La commedia sofisticata all'italiana

23 Ottobre 2008

LE ORIGINI STORIOGRAFICHE

La genesi della commedia cosiddetta “sofisticata” è senz’altro legata al teatro francese (la classica messa in scena con la formula del “ménage à trois”), al cinema americano degli equivoci (sophisticated comedy) e, talvolta, a libri di successo già a partire dagli anni Trenta del novecento.
In Italia da tempo la commedia era chiamata “all’italiana” e da questa, combinandosi agli stilemi essenziali di quella americana e al teatro francese, nel corso degli anni settanta, si sviluppò un microfilone che ho definito “commedia sofisticata all’italiana”.
Questa fusione sopraggiunse nel decennio più ricco di generi e sottogeneri della cinematografia italiana e in un momento in cui parve maturo poter essere sperimentata. In fin dei conti, nel momento in cui la “sofisticata” prese piede in Italia, c’era la necessità di un “sano” disimpegno, anche per dimenticare quelli che di fatto sono noti a tutti come gli “anni di piombo”.

In aggiunta agli stilemi importati, la “sofisticata all’italiana” ha saputo aggiungere un tocco del tutto personale, uno charme fino ad allora insperato, tanto da essere considerata da molti (a partire da me!) uno tra i migliori esempi di cinema straniero riadattato in Italia.
Consultando alcuni settimanali di quel periodo, ci si accorge che questo sottogenere era classificato banalmente come “commedia” o “commedia di vecchio stampo” (quest’ultimo termine in senso ovviamente spregiativo secondo un atteggiamento tipico della critica di quegli anni nei riguardi del cinema popolare italiano); dal 1978 in poi lo si è classificato talvolta come “commedia brillante”, aggettivo che denota come già in quel periodo, e dopo qualche successo, ci si fosse resi conto che si aveva a che fare con qualcosa di diverso, di personalizzato, come se fosse un passo successivo alla commedia all’italiana (cosa che in realtà è stato).
Nel panorama della cinematografia italiana degli anni settanta le “sofisticate” hanno avuto un ruolo importante, sia commerciale che di tendenza stilistica (tanto più che dal 1975 al 1980 sono state estremamente proficue e, di fatto, sono state l’ossatura per un certo tipo di cinema degli anni ottanta).

GLI STILEMI

Pur tenendo conto delle varianti di sceneggiatura tra un film e l’altro, ci sono dei punti fermi constatabili nel sottogenere, tra i quali ricordo:

Gli interni e le location: 

Solitamente la “sofisticata” è girata all’interno di una villa in stile moderno, arredata con gusto e con materiali pregiati, con un pizzico di esotismo (cosa che ci fa pensare si tratti di casa di benestanti a cui piace viaggiare, che hanno la cultura del bello e quel desiderio di conoscere che li contraddistingue da tutti gli altri). Le location esterne il più delle volte sono in campagna, o meglio ancora in zone marittime. Le ambientazioni cittadine non mancano, ma sono girate in zone periferiche altolocate, difficilmente riconducibili ad una città precisa, dato che si evita quasi sempre di inquadrare centri storici e simboli di una città piuttosto che un’altra. Soltanto alcuni elementi legati alla vegetazione o a piccoli particolari rendono riconoscibile la location. Ad ogni modo la città di riferimento per questo genere mi risulta essere Roma, come fu Milano negli anni ottanta per i generi scaturiti dalla “sofisticata”.

Dialoghi inverosimili:

Forse è la cosa più criticata dai giornalisti all’uscita di quei film (e potevano in parte avere ragione) erano i dialoghi, assolutamente inesistenti nella vita reale: tutto possedeva un senso di spensieratezza e si aveva l’impressione di una certa facilità nel risolvere le problematiche della sceneggiatura (ma in fin dei conti era necessario fare così). Probabilmente dialoghi ancor più ricercati nella forma avrebbero appesantito eccessivamente la pellicola già di per sé di stampo tradizionalista.

...ma nessuno lavora?
D’accordo che il più delle volte nelle “sofisticate” i personaggi principali sono benestanti, ma non si vede mai nemmeno per sbaglio una persona lavorare, come se il sostentamento, e l’alto tenore di vita, fosse sorretto da una rendita. Probabilmente questo cinema è servito per farci sognare. In fin dei conti il desiderio dell’Italiano medio non è vivere è godersi la vita senza fatica?

