Curiosità su Il salario della paura - Film (1977)

CURIOSITÀ

4 post
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  • Lucius • 5/07/10 12:50
    Scrivano - 9051 interventi
    Il film è dedicato a Henri-Georges Clouzot.
  • Caesars • 3/09/13 09:24
    Scrivano - 16811 interventi
    Il ruolo principale doveva essere ricoperto da Steve McQueen, ma questi rinunciò per non stare lontano troppo tempo dalla moglie Ali MacGraw. A seguito della mancanza della star americana, anche Lino Ventura e Marcello Mastroianni decisero di non partecipare alla pellicola.

    Fonte: Filmtv
  • Buiomega71 • 30/06/14 09:46
    Consigliere - 25999 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ( Anno 1985) di Il Salario Della Paura

  • Schramm • 6/08/18 18:46
    Scrivano - 7694 interventi
    * Sulle prime, Friedkin riuscì a coinvolgere quali protagonisti Steve McQueen, Marcello Mastroianni, Lino Ventura. Malgrado l’entusiasmo manifestato per la sceneggiatura, poco alla volta scattarono per concause logistiche e contingenziali le defezioni di tutti e tre: Mc Queen dovette tirarsi indietro perché non poteva lasciare da sola l’appena fidanzata Ali MacGraw, né portarla con sé in Ecuador. Chiese a Friedkin di girare in loco la pellicola, o di scrivere una parte anche per lei, o in extrema ratio di farla diventare il produttore esecutivo. Vedendosi rifiutate tutte e tre le opzioni, McQueen abdicò.
    La figlia di Mastroianni, Chiara, era in affido condiviso con la Deneuve, e non sarebbe mai stato possibile farla andare in Ecuador per lunghi periodi come quelli richiesti dalle riprese. Per questo motivo anche Mastroianni dovette recedere dall’ingaggio. Venendo meno loro due, anche Ventura dette forfait.
    Friedkin provò a ripiegare su Robert Mitchum, ma anch’egli ebbe da ridire sulla location scelta tagliando corto con un “perché dovrei andare in Ecuador per fingere la caduta da un camion quando posso farlo anche qui a casa mia?”.

    * Durante le riprese molti componenti della troupe si ammalarono di dissenteria, malaria o furono colpiti da cancrena. Quasi la metà di loro dovette ricoverarsi o tornare a casa.

    * Per costruire il ponte pericolante occorsero sulla sola iniziale location un milione di dollari e tre mesi di lavoro. A costruzione ultimata, il fiume sottostante (profondo 4 metri e largo oltre 60, con fitta giungla su ambo i letti) scese di livello fino a prosciugarsi, costringendo Friedkin a smontarlo, rischiando di smontare anche l’intera scena; venne di lì a poco ricostruito sopra il fiume Papaloapan, in Messico. Arrivati in loco, gli abitanti del villaggio circostanti le riprese presero a darsi alla macchia; essendo profondamente cattolici, non vollero stare vicini a chi secondo loro aveva fatto un’apologia cinematografica del diavolo. Anche in tal caso, a costruzione del ponte ultimata, il fiume prese a scendere incredibilmente di livello. A ciò si aggiunse che un agente federale in incognito sul set scoprì che alcuni membri della troupe facevano uso di droga e diede uno spiacevole aut aut al regista: l’arresto o l’immediato foglio di via per tutti loro. Friedkin optò per il rimpatrio e gli ci vollero settimane per sostituirli tutti. Sulla via del ritorno l’episodio ebbe a ripetersi: uno degli stuntman venne trovato alla frontiera con 30 gr di semi di marijuana, facendo rischiare l'arresto al regista.
    Ciliegina sulla torta: riuscito a rientrare in patria dopo ore di interrogatori, Friedkin scoprì di aver contratto la malaria.

    * La scena dell’attraversamento del ponte, 12’ in tutto, chiese molti mesi e oltre tre milioni di dollari per essere portata a termine con complesse soluzioni fitzcarraldiane per ovviare allo stagnarsi delle acqua fiumane. In totale il film andò sotto di 20 milioni di dollari. Di cui non ne venne mai recuperato neanche uno, perché fu stroncato alla quasi unanimità della critica, e subissato dal successo di Guerre stellari. Ad aggiungere beffa al danno è che proprio quest'ultimo avrebbe dovuto essere inizialmente prodotto da Friedkin e Coppola.

    (Fonte: William Friedkin, Il buio e la luce, la mia vita e i miei film - The Friedkin connection, pg 371-406)