Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

Location LE LOCATIONLE LOCATION

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

I Manetti Bros, celebri registi di videoclip italiani di successo, tentano la strada del cinema con una coattissima parodia dello stockeriano Dracula ambientata nella Capitale; parodia che vorrebbe addirittura ambire a porsi come critica nei confronti della destra xenofoba: Dracula viene emarginato innanzitutto perché extracomunitario! Ma il film, che pure cominciava molto bene in Transilvania con un Dracula che sogna l'Italia vista in “Carramba che sorpresa” grazie al satellite, si spegne definitivamente dopo la prima mezz'ora, dove già le uniche parti riuscite erano quelle relative al Conte. Toni Bertorelli dà infatti al suo Dracula un accento rumeno che si...Leggi tutto sposa benissimo a una caricatura vampiresca inizialmente esilarante (arriva in Italia grazie agli albanesi, via chiatta); quando però l’azione si sposta nella periferia romana c'è da mettersi le mani nei capelli: continue esibizioni rap, abuso del dialetto romanesco nel disperato tentativo di dare forma a personaggi sterili, mdp sempre in movimento e montaggio “creativo” che non va da nessuna parte. Persino Carlo Verdone, nella parte del commissario montato e fascistoide, vestiti neri e occhiali a specchio, delude ampiamente: anche lui come i rapper e gli squatter cerca di venire a capo degli omicidi di matrice vampiresca e alterna (con l'aiutante sardo Sandro Ghiani) le sue incursioni con quelle degli altri protagonisti, tra i quali spicca la bella Micaela Ramazzotti/Zora. Lei fa la graffitara e si innamora del Conte gaglioffo, ma tutto sommato si vede poco (anche perché non ha nulla da dire). Un film di una noia mortale, inutilmente vivacizzato dalla fotografia ipersatura tipica dei prodotti firmati Manetti. Comparsata di Selen.

Chiudi
TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

MAOraNza 17/01/07 16:47 - 244 commenti

I gusti di MAOraNza

I "mirabolanti" Manetti Bros confezionano una pellicola che definire ridicola è dir poco, fosse anche solo per il maldestro e strampalato tentativo di fare una satira "ajo e ojo" che però non fa ridere (e riflettere) nessuno. Risibili le interpretazioni degli attori con un Verdone inedito, a metà tra il patetico e il commovente (in senso negativo). Un fumettone grottesco "de no' artri", un film che, se non si corresse il rischio di lordare la categoria, si potrebbe definire "demenziale". Tragicomico.

B. Legnani 16/02/07 17:03 - 5523 commenti

I gusti di B. Legnani

Pur non essendo certo un film riuscito, le non rare assolute stroncature mi paiono eccessive, come sono eccessivi alcuni momenti del film: ma mi pare che, qua e là, qualcosa di originale e di grazioso ci sia. Bertorelli mi è parso azzeccato. Ramazzotti ancora acerba, come ovvio, peraltro. Azzeccato (ma per motivi tanto diversi quanto intuibili) pure il ruolo della succhiatrice affidato a Selen.

Almayer 22/03/07 11:51 - 169 commenti

I gusti di Almayer

Mi è piaciuto parecchio. Abbastanza fedele al romanzo di Stoker, l'idea del Dracula "extracomunitario" è originale, gli attori sono più o meno in parte (bravissimi Bertorelli e Verdone), il ritmo c'è. A mio avviso non "un'occasione perduta" (Giusti) ma un delizioso divertissement, innaffiato di ottimo hip hop romano, divertente e ben fatto.

Caesars 26/02/08 08:43 - 3779 commenti

I gusti di Caesars

Non completamente da buttare, anzi qualcosa di più che salvabile c'è. Non male l'idea di partenza (Dracula che s'innamora del nostro paese vedendolo in tv e poi giunto in Italia deve fare i conti con la sua situazione di immigrato irregolare), coniugata alla celebre trama tratta dal romanzo di Stoker (riproposta abbastanza fedelmente); poi purtroppo il film perde parecchio nelle parti rap, veramente troppe e sostanzialmente inutili. Buona l'interpretazione del conte di Bertorelli. In definitiva, non malissimo.