L'ATTORE GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO

il fenomeno Johnny Dorelli, il “Re” delle “sofisticate”
Mi rendo conto che parlare solo di lui mi fa correre il rischio di fare un torto ai restanti attori e caratteristi che hanno sostenuto egregiamente un ruolo in questo filone, ed evidentemente non è questo il mio intento, ma secondo il mio giudizio Johnny Dorelli ha saputo rendere credibile meglio di chiunque altro il personaggio brillante tipico e necessario alle “sofisticate” (anche in virtù della sua quasi onnipresenza in questo tipo di pellicole).
La carriera cinematografica di Dorelli in un certo qual senso è quasi interamente dedicata alle “sofisticate”, che di fatto, una volta esaurito il ciclo, hanno drasticamente rallentato il suo ritmo professionale.
Ma veniamo alle cause storiografiche:
Nella metà degli anni settanta Johnny Dorelli aveva lasciato il mondo musicale, se non per tornarci saltuariamente con qualche 45 giri ed un LP del 1978 (“Giorgio”, che non ottenne il successo sperato).
In una puntata del noto talk show  “Bontà loro” [*1] del 1977 Dorelli disse senza mezzi termini, ad un giovane Maurizio Costanzo, che come cantante sostanzialmente era finito, e che il pubblico da lui pretendeva altro. In effetti erano anni difficili per i cantanti di successo degli anni cinquanta e sessanta, una crisi musicale che colpì (per citarne uno tra tutti) anche Gianni Morandi.
I gusti musicali erano mutati, il grande pubblico aveva cominciato nei settanta a sviluppare un certo apprezzamento verso nuovi stili di origine in gran parte statunitense,  quali il funky, la disco, il new jazz, il rock progressivo, la musica impegnata dei cantautori ed il melodico dei gruppi.
In questo contesto Dorelli ha saputo riqualificarsi come attore e la scelta si è rivelata azzeccata. Tanto più dal 1974, quando fu il personaggio principale nel musical Aggiungi in posto a tavola [*2].

Il fatto che sia stato particolarmente efficace nel genere brillante lo si deve senz’altro alle sue abilità di attore, ma anche a caratteristiche del tutto naturali, che vado ad elencare per punti:
•? Il tono di voce pacato ma nello stesso qual tempo brillante, senza inutili istrionismi,
•? Milanese, ma privo di accento meneghino (se non richiesto esplicitamente dalla sceneggiatura).
•? Aspetto fisico piacevole; non eccessivamente bello, ma più che altro affascinante per come si pone nei confronti del prossimo.
•? Sguardo da furbo, di chi sa avere la parola giusta al momento giusto, pur non rinunciando a qualche (finta?) goffaggine per non sembrare spocchioso.

Con queste caratteristiche Dorelli ha saputo imporsi come il “Re” della nuova commedia sofisticata all’italiana, in special modo nel periodo del così detto “riflusso” (1978/82).


LA FILMOGRAFIA ESSENZIALE DEL GENERE


• ?L’anatra all’arancia (1975)
Luciano Salce imbastisce (sull’omonimo testo di Marc-Gilbert Sauvajon) quello che possiamo considerare il primo esempio di commedia sofisticata all’italiana. Visti il buon esito al botteghino e il risultato artistico complessivo, il film ha generato un filone che, per almeno cinque anni, ebbe un certo seguito. Un Tognazzi in splendida forma ed una Vitti perfettamente calata nel personaggio danno credibilità alla messa in scena che, seppur di stampo esplicitamente teatrale, ha permesso a questo film di diventare a suo modo un cult movie, anche avvalendosi di una Barbara Bouchet strepitosamente convincente nel suo ruolo [*3].
Incasso
lire 776.000.000

•? Bruciati da cocente passione (1976)
Uno dei rari casi in cui la “sofisticata” si trasferisce in campagna e i personaggi vivono di espedienti e di lavoro fisico. Ciò potrebbe far credere che non si tratti di un film classificabile come "sofisticata", in realtà le situazioni pochadistiche, il gioco degli equivoci sono, come detto precedentemente, le basi stilistiche del genere. La sapiente regia di Giorgio Capitani e la presenza di attori brillanti quali Aldo Maccione e Cochi Ponzoni, danno a Bruciati da cocente passione un taglio decisamente sofisticato.
Incasso lire 519.000.000

