Undying • 27/04/09 21:19
Risorse umane - 7574 interventi Come ti massacro la fantasia: realtà contro finzione
Nel 1996, la visione di un episodio di
X-Files mosse a terrore un infante.
Il bimbo genovese, vittima di turbe al seguito della visione, venne utilizzato come "cavallo di troia" per una campagna "mediatica" orchestrata in particolare contro la serie
X-Files e, più in generale, contro il cinema horror.
Tale azione giornalistica coincideva, guarda caso, con la divulgazione del rapporto Donzelli-Reset, redatto dall'Università di Los Angeles e centrato sugli effetti "devastanti" della violenza (fittizia) in TV.
In quel rapporto, un lungo capitolo prendeva di mira proprio il serial
X-Files.
Da lì a breve l'accanimento dei media si rivoltò contro
L'ultima seduzione (su
La Repubblica una forte polemica venne avviata da
Giorgio Ruffolo, appoggiato da
Enzo Siciliano).
L'infido attacco al cinema fantastico prosegue: su L'Unità e sul Manifesto, penne rinomate si accanirono contro
Crash di David Cronenberg.
L'effetto di questa mistificazione giornalistica? Ci fu, eccome.
Il solo trailer di Crash, in quel di Napoli, sollevò dall'òzio diciotto consiglieri comunali - senza distinzione di partito - che s'attivarono clamorosamente dando corso ad una richiesta destinata alla Procura della Repubblica, affinché la proiezione pubblica di
Crash fosse proibita.
Destino strano, quello di
Crash, nello stesso periodo nel mirino anche del ministro della cultura britannico, Virginia Bottomley, che dopo averlo visionato in una proiezione riservata si rivolse agli enti locali, in forza di una legge datata 1985, affinché - al di là della certificazione adottata - il film fosse proibito al pubblico.
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