Curiosità su Pensione paura - Film (1978)

CURIOSITÀ

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  • Undying • 20/09/09 11:01
    Risorse umane - 7574 interventi
    Francesco Barilli: ricordi dal set

    "Nel 1978 sto preparando il film Pensione paura e scelgo Luc Merenda per la parte di Rodolfo, un bel lestofante, un marchettone che si scopa una vecchia danarosa.
    (...)
    In quel momento ho dei grossi problemi con la mia prima moglie e allora mi butto giù a capofitto nel film, ma la storia non mi convince fino in fondo, il produttore si rivela insopportabile e mi crea un sacco di problemi stupidi.
    (...)
    La protagonista femminile é Eleonora Fani, così carina, così disperatamente triste, piena di problemi e molto sola.
    Sul set arrivava sua madre dal nord, portandosi dietro un omino piccolo, impermeabile grigio e una borsa di pelle nera... lo chiamavano "il ragioniere", era ricco e voleva sposare la Fani, e sua madre glielo gettava tra le braccia, ma Eleonora al loro arrivo dava i numeri , lo odiava e odiava anche la madre, diventava irascibile, mi chiedeva aiuto e mi trascinava negli angoli più bui dell'albergo dove stavamo girando il film.
    Mi dava delle lingue in bocca sconcertanti, mentre la madre la cercava e la chiamava nei lunghi corridoi: "Eleonora dove sei?... Eleonora c'é il ragioniere.... Eleonoraaaa...
    Nella scena dello stupro ho messo Luc nudo e devo dire che aveva un fisico della madonna.
    Quando è uscito il film tutti i miei amici gay mi hanno chiamato ringraziandomi tanto, e con Luc abbiamo riso molto di questo.
    Anche Eleonora era nuda, ma il ragioniere è stato tenuto lontano quel giorno.
    Poi arrivava mia moglie da cui mi stavo separando e si metteva ad urlare come un'ossessa, lanciandomi bottiglie di campari soda piene, per fortuna non aveva un gran mira.
    Nel film c'era anche il mio amico Francesco Rabal che dava i numeri ed era veramente un cane, forse per tutto l'alcol che si era bevuto nella sua vita.
    Tra gli attori un grande amico, Wolfango Soldati, figlio dello scrittore Mario.
    (...) il produttore mi odiava, gli ultimi due giorni di riprese lo abbiamo madato via e sul ciak abbiamo scritto: "Produzione: la troupe".
    (...)
    Mi rimane il magone del finale, mi è sfuggito, erano finiti i soldi e io ero sfinito."

    Francesco Barilli in Nocturno Cinema n. 85 (Quel gran genio del mio amico, pag. 6)