Fabbiu 26/04/08 02:42 - 2136 commenti

I gusti di Fabbiu

Le idee originali ci sono: i rapper fissati coi mostri, Dracula extracomunitario (e anche la stessa idea di inserirlo in un contensto hip hop comunista); non è il caso di Verdone ma molte interpretazioni sono buone (in particolare Bertorelli e Sandro Ghiani). In realtà le cadute sono molte di più, soprattutto un eccessivo uso di scratch in sottofondo e troppe scene di rap; e dopo un po' il soggetto sembra non sapere più dove andare a parare, confondendosi tra scene che tendono a prendersi troppo sul serio nel parodiare l'horror.

Brainiac 19/01/09 08:08 - 1083 commenti

I gusti di Brainiac

Come alcuni giovani promesse del calcio, in questo film i Manetti Bros alternano buone intuizioni ad errori macroscopici. Ad esempio è bellissima ed attualissima l'idea del Dracula che s'innamora dell'Italia attraverso le rassicuranti immagini televisive, ma prima di partire ci tocca sorbirci un monologo troppo lungo e l'accento rumeno del protagonista è improponibile. Verdone poi inizia promettendo chissà cosa, ma alla fine non regge. Così come i cantastorie tossici, azzeccati ma alla lunga fastidiosi. Comunque tante belle trovate, non c'è che dire.
MEMORABILE: Massiiiimooo... Massiiimooo... Massiiimooo...

Tarabas 20/01/09 16:42 - 1878 commenti

I gusti di Tarabas

Incuriosito dal mix cinema-rap italiano (di cui ero un appassionato), mi sono messo alla visione di questo film senza particolari aspettative e parecchia curiosità. Il risultato è un trucido minestrone senza capo né coda, di una noia mortale (è il caso di dirlo) e con una non-recitazione imbarazzante, al netto di Bertorelli (la cui presenza mi pare inspiegabile, forse aveva una cambiale a rischio di protesto). Da paura.

Undying 16/03/09 22:43 - 3807 commenti

I gusti di Undying

Insolito conte vampiro, quello tratteggiato con certa audacia e intrepida derisione dai Manetti Bros. Abita in una Romania sempre più capitalista; segue in televisione, via satellite, i programmi italiani e non disdegna di guardarsi la Carrà. L'Italia come un sogno: allora emigra ma il cambio sfavorevole della moneta lo riduce sul lastrico, costringendolo a prendere possesso di un garage nella periferia romana. Costato la bella cifretta d'oltre 4 miliardi dell'epoca, il film (nulla a che vedere col celebre porno-fumetto) ha intenzioni sociali lodevoli, ma tradisce le aspettative.

Cif 27/06/09 01:30 - 272 commenti

I gusti di Cif

Esordio dei Manetti Bros, alle prese con una storia un po' didascalica ma ricca di spunti interessanti. Sempre in bilico tra il trash ed il cult. Uso massiccio di musische hip hop, personaggi borderline, ma tutto sommato un film che prende e cattura fino alla fine. Verdone fa il mattatore, eccessivo ma ben calibrato rispetto al film. Parte simpatica per Micaela Ramazzotti ed un sacco di comparsate assolutamente godibili. Pellicola esorbitante, piena di promesse e buone intenzioni, non tutta ancora mantenute. Due pallini e 1/2.

Galbo 13/12/10 15:22 - 12380 commenti

I gusti di Galbo

L'esordio cinematografico dei Manetti bros. avviene a partire da un'idea geniale, quella del Dracula che arriva in Italia da extracomunitario, sperimentando sulla sua pelle (è il caso di dirlo) le ingiustizie sociali che toccano a tutti gli immigrati. Peccato che il film non mantenga le promesse a causa di una sceneggiatura che si perde dietro troppe lungaggini e diluisce quello che c'era di buono nel materiale di partenza. Ottima la prova di Verdone.

NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Top Secret!Spazio vuotoLocandina Animali metropolitaniSpazio vuotoLocandina Il lupo di mareSpazio vuotoLocandina Scappa, scappa... poi ti prendo!

Luchi78 18/06/12 17:06 - 1521 commenti

I gusti di Luchi78

Un Dracula dei tempi moderni che s'innamora dell'Italia grazie a Carramba, che sorpresa, i compagni dei centri sociali che cadono nell'errore del pregiudizio, Verdone che fa l'ispettore tamarro, hip-hop in abbondanza e i classici fattoni del Prenestino. Qualche buono spunto c'è, la storia tra Dracula e Zora funziona (come la Ramazzotti in questo inedito ruolo), un po' meno il ritratto della periferia romana stereotipata ben oltre il limite della comicità. Sui generis.

