Curiosità su Custodes bestiae - Film (2004)

CURIOSITÀ

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  • Undying • 1/02/08 20:51
    Risorse umane - 7574 interventi
    Seconda regia (professionale, pur se a budget ridottissimo) realizzata da Bianchini, questa volta con il supporto econonomico della Provincia di Udine.

    La trama si snoda su un affresco di antica origine, sul quale campeggiano strane iscrizioni che si riveleranno essere pertinenti all'epoca dell'Inquisizione. La scomparsa di un docente, che stava analizzando il caso, è indagata da un giornalista che svela l'arcano: l'affresco (in realtà una sorta di rebus) è legato ad un culto violento perpetrato da cittadine limitrofe.
    Rispetto a Radice Quadrata di Tre, la tecnica del regista ha qui fatto un passo in avanti, così come la recitazione degli interpreti (con dialoghi comunque spesso in dialetto friulano o marilenghe).

    In questo caso, più pregnanti sono le citazioni al cinema di Avati (l'affresco e il mistero -violento e sanguinario- ad esso legato), ma non mancano (per stile e tematiche) riferimenti anche a Dario Argento.

    Girato totalmente in digitale (ad Aquileia, Santa Margherita del Gruagno e Udine) il film opta (al fine di sopperire alla carenza di budget) per una narrazione di tipo "implicita", suggerendo (più che mostrando) situazioni con grande classe e maestria, tipica dei migliori cineasti del passato (Bava o Margheriti)...
    La speranza, adesso, è che a questo promettente regista possa presentarsi l'opportunità di fare il grosso salto ufficiale, magari sorretto da una produzione discreta: il cinema italiano ha bisogno di nuovi autori, e Bianchini, in questo senso, è un'ottima promessa....