• ?Cattivi pensieri
(1976)
Ugo Tognazzi cura la regia di questa "sofisticata" che strizza l'occhio a situazioni sexy (i nudi della Fenech e di Luc Merenda integrali fecero un certo scandalo nel 1976) e ad alcune accortezze tipiche del giallo (l'inquadratura dell'appartamento in prima persona). La paura del tradimento, tipica fobia molto usata dalla commedia all'italiana, si miscela con gli stilemi del sottogenere. La location da cartolina completa l’operazione.
Incasso
lire 312.000.000

•? Pane, burro e marmellata (1977)
Giorgio Capitani, regista tra i più prolifici nel genere commedie sofisticate, dirige un simpatico Enrico Montesano nei panni di un presentatore tv che, abbandonato dalla moglie, viene adottato, ospitato e coccolato da tre donne sole in una meravigliosa casa. Situazioni pochadistiche e stuzzicanti si susseguono per tutto il film, che in  ogni caso non è propriamente riuscito a causa di alcuni cali di ritmo. Capitani si rifarà con Montesano nel migliore Aragosta a colazione (1979).
Incasso lire 989.000.000

• ?Cara sposa
(1977)
Non c’è niente da fare, quando il personaggio principale è Johnny Dorelli puoi pure farlo uscire dal carcere trascurato e con la “barbaccia” che punge, ma rimarrà sempre raffinato, come se le sue ascelle, anziché secernere sudore, facessero uscire eau de toilette d’alta profumeria maschile. Questa premessa per dire che anche nelle “sofisticate” si tentò la buona vecchia storia del pover’uomo, colpevole di un passato non proprio lindo ma dal cuore tenero e con il fascino dell’uomo che se la sa sempre cavare (grazie anche alla sua simpatica sfacciataggine). Pasquale Festa Campanile dirige con maestria questa commedia sofisticata, ma finge di prenderne le distanze ed in parte ci riesce. La splendida Agostina Belli è in un ruolo un po’ severo ma perfettamente consapevole del suo personaggio: ci regala una delle sue più belle interpretazioni.
Incasso
lire 481.500.000

•? Amori Miei (1978)
Steno incanala abilmente una combinazione ideale tra commedia brillante, musiche sapientemente scritte appositamente dal Maestro Trovaioli, location, e la perfetta caratterizzazione dei personaggi da parte degli attori principali. Amori Miei è  forse il migliore esempio della commedia sofisticata e fu un successo strepitoso, nel Natale del 1978. In quel periodo si identificò in Amori Miei una tra le più tipiche espressioni del “riflusso” che avanzava. Il film è tratto dal testo teatrale “Amori miei - commedia con musica” di Iaia Fiastri.
Incasso lire 1.848.000.000

•? Come perdere una moglie e trovare un’amante
(1978)
Pasquale Festa Campanile dirige un altro bell’esemplare di “sofisticata”, in cui l’onnipresente Dorelli si trova ad affrontare il classico ménage à trois e diverse situazioni intriganti in svariate location da cartolina (ricordo qui la Val Malenco). La colonna sonora è cantata dallo stesso Dorelli, la canzone si chiama “ah! golosona” [*4].
Incasso
lire 1.379.000.000

•? 
Aragosta a colazione (1979)
Giorgio Capitani ritorna alla “sofisticata” dirigendo questo film che, sin dal titolo curioso, lo colloca in questo genere. Situazioni pochadistiche, equivoci a volontà si sviluppano all’interno di una villa faraonica. Questa volta il ruolo principale viene dato ad un Enrico Montesano davvero scoppiettante, che saprà dare valore aggiunto al film con la sua simpatia.
Incasso lire 1.358.000.000

