono da entrambi i protagonisti e successivamente ha fatto dire loro una via in cui condurli.

Quanto passa tra un ciak e l'altro? E cosa si fa di solito negli intermezzi?
Dipende. Se è già tutto pronto, tra un ciak e l'altro il passaggio è immediato. Carlo dice: "Rifacciamola!", dà magari un'indicazione e la rifacciamo. Creiamo il silenzio sia interno (c'è sempre qualcuno che chiacchiera) che esterno (che so, passa un aereo, un treno, un'auto della polizia a sirene spiegate) e ripetiamo il ciak. Casomai, il tempo passa se cambiamo inquadratura. In quel caso ti accorgi che i tempi sono più lunghi (4-5 minuti) perché l'operatore va fuori a fumarsi una sigaretta assieme al fonico, mentre dentro i macchinisti e gli elettricisti ripreparano la scena. I macchinisti, che so, preparano il carrello, gli elettricisti sotto la direzione del direttore della fotografia aggiustano le luci, gli attrezzisti di scena ridispongono il set, gli aiuto operatori sistemano la mdp, cambiano la lente... Fatto tutto, si richiamano gli attori, il direttore della fotografia si accerta che le luci siano a posto, Vanzina rispiega i movimenti, fa una prova, dà il motore, creiamo il silenzio, il fonico dice: "Partito", viene battuto il ciak e Carlo dà l'azione.

Come mai per gli interni ogni tanto si sceglie di stare in studio e ogni tanto si gira all'interno di case vere?
Guarda, è una domanda alla quale non ti so rispondere con assoluta certezza. In La vita è una cosa meravigliosa non abbiamo mai girato in studio. Forse solo in un'occasione. Per Ex - Amici come prima! invece, è capitato. Credo che il motivo sia il seguente: di un appartamento vero puoi sfruttare il numero maggiore di stanze, il pianerottolo, l'ascensore (se presente) e, eventualmente, anche il panorama esterno. Ti dico questa: abbiamo girato in un appartamento che, nel film, risulterà l'appartamento di tre persone diverse. Sarà l'appartamento dell’amico di Gassman che abita a NY (abbiamo sfruttato il salotto e hanno posto dietro un green screen per gli effetti visivi), poi abbiamo girato in camera da letto (e a quel punto l'appartamento risulterà essere dell’amica della Foglietta), e infine ci ha girato la protagonista dell'episodio (la Foglietta) fingendo che quello fosse il suo. In studio ci giri quando devi sfruttare, che so, un ingresso e una sola stanza. Penso sia questo uno dei motivi.

Mi chiedevo se in La vita è una cosa meravigliosa le riprese in Africa fossero state girate davvero in Africa (anche se a vederle pochi dubbi possono esistere in proposito). Mi pareva strano che per un paio di veloci scene si spendesse per arrivare così lontano.
Sì, le riprese sono state effettivamente fatte in Africa. So che ci sono stati una settimana. Considerando i costi, nel caso di queste trasferte si va a troupe ridotta. Almeno così avviene nei film di Vanzina. Ad esempio, anche in Ex - Amici come prima! ci sono delle scene girate all'estero e, in tal caso, penso che vadano la costumista, il regista e l'aiuto, l'organizzatore generale, il direttore di produzione, a volte solo uno tra parrucchiere e truccatore (nel caso di La vita è una cosa meravigliosa accadde così), il direttore di fotografia e il caposquadra macchinisti, il fonico... I Vanzina con le "scenette veloci" hanno girato il mondo. Beati loro!

Quanto corregge Carlo l'impostazione degli attori? Spiega loro come interpretare una scena o li lascia liberi di agire come credono?

Più o meno, provo a spiegarti come lavora Vanzina sul set: innanzitutto gli attori (così come le maestranze) sono felici di lavorare con lui perché 1) è sempre tranquillo; 2) è un signore 3) È lui il primo a ridere alle battute degli attori e alle loro proposte; 4) Ha rispetto del lavoro altrui; 5) finisce le riprese quasi sempre prima dell'orario previsto. Con gli attori sul set ci parla, li mette a loro agio, domanda come stanno, li accoglie calorosamente come un padrone di casa. Parla con loro della scena, la spiega, illustra i movimenti, ti riepiloga un attimo cosa è successo prima, come la intende lui... Non perde mai la pazienza e sa precisamente quello che vuole. Dopo aver provato con gli attori dice: "Proviamola!" e fanno una prova senza "motore" ma in silenzio. Vede se è tutto ok e poi la gira. È raro che dica, mentre la sta girando: "Fai anche questo..." e subito dopo: "Non, non lo fare più...". Quello che vuole lo ha già detto e si è già accordato con gli attori. Non è uno di quelli che dice: "Allora riprendiamo di lato, di spalle, da destra, da sinistra, dal davanti...". Fa le inquadrature che contano e non si perde in inutili dettagli o virtuosismi. Adopera il carrello o la steady-cam solo se c'è necessità. Adopera il dolly con moderazione (anche perché costa molto). Alla fine il suo è un cinema, oserei dire, semplice: la commedia, come dice lo stesso Vanzina, non ha bisogno di grandi movimenti di macchina. La vita è una cosa meravigliosa ad esempio è un film di routine, diciamo. I grandi attori non fai molti sforzi a dirigerli (se ti chiami Vanzina). E tu pensa che, a mio parere, non tutti gli attori del film erano in splendida forma. Però son professionisti... e qui si vede la differenza. Dolcissima è stata Orsetta De Rossi (la moglie di Salemme nel film), d'una professionalità unica. Era una che doveva attendere molto in camerino. Non ha mai sbuffato. Mangiava il cestino come tutti. Siccome nel film, in alcune scene doveva girare in accappatoio, è venuta a mangiare il cestino al bar in accappatoio. Tranquilla. Poi m'aveva preso in simpatia e quindi, nelle lunghe attese, aveva piacere che le facessi compagnia. Considera che io ero molto più spesso al campo base che sul set. La Brilli aveva la sua truccatrice e parrucchiera personali, quindi è come se non l'avessi conosciuta. Diverso il discorso è stato su Ex - Amici come prima! La Foglietta, la Mannino, Salemme, la Solari e Memphis, mi permetto di dire, m’adoravano. Gassman è una persona fantastica, ma sicuramente di me non si ricorda.

