Homesick • 10/10/09 10:35
Scrivano - 1363 interventi Alfio Caltabiano racconta:
«Ho fatto per la prima volta il maestro d’armi perché me lo ha imposto Sergio Leone che ho conosciuto durante le riprese di "Ben Hur". Quando poi hanno visto la proiezione da tutte le parti volevano i colpi del Colosseo e mi hanno subito preso per fare "Barabba" che era un grossissimo film però non c’erano acrobati, allora io ho fatto venire dieci acrobati dalla Spagna - che avevo allenato tutto l’anno precedente per "Il colosso di Rodi" - per allenare gli italiani. Li ho allenati al Safa Palatino. Quando sono andato a Verona mi sono portato ottanta acrobati, più di settanta erano italiani. A Verona ho preso più di centottanta atleti, li sceglievo nelle palestre, prendevo quelli che facevano più figura poi li ho allenati per tre mesi. Dicevano “Quello è proprio pazzo, tira dei colpi… quelli si ammazzano”. Dopo un anno “OH! Mi raccomando, voglio i colpi di Alfio Caltabiano”. C’era un periodo che vendevano tutti i miei film per le scene d’azione, mi aveva preso fisso la “Leone Film” di Scardamaglia, facevano i film coi gladiatori.
Mi davano un milione a settimana, perché con le cose che gli facevo io vendevano subito i film all’estero, di corsa. Io ho inventato tutto sui gladiatori, era una scuola mia, dopo hanno imitato tutti, hanno cominciato a fare tutti film di gladiatori. Le mie erano lotte di una violenza incredibile, ma era tutto preparato col cervello, colpo e parata altrettanto forte, era tutto congegnato in modo meraviglioso, avevo fatto delle armi meravigliose, non si è mai fatto male nessuno.
Ero il numero uno, basti pensare che quando Fantasia e Musumeci prendevano settanta mila lire a settimana, io prendevo un milione e mezzo e poi facevo tutte le seconde unità ero proprio un’altra categoria.».
Rigoletto
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