•?
Tesoromio (1979)
Unico caso in cui una “sofisticata” si è salvata dalle bordate della critica, che notoriamente in quegli anni era prevenuta nei confronti del nostro cinema popolare.
Fatta questa dovuta precisazione, in Tesoromio troviamo i soliti elementi base per la perfetta riuscita della commedia sofisticata: l’ambientazione in una villa moderna, la pochade ed un senso di benessere generale cha traspare in ogni scena. Si segnala l’ottima interpretazione di Renato Pozzetto, questa volta distante dai suoi abituali tormentoni e che ben si amalgama con lo stile pacato di Johnny Dorelli.
Incasso lire 759.000.000

•? Non ti conosco più amore
(1980)
L’ennesima “sofisticata” con Johnny Dorelli, collocata in una villa appariscente. L’aggiunta al cast di un estraneo al genere (e forse al cinema) come Gigi Proietti, non ha aiutato a rendere il film dinamico. Il regista Sergio Corbucci in questo caso mette un po’ troppa carne al fuoco e non riesce a trasportare in maniera ottimale il testo prettamente teatrale. Il risultato è una messa in scena un po’ troppo appesantita, seppur talvolta efficace. Va anche detto che nel 1980 si era raggiunta una sorta di saturazione del sottogenere, che forse aveva bisogno di nuovi stimoli; in effetti le ambientazioni vacanziere successivamente riuscirono a donare un rinnovato vigore. Titoli di coda cantati dallo stello Johnny Dorelli con la canzone Non ti conosco più amore [*5/A].
Incasso lire 1.008.000.000

• ?
Mi faccio la barca (1980)
Sergio Corbucci dirige (traendo spunto  dal romanzo “I quaranta belanti” di Ernesto Castaldi) Mi faccio la barca. Ancora una volta, a cinque anni dalla nascita ufficiale della “sofisticata” italica, vediamo Johnny Dorelli alle prese con il menage familiare: una separazione da risolvere, i figli, un’amante, il tutto in un clima vacanziero (su una barca!). Divertente ed avvincente per tutta la durata, Mi faccio la barca inizia a dare il primo segno di allontanamento dalla formula originaria che in definitiva iniziava a evidenziare segni di stanchezza. All’inizio degli anni ottanta abbiamo una combinazione tra la commedia sofisticata al canto de cigno e i primi vagiti di quello che diventerà, a partire dal 1982, un genere a sé: il “vacanza-movie”. Titoli di testa cantati dallo stesso Johnny Dorrelli con la canzone “Sciacqua l’acqua” [*5/B].
Incasso
lire 796.000.000

LE ALTRE "SOFISTICATE" (MA NON SONO MOLTO PURE...)


•? Io e Caterina (1980)
Il regista ed interprete Alberto Sordi attinge agli stilemi classici della sofisticata (la villa moderna, la pochade) ma aggiunge il suo tipico stile e la morale “sordiana”, decisamente anacronistica rispetto al 1980. Un film non propriamente riuscito, ma per certi versi coraggioso.
Incasso lire 1.065.000.000

•? Prestami tua moglie
(1980)
Il regista Giuliano Carnimeo tenta una vaga strada di commedia sofisticata, qui decisamente contaminata da elementi estranei al genere. Dunque, di sofisticata rimane sostanzialmente solo la sceneggiatura. La presenza di Lando Buzzanca saprà in ogni caso dar man forte al tipico stile pochadistico; in effetti l’attore nei primi anni settanta aveva pionieristicamente iniziato una formula 
simile, nel concetto.
Incasso non pervenuto

• ?La moglie in vacanza...l’amante in città (1980)
Sergio Martino dirige un cast proveniente dalla commediaccia sexy degli anni settanta e abbozza una sorta di “sofisticata”. La moglie in vacanza... l’amante in città, in considerazione del fatto che non ha potuto usufruire dei budget delle “sofisticate” di seria A, risulta piuttosto riuscita nell’intento. C’è un ritorno della Bouchet nel genere.
Incasso lire 598.550.000

• ?L’onorevole con l’amante sotto il letto
(1981)
Mariano Laurenti era stato fino ad allora un regista prolifico nelle commediacce scolastiche e vagamente sexy degli anni settanta. Nel 1981 tenta la strada della pochade, ma avendo a disposizione un risicato budget e gli attori (quasi) di sempre, ha fatto quello che ha potuto e in fondo ha operato bene, regalandoci dei momenti piuttosto divertenti grazie soprattutto ad un Lino Banfi spumeggiante.
Incasso lire 986.453.000

Si potrebbero considerare anche alcune commedie con Adriano Celentano oppure con Renato Pozzetto della fine degli anni settanta, come parziali film in cui si è attinto al filone delle “sofisticate”, ma la presenza di attori così caratteristici ha reso la loro filmografia una caso a sé.