Come si gira il film? A zone? Un giorno tutte le scene da una parte, un giorno da un'altra? Quanti set si girano in una giornata, di solito?
Vanzina, da quello che so, preferisce cominciare le riprese girando, per prima, la prima scena, anche se in La vita è una cosa meravigliosa non accadde (la prima scena fu quella di Bosi seduto al tavolo del ristorante). Un film si gira in base alla disponibilità dell'attore e alle zone. Faccio un esempio, per Ex - Amici come prima! siamo andati 3 volte a girare all'aeroporto di Fiumicino, ogni volta con attori diversi. In questo film abbiamo girato l'esterno di un pub una sera e l'interno un altro giorno. Se però giriamo in un interno (vedi l'appartamento di Proietti) càpita che si giri per 4 giorni di fila sempre nello stesso posto. Idem per l'appartamento di Brignano e per l'esterno della casa della Ranieri. In Ex - Amici come prima! non abbiamo quasi mai girato nello stesso posto, è successo raramente che accadesse. Ad esempio ci sono alcune scene girate dentro un ufficio adibito a studio legale. Ebbene: tutte quelle scene sono state girate lo stesso giorno. Però non è stato infrequente girare in più location nella stessa giornata. Addirittura una volta abbiamo girato in tre set diversi, una cosa folle! Erano tutti relativamente vicini tra loro, ma...

CONCLUSIONI
L’intervista è stata realizzata durante le prime settimane di Ex - Amici come prima! Oggi, a distanza di quasi due anni dalla fine della seconda esperienza, Stefano aggiunge:
“Dopo il film ho lavorato con altre mansioni su altri set, pertanto ho avuto modo di vedere all’opera altri registi (Claudio Risi, Fausto Brizzi, Sergio Castellitto, Alexis Sweet...). Ecco, posso dirvi che Vanzina costituisce un unicum nel panorama italiano. Lui non si mette mai al monitor del video assist a vedere la scena; si siede accanto alla macchina da presa, segue una prima prova dal monitor posto sulla mdp e poi guarda solo gli attori, non più il monitor. È un regista vecchio stile, appartiene alla vecchia scuola. È lui a dare il motore e l’azione, è lui a chiamare il trucco e il parrucco per un ritocco se ritiene che ce ne sia bisogno (solitamente sono compiti dell’aiuto regista). Ha già in mente il montaggio, non perde tempo, non è insicuro, a differenza di tanti altri registi che ho visto all'opera. Un’altra particolarità: tutti i registi girano almeno con due macchine da presa in contemporanea, per massimizzare i tempi. Vanzina ne adopera invece (quasi) sempre solo una, e riesce a girare tutte le scene (quasi) sempre con un’ora d’anticipo rispetto alla fine delle riprese.

Una volta una comparsa mi raccontò della sua esperienza sul set di Woody Allen. Mi disse: “Allen è un signore; non lo senti mai urlare. Spiega agli attori la scena, cosa devono fare e gira. Se sbagliano, si alza dalla sua sedia e lo rispiega. Gentile e rispettoso con tutti. Ed è Woody Allen. In Italia nessuno è come lui, ma tutti urlano, tutti si sentono ‘sto cazzo!”
Le dissi: “L’unico che ho trovato così è Vanzina”.
Rispose: “Sì, bravo. L’unico è Vanzina. Infatti stiamo parlando di due veri signori.”


APPROFONDIMENTO INSERITO GRAZIE AL BENEMERITO TOMASMILIA (STEFANO BUCCI)

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commenti (6)

RISULTATI: DI 6
    Markus

    19 Dicembre 2012 18:43

    Tomas, ho letto con molto interesse e mi hai fatto tornare in mente i tuoi gustosi aneddoti durante la mitica cena romana dello scorso raduno. Rallegramenti!
    Didda23

    19 Dicembre 2012 18:53

    Vale lo stesso per me.
    Caesars

    20 Dicembre 2012 11:40

    Grandissimo approfondimento. Complimenti Tomas.
    Powerglide

    20 Dicembre 2012 15:08

    Lo speciale sul backstage di un film ci voleva proprio, davvero interessante. Complimenti a Tomasmilia.
    Geppo

    28 Dicembre 2012 02:09

    Grande Tomas. L'approfondimento mi è piaciuto!
    Buiomega71

    11 Gennaio 2013 21:16

    Complimenti Tomas! Prezioso e esaustivo.