Le location esatte di "A Venezia... un dicembre rosso shocking"

3 Giugno 2008

La situazione al via delle ricerche:
Si sapeva che il film era stato girato a Venezia (generico). Il nostro racconto del film con le informazioni precise su tutte le location è stato poi con piena evidenza utilizzato nel libro "Il Veneto al cinema" di Di Vincenzo e Gambarotto (Editrice Storica Treviso) parafrasando interi brani e riferendo ogni dettaglio da noi fornito sulle singole location individuate, senza alcuna menzione della fonte, come specificamente richiesto nel nostro sito e comunque obbligo minimo di etica professionale per chi si accinga a una simile operazione editoriale.

Assistere a un film girato nella tua città quando tu avevi solo tre anni restituisce una nostalgia particolare, brividi inconsueti, specialmente se il film in questione lo consideri alla stregua di un capolavoro. DON’T LOOK NOW (in italiano reintitolato A VENEZIA UN DICEMBRE ROSSO SHOCKING) vive degli splendidi quadri mobili di Nicholas Roeg, fotografo prestato al cinema la cui sensibilità si riflette nella scelta di riprendere Venezia nei suoi angoli meno calpestati dal turismo. Non ci sono San Marco, Rialto, il ponte dei Sospiri... spuntano di rado sullo sfondo come quinte prefabbricate cui preferire la Venezia delle calli strette e dei campielli nascosti, la Venezia grigia e buia dove ambigue veggenti o figure inquietanti ammantate di rosso si muovono sicure all’interno di un labirinto ove Teseo si perde e Arianna è ancora lontana dall’idea di pensare a un filo.


1. ARRIVO E IMMEDIATO SVENIMENTO
(Zender)
Superato con un trauma l’incipit domestico nell’Hertfordshire (dove son girati il bel prologo sul lago e le scene inglesi), John Baxter (Sutherland) si ritrova a un passo da Ca’ Davinotti ovvero davanti alla chiesa della Salute, per incontrare alcuni lavoranti. Da lì, insieme alla moglie Laura (Christie) se ne andrà a mangiare ben lontano, ovvero sotto il ponte degli Scalzi o quasi, vicino alla stazione dei treni. I due scelgono la trattoria Povoledo, una delle tante terrazze che si affacciano all’inizio del Canal Grande, e quando Laura verrà portata fuori avremo modo di vedere sia il campo di fronte (Campo Simeon Profeta) che il ponte degli Scalzi stesso, dal quale è anche ripresa una bella panoramica.

2. SUBITO IL PRIMO OMICIDIO
(Grada)
La coppia se ne gira in motoscafo (privato) tra i canali arrivando presto alle spalle dell’Ospedale Civile (San Giovanni e Paolo) nel rio di San Giovanni, dove stanno i due ponti tra i quali si stringe l’azione. Passati sotto il ponte Minich, dal ponte dei Calzafelzi un poliziotto intima l’alt. Il motoscafo passa e si ritrova davanti, in un terrazzino che pare quasi sfiorare l’acqua, il commissario (Renato Scarpa) che sta rilevando i possibili indizi lasciati dall’assassino. Perché c’è stato un omicidio, e questo è l’importante. Il motoscafo passa e il pilota dello stesso manda tutti a quel paese. Il caratteristico palazzo che divide in due il canale è in grande evidenza. Sopra al commissario si legge “Sotoportego e calle Botera”. Oggi la corte è scomparsa ed è rimasto solo il sottoportico, come si legge dal cartello nella foto.

3. L’INCONTRO COL VESCOVO E LA CHIESA
(Zender)
John e Laura arrivano alla chiesa per cui lui è stato chiamato dal’Inghilterra. C’è un restauro da portare a termine e i due, appena arrivati a San Nicolò dei Mendicoli (il nome, pur praticamente illeggibile, è presente anche nel cartello “Venice in peril” appeso alla chiesa) attraverso la Fondamenta Lizza Fusina, incontrano il vescovo (Massimo Serato). Questi gli parla mentre la cinepresa di Roeg si sofferma sui particolari di questo bel campo nascosto nella zona sud ovest di Venezia. Un’inquadratura anche per le statue della facciata, rimaste come allora (compresa quella senza testa).

4. L’ALBERGO
(Zender)
Terminato il colloquio John e Laura percorrono la riva degli Schiavoni (siamo dall’altra parte di Venezia) ed entrano nel loro albergo il quale, è stato chiarito grazie ad alcuni particolari, è il prestigioso Hotel Gabrielli. Qui i due dimorano e si concedono pure un lungo amplesso entrato subito nella storia del cinema e causa di un divieto ai 18 che ha duramente colpito le copie trasmesse in tv del film. Il portiere omosessuale (Leopoldo Trieste) ha subito modo di mettersi in mostra divertendo.