Saintgifts 20/10/14 10:25 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

Nonostante sia un prodotto dei fratelli Manetti, mi è sembrato che Verdone, come produttore, abbia imposto più di una clausola. Intanto rifacendo, prevedibilmente, insopportabilmente, se stesso e autodirigendosi nella trita figura del commissario che, si vede benissimo, esula dal contesto del film. Film che tutto sommato ha una sua ragion d'essere, se non altro come metafora (purtroppo triste) di ciò che aspetta chi immigra verso un Paese che televisivamente ha il volto degli spot pubblicitari ma una realtà "leggermente" diversa.

Nando 20/10/14 10:41 - 3810 commenti

I gusti di Nando

L'esordio registico dei Manetti Bros è una pellicola bizzarra e originale che ha un'idea di fondo interessante salvo perdersi nella parte finale, che appare troppo prolissa. Alcuni personaggi sono tratteggiati con mestiere (vedi il valido Verdone e il teatrale Bertorelli), mentre la Ramazzotti è troppo acerba e periferica. Purtroppo alcune demenzialita appaiono troppo marcate e stonano in un contesto che complessivamente non demerita.

Homesick 9/01/15 16:47 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

Non è certo la prima volta che si attualizza il mito del vampiro, ma il tentativo dei Manetti Bros. di trasferire Dracula dalla natia Transilvania alla Roma dei centri sociali e della sottocultura hip-hop origina un pastiche inerte, privo della forza della satira sull'Italia materialista come appare in TV agli extracomunitari e decolorato di ogni immaginario gotico e orrorifico. Sopravvivono le figure fumettistiche del Dracula di Bertorelli, il servitore Vannoli, il commissario spaccatutto Verdone e la commentatrice tossica e mirmecofaga Barela. Elogi alla serietà professionale di Garrani.
MEMORABILE: «Mas-si-mooo...!»; Mastandrea nel cameo del pescatore pugliese "Speranza"; Dracula che parla attraverso la bandiera di Che Guevara.

Saintjust 10/06/15 02:18 - 159 commenti

I gusti di Saintjust

Il debutto dei fratelli Manetti è quello classico di quasi tutti i neo registi: tanto fumo e poco arrosto. La smania nel voler mettere, riempire, rimpinzare apre moltissime strade che però non portano a nulla. Ne scaturisce un film innocuo che non è comico, non fa paura, non fa satira e non fa riflettere. I due tossici sono patetici e fastidiosi, i ragazzi del centro sociale stereotipati, gli artisti hip hop inutili e la critica verso la difficoltà nell'accettazione del diverso risibile. Pessimi Ramazzotti, Tormento e Ragoo. Trascurabilissimo.
MEMORABILE: Il cameo di Mastandrea pescatore.

Herrkinski 18/10/17 05:18 - 8072 commenti

I gusti di Herrkinski

Il debutto dei Manetti è una commedia horror (anche se di orrore ce n'è veramente poco) che cerca di mischiare il sempreverde mito del celebre conte transilvano a suggestioni romane di borgata; molto interessante lo spaccato del sottobosco hip-hop in anni ancora underground, buffa ma realistica la rappresentazione dei centri sociali e prevedibile il sottotesto sociale dell'immigrazione per una vicenda leggera e che si lascia seguire. Bravo Bertorelli, eccellente Vannoli, bella la Ramazzotti; Verdone more solito, quindi a suo agio nel ruolo.
MEMORABILE: Il rapper Tormento trasformato in vampiro; Le esibizioni dei vari rapper; Il servo trova "lavoro"...

