Lucius • 10/03/12 22:50
Scrivano - 9051 interventi Le polemiche in Italia
Quando Non uccidere fu presentato alla Mostra di Venezia suscitò molte polemiche e la stessa giuria, pur premiando la protagonista Suzanne Flon con la coppa Volpi, si divise sulla valutazione dell'opera.
La commissione di censura ne proibì la visione poiché la si considerava un'istigazione a delinquere, a violare cioè la legge italiana che prescriveva il servizio di leva militare come obbligatorio.
Il 20 ottobre 1961 la "Comunità europea degli scrittori" aveva organizzato la proiezione della pellicola al cinema Quattro Fontane di Roma ma l'ingresso in sala era stato impedito dalla Questura per motivi di ordine pubblico. Ne nacque una clamorosa protesta in Via Quattro Fontane di fronte al cinema che vide come protagonisti personaggi famosi tra i quali leader politici come il socialista Riccardo Lombardi, il filosofo marxista Galvano Della Volpe, l’archeologo e storico Ranuccio Bianchi Bandinelli, intellettuali "impegnati" come Carlo Levi e Pier Paolo Pasolini, scrittori quali Carlo Bernari e Raffaele La Capria, i registi cinematografici Mario Camerini e Francesco Rosi, e diversi attori: Anna Magnani, Gina Lollobrigida, Sandra Milo, Elsa Martinelli, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi. La protesta ebbe una clamorosa risonanza nell'opinione pubblica che fu colpita da un ulteriore episodio avvenuto circa un mese dopo.Il 18 novembre 1961 il sindaco di Firenze Giorgio La Pira, cattolico e convinto pacifista, senza badare ai divieti di legge, organizzò una proiezione del film per giornalisti e intellettuali facendo così riaccendere il dibattito culturale e politico sull'obiezione di coscienza in Italia.
Il rifiuto di prestare servizio militare da parte dei Testimoni di Geova e, alla metà degli anni sessanta, il caso del processo a don Milani e a don Ernesto Balducci che avevano scritto una lettera aperta in risposta ai cappellani militari in congedo della Toscana che avevano affermato che l'obiezione di coscienza era un «insulto alla patria» e «espressione di viltà», aprì la strada al riconoscimento dell'obiezione per motivi religiosi sancito dalla legge n. 722 del 15 dicembre 1972.
Fonte:Wikipedia.
Daniela, Max dembo
Lucius, Rufus68