La villa/castello di Corcolle

9 Marzo 2009

Nota: IL CASTELLO DI CORCOLLE FA PARTE DEI LUOGHI COMUNI DEL CINEMA ITALIANO (vedi Approfondimento relativo), ovvero di quelle location pluriutilizzate dal nostro cinema (di genere e non).

Compare in un ipotetico elenco delle ville più utilizzate dal nostro cinema a partire dai tempi dello spaghetti western, in cui col suo biancore “sparava” nel paesaggio circostante e faceva bella mostra di sè in film come Le colt cantarono la morte e fu... tempo di massacro! o Texas, addio (per i fotogrammi dei film ringraziamo il sempre benemerito Gobbo). Ricomparve nel decamerotico (Fiorina la vacca) per poi finire utilizzata nel poliziesco e nel thriller all’italiana, in veste più moderna e maliziosa.
Fu proprio seguendo l’interessante audio commentary di uno di questi thriller (I corpi presentano tracce di violenza carnale) che Markus sentì Sergio Martino parlare di Corcolle.
Quella villa pareva stare proprio lì, secondo il regista, ma nonostante qualche prima sortita in zona non riuscimmo a venire a capo del problema. Ci pensò Markus stesso, che ci si mise di buzzo buono finché non la individuò lungo la Zagarolese, effettivamente nella zona a est di Corcolle. Una ricerca non facile, di certo, ma che attraverso altre foto presenti in rete gli permise di identificare il luogo senza che potessero esserci dubbi.
 
Per questo possiamo dire con certezza, oggi, che la villa di tanti film (western e non) è in realtà il “castello di Corcolle”, attualmente un bell’agriturismo nel cui sito http://www.castellodicorcolle.com se ne riporta la posizione in questo modo: si adagia su una collina nel cuore della campagna romana, in una posizione meravigliosa, a meno di trenta minuti da Roma, vicino a Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli, nei pressi di Frascati e dei bagni termali Acque Albule.
Come poi si legge continuando sulla stessa pagina, la costruzione del Castello di Corcolle risale all'anno 1074. Fu di proprietà dei Colonna, poi dei Barberini e per breve tempo dei Corsini. Oggi è gestito dalla famiglia Piccioni - Planner.

 
CASTELLO, NON VILLA
La posizione è dominante (anche per questo viene utilizzato il nome di castello) e la cosa era ben visibile anche in film come Fiorina la vacca, in cui s’inquadra la natura circostante che pare proprio stare su di un altro livello, rispetto alla "villa". Non è poi da confondere con altre ville rustiche ad esso molto somiglianti, come quella che si vede nello stesso Fiorina la vacca o in La città gioca d’azzardo (in cui è evidente una doppia scalinata ancora più ampia e che continua ben oltre il corpo dell’edificio). Del castello fa parte anche la tenuta che si scorge tutt'intorno, a completare un suggestivo panorama romano.

  Al castello si accede attraverso una strada che porta fino all’ingresso delle basse mura, dominato da tre merli che sovrastano l’arcata d’accesso. L’interno (poco visibile nei film, più spesso ricostruito in studio) oggi è composto da quattro camere da letto, due ampi saloni e un giardino (questo invece presente quasi sempre, nei film: è quello in cui, nei Corpi presentano tracce di violenza carnale, le belle giovani del cast prendono il sole facendo “impazzire” il povero Vincenzo Crocitti). A tutt'oggi il castello, che come detto è uno splendido agriturismo appena fuori dal centro di Roma, si mantiene molto bene come potete vedere nelle recenti foto lì scattate.


• Nelle tavole qui sopra sono presenti fotogrammi tratti dai seguenti film:
Django spara per primo (1966) - Le colt cantarono la morte e fu... tempo di massacro! (1966) - Texas, addio (1966) - Quella sporca storia nel west (1967) - Fiorina la vacca (1972) - A tutte le auto della polizia (1972) - I corpi presentano tracce di violenza carnale (1973)

• Altri film in cui la villa compare non presenti nelle tavole e le cui foto trovate qui sotto:
10.000 dollari per un massacro (1967) - Il momento di uccidere (1968) - Django sfida Sartana (1970) - Le favolosi notti d'oriente (1973) - Astolfo (2022)

















ARTICOLO INSERITO DAL BENEMERITO ZENDER (grazie alla scoperta di MARKUS)

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