5. RITORNO ALLA CHIESA E PUNTATA DALLA VEGGENTE
(Zender)
Nuova puntata della coppia a San Nicolò dei Mendicoli, dove John inizia subito a occuparsi di spostare statue e salire su scale pericolanti. La moglie aspetta lì, ma nel frattempo ecco la veggente (con amica) che già s’era vista a inizio film e con la quale Laura s’intratterrà. Farà con loro due passi per ritrovarsi, come d’incanto, in piena Sant’Elena, ovvero al lato opposto della città! Il marito, terminato il lavoro, la raggiungerà dietro l’angolo (sempre a Sant’Elena, miracolo!) e insieme percorreranno la strada che li porterà all’arco che precede Rio Terà S. Isepo. Qui lui lascia lei e lei se ne va a casa dalla veggente, che dovremmo concluedere abiti lì vicino. Niente di più sbagliato, come si capirà dalle inquadrature di poco successive. John raggiunge Laura e lo vediamo uscire da Franco Bar ovvero a Campiello Mosca, dietro a San Pantalon. Siamo da tutt’altra parte, ad almeno quattro chilometri dal punto in cui eravamo prima!

6. ANCORA CHIESA E SECONDO OMICIDIO
(Grada)
Rimasto a Venezia da solo, John continuerà il suo restauro ai Mendicoli (non senza imprevisti poco piacevoli) e un giorno, terminato il lavoro, accompagnerà il vescovo per un tratto di strada. Ed ecco che proprio lì, a due passi dalla chiesa (anche nella realtà, questa volta), la polizia sta ripescando dall’acqua un nuovo cadavere. Siamo in Fondamenta Rielo, vicini alla chiesa dell’Angelo Raffaele, dove una parte in discesa del camminamento rende riconoscibile la zona. I due se ne stanno all’ombra di una oggi inesistente “Trattoria al canestrello” e guardano la scena.

7. LA POLIZIA FA SEGUIRE BAXTER
(Zender)
Secondo il commissario questo John Baxter puzza e lo fa pedinare. L’agente prescelto inseguirà l’inglese fino al campiello delle Muneghe (sempre dietro a San Pantalon, quindi vicino alla casa della veggente, in teoria, e dove già poco prima John era stato), dove la bella location permette a Roeg qualche ottima carrellata panoramica. Qui il nostro vede uscire da una calletta sull’acqua lo spettro rosso che lo perseguita.
Lo insegue ma... attenzione, nella calle sbagliata! Questo lo spettatore non può capirlo, ma le due calli sono poste l’una da una parte e l’altra dall’altra del ponte sul quale John si sofferma a guardare i riflessi dell’acqua.  Prosegue la strada, gira e fa il Ponte dei Vinanti (corretto), che per inciso è la sede ufficiale di Wupa Wump, fidanzata da tempo (pare) con Marcel M.J. Davinotti jr. Ancora qualche metro e rieccoci da Franco Bar, poi da Manchiero (tutti nomi storici per chi abita lì come Wupa) e infine a Campiello Mosca, dove per l’appunto abita la veggente e dove John entra trovandosi a tu per tu con persone che non sanno la sua lingua (ma il nostro doppiaggio risolve il problema facendo parlare tutti in italiano allegramente).

8 e 9. INSEGUIMENTO FINALE
(Grada)
John torna dopo alcune vicissitudini dalla veggente e la sua amica, le quali ora stanno, per sopravvenuti problemi, all’Hotel La Fenice, ovvero a duecento metri da Ca’ Davinotti. Da qui partirà la fuga finale di John seguito dalla moglie. La partenza è, come detto, l’Hotel La Fenice e da qui entrambi (che a distanza di tempo faranno lo stessa strada creando un percorso coerente con se stesso ma non con la realtà) seguiranno questo iter:
1) Svolta a sinistra all’uscita e imbocco del sottoportico per Sant’Angelo.
2) La scena successiva è un ritorno indietro come se i due fossero usciti a destra e non a sinistra della Fenice, perché vediamo in scena il sottoportico che da lì porta a Ca’ Davinotti, non a Sant’Angelo!
3) Balzo clamoroso a San Severo, ovvero a oltre due chilometri da lì, dalle parti del ponte dei Greci.
4) Salti ripetuti sulle barche fino a raggiungere l’entrata sull’acqua di Palazzo Grimani (sempre a San Severo).
5) Visita al palazzo con sosta al primo piano. Tra volute di fumi artificiali Roeg è grande e trasforma la saletta con cupola del piano nobile in una corte misteriosissima che pare enorme. Magie del cinema!

10. FUNERALE

Il film si chiude con un funerale, che vediamo compiersi sotto un cielo plumbeo ancor più minaccioso di quello visto fin lì. Il luogo deputato ad ospitare la lugubre cerimonia è la chiesa di San Stae, davanti a cui sta il piccolo campo omonimo al quale attraccano i vaporetti. Roeg si è spostato appena oltre il pontile, filmando la scena dalla gradinata che scende nell’acqua. Non fosse per gli onnipresenti restauri avremmo l’ennesimo esempio di location intoccata dal tempo.

Un ringraziamento particolare a Grada, veneziana doc,  per il rintracciamento di buona parte delle location. Che pare facile trovarle, a dirla così...

Foto e testi: Zender

ARTICOLO INSERITO DAL BENEMERITO ZENDER

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