LA FINE NON FINE...


La “sofisticata” ha avuto tre fasi:
• la prima, quella più pura, in cui come detto precedentemente si erano presi gli stilemi stranieri adattandoli alla commedia all’italiana.
• la seconda, in cui per rinvigorire il genere ormai piuttosto inflazionato lo si è miscelato con ambientazioni vacanziere.
• la terza, (quella ormai al “canto del cigno”) in cui la “sofisticata” si è parzialmente congiunta con il colpo di coda della commediaccia sexy degli anni settanta.
Apparentemente decaddero insieme, i due generi, che di fatto non avevano molto in comune.
Ma fu una fine non fine, poiché nel suo secondo periodo la “sofisticata” (e ne riconosco in Mi faccio la barca il merito) forse, senza saperlo, ha creato una branca di cinema cui meglio di tutti il regista Carlo Vanzina saprà dare splendore ( di fatto sarà il suo cavallo di battaglia): il “vacanza-movie”, detto anche cinema “vacanziero”.
Rinnovate situazioni pochadistiche, avvenimenti stimolanti, belle donne e location già di per sè rilassanti nell’aspetto, saranno “l’abc” per un genere che non è ancora chiuso e forse si è evoluto creando quello che poi si è modernamente definito come “cine-panettone”.
Senz’ombra di dubbio la buona vecchia “sofisticata” degli austeri anni settanta ha saputo evolversi, e allora forse non è ancora stata detta la parole fine...
Analizzando un “vacanza-movie” degli anni ottanta e novanta o un odierno “cine-panettone” troverete lei, la “sofisticata”, ancora più forte di prima!

BREVE RIASSUNTO DEGLI INCASSI (SI CONSIDERI ANCHE L'INFLAZIONE...)
1. Amori Miei (1978) Incasso lire 1.848.000.000
2. Come perdere una moglie e trovare un’amante (1978) Incasso lire 1.379.000.000
 3. Aragosta a colazione (1979) Incasso lire 1.358.000.000
4. Io e Caterina (1980) Incasso lire 1.065.000.000
5. Non ti conosco più amore (1980) Incasso lire 1.008.000.000
6. Pane, burro e marmellata (1977) Incasso lire 989.000.000
7. L’onorevole con l’amante sotto il letto
(1981) Incasso lire 986.453.000
8.
Mi faccio la barca (1980) Incasso lire 796.000.000
9. L’anatra all’arancia 
(1975) Incasso lire 776.000.000
10. Tesoromio (1979) Incasso lire 759.000.000
11. La moglie in vacanza...l’amante in città (1980) Incasso lire 598.550.000
12. Bruciati da cocente passione (1976) Incasso lire 519.000.000
13. Cara sposa (1977) Incasso lire 481.500.000
14. Cattivi pensieri (1976) Incasso lire 312.000.000

Note:
[*1] Talk show condotto da Maurizio Costanzo su rai uno, tra l’ottobre del 1976 ed il giugno del 1978.
[*2] “Aggiungi un posto a tavola” di Garinei & Giovannini, fu un enorme successo, e di fatto è il musical italiano più noto di tutti i tempi. Andò in scena con Johnny Dorelli nel ruolo di “Don Silvestro” in tre stagioni: 1974/75, 1977/78 e 1990.
[*3] In più occasioni, Barbara Bouchet ha dichiarato che il ruolo di “Patty” ne “L’anatra all’arancia” è stata la sua interpretazione migliore.
[*4] “Ah! golosona”, cantata da Johnny Dorelli è inserita nel album “Giorgio” del 1978.
[*5 A/B] Le colonne sonore cantate da Johnny Dorelli “Non ti conosco più amore” (qui cantata con Monica Vitti) e “Sciacqua l’acqua”, ambedue del 1980, uscirono in un unico 45 giri, pur essendo di due film differenti.

ARTICOLO INSERITO DAL BENEMERITO MARKUS

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