Reeves 11/02/21 09:39 - 2174 commenti

I gusti di Reeves

Come il buon vino, un film che invecchia bene. Archeologia dell'hip hop italiano condita con un umorismo surreale e al tempo stesso un solido aggancio con la realtà, visto che è uno dei primi film che parla di extracomunitari. Simpatica l'apparizione di Verdone, straordinarie le visualizzazioni dei centri sociali, veramente notevole l'interpretazione di Toni Bertorelli, uno dei migliori attori italiani di sempre.
MEMORABILE: Il quartier generale nel cinema a luce rossa

Alex1988 6/06/21 17:58 - 728 commenti

I gusti di Alex1988

Con l'appoggio produttivo sia di Carlo Verdone (qui anche attore) da una parte, e Vittorio Cecchi Gori dall'altra, i Manetti Bros. realizzano il loro primo lungometraggio creando una parodia horror-coatta del Dracula di Bram Stoker nella quale, allo stesso tempo, riescono a citare anche altri classici del genere, come il landisiano Un lupo mannaro americano a Londra. Se però da una parte il film può anche affascinare per la sua ricercata grezzagine, dall'altra il miscuglio commedia-horror non lascia granché. Peccato.

Pessoa 30/10/21 18:31 - 2476 commenti

I gusti di Pessoa

L'idea di partenza è geniale e avrebbe potuto dar luogo a situazioni dalla comicità devastante; purtroppo l'ancora inesperta regia dei Manetti preferisce privilegiare la continuità narrativa e spreca molte occasioni piuttosto ghiotte. Cast discontinuo in cui primeggia il solito Verdone che pesca nel cestino dei ricordi creando un personaggio indimenticabile mentre Bertorelli appare un po' sopra le righe e la Ramazzotti ancora insicura. Finale non proprio indimenticabile. Nel complesso un film discreto che potrebbe piacere al pubblico dei centri sociali, visti gli artisti coinvolti.
MEMORABILE: Le canzoni dei Sud Sound System; La prova di Verdone.

Katullo 18/09/22 09:34 - 328 commenti

I gusti di Katullo

Tarantiniani de’ noantei i fratelli Manetti scelgono il celebre fumetto sexy-horror degli anni '70 per presentarsi al grande pubblico osando con l'integrazionismo. Il Conte migrato insegue una Ramazzotti in versione tuscolana che spegne ogni voracità del personaggio e l'attesa vena erotica si limita a un mesto cameo di Selen, sulla fiducia della fama. Centri sociali sciroccati, ost rap & roll(ate); Verdone che produce e recita rischiando la carriera. Sprazzi di mediocrità (i due fattoni sul marciapiede) per chiedere scusa alla mitica vampira che fu. Quella sì che resuscitava i morti.

Antonio Manetti HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Piano 17Spazio vuotoLocandina L'ispettore ColiandroSpazio vuotoLocandina Torino boysSpazio vuotoLocandina Crimini: Rapidamente
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Caesars • 26/02/08 13:29
    Scrivano - 16800 interventi
    Nel film ha una particina anche il musicista James Senese famoso, almeno per chi scrive, per aver fatto parte negli anni '70 del gruppo jazz/rock "Napoli centrale".In precedenza aveva già fatto una comparsata al cinema in "No grazie, il caffè mi rende nervoso" del quale aveva anche composto la colonna sonora.
  • Discussione Zender • 26/02/08 13:52
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Lo ricordo benissimo in NO GRAZIE IL CAFFE' MI RENDE NERVOSO (e nei Napoli Centrale, naturalmente), mentre in Zora ricordo di averlo notato più che altro come apparizione flash o poco più. In NO GRAZIE era uno dei simboli da combattere, per il killer, che voleva tornare alla Napoli vecchio stile e non poteva di conseguenza accettare il festival Nuova Napoli ("Napoli nunn'ha da cagnà").
  • Discussione Caesars • 26/02/08 14:52
    Scrivano - 16800 interventi
    In effetti in "No grazie...." interpreta se stesso, per cui era appunto un simbolo di una Napoli "moderna" e da eliminare. In Zora appare veramente poco ma è chiaramente riconoscibile per chi lo ha presente.
  • Discussione Pessoa • 30/10/21 18:13
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Lo ricordo benissimo in NO GRAZIE IL CAFFE' MI RENDE NERVOSO (e nei Napoli Centrale, naturalmente), mentre in Zora ricordo di averlo notato più che altro come apparizione flash o poco più. 
    Ho appena visto il film e confermo la presenza dell'inconfondibile Senese, uno dei miei miti musicali. Qui interpreta uno degli appartenenti al gruppo del centro sociale napoletano nella parte finale del film. È proprio lui che convince i suoi compagni a seguire il manipolo capeggiato dal prete con la croce alla ricerca del vampiro.