Un viaggio alla "Pensione paura"

3 Aprile 2008

La situazione al via delle ricerche: Si riteneva che il film fosse stato girato nei dintorni di Roma e sul lago di Bracciano.

Chi arriva a Bracciano da nord con la Statale 493, una volta varcato il confine provinciale fra Viterbo e Roma, giunto a Manziana, può girare a destra. Lambisce, così, la borgata Quadroni (dove abita, o almeno abitava) Karin Schubert. Subito dopo trova, sulla destra, un deviazione per Canale Monterano, comune che vanta, cinematograficamente parlando, cospicue rovine della città (visibili, per fare solo un nome, ne Il Marchese del Grillo) che fu abbandonata sul finire del Settecento, e i Bagni di Stigliano, stazione termale ricca di storia millenaria, nota ai Romani (e citata da Plinio!) e, in precedenza, pure agli Etruschi.
 

Per arrivarci occorre prendere una deviazione sulla sinistra, una strada asfaltata che scende a precipizio in mezzo alla florida vegetazione. Il paesaggio è quasi selvaggio. La strada muore, invece, in un ordinatissimo piazzale ghiaioso, con una fontana al centro e, sul lato opposto all’accesso, il Grand Hotel Stigliano, struttura con la pianta a forma di “L”, come la Pensione delle Sirene del film Pensione paura (Francesco Barilli, 1978). Non è un caso: lo stabile del tetrastellato odierno hotel è, con i dovuti restauri, la nostra amata Pensione delle Sirene. La costruzione risale al diciottesimo secolo. Nella pellicola si finge d’essere più a nord, nell’Appennino Tosco-Emiliano, ma tutto è stato girato lì, perché il lago che si vede a inizio film è proprio quello di Bracciano, la cui riva più vicina sta ad un quarto d’ora di distanza dalle Terme.
 
Sarà che avevo appena rivisto il film nel bellissimo e recente dvd edito da Nocturno, sarà che ci sono arrivato al tramonto, sarà che c’era un silenzio irreale, sarà che sono sparite le parti che erano dipinte con uno squillante azzurro e che l’hotel ora presenta un colore chiaro uniforme, con un effetto globale più smorto... il tutto dava a me una certa inquietudine (il non cinefilo, immagino, ci avrebbe trovato solo pace e silenzio).
Cosa è cambiato dal tempo in cui la troupe operò in quell’albergo nella seconda metà degli Anni Settanta? Beh, la struttura dell’hotel è assai simile. Ingresso e finestre sono inconfondibili. Nella parte sinistra dell’edificio, quella che forma un angolo retto con il corpo principale, che ha l’ingresso usato dalla Fani e compagnia, è stato costruito un terrazzo che continua quello, preesistente, che sta di fronte al corpo principale. Nel piazzale c’è ancora la fontana, ma è stata circondata da una vistosa piscina. C’è ancora lo stabile più piccolo verso il quale, nel raffazzonato finale, cammina il giustiziere degli aguzzini di Rosa, con un’altra balaustra ed un grande vaso...
In chiusura foto Zenderiana del luogo nel 2009.

Foto e testi: B.Legnani. Foto4:Zender
 
ARTICOLO INSERITO DAL BENEMERITO B. LEGNANI

Se poi volete dare un occhio alle location sul lago (la spiaggetta che si vede all'inizio del film) non avete che da cliccare sulla categoria LOCATION di questo film per trovare il resoconto del benemerito ZENDER. Se siete pigri cliccate direttamente qui.

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