Curiosità su L'inquilino del terzo piano - Film (1976)

CURIOSITÀ

4 post
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  • Cotola • 28/03/08 12:37
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    L'albo numero 230 di Dylan Dog dal titolo "L'inquilino misterioso" presenta non poche analogie con la splendida pellicola polanskiana.
  • Don Masino • 21/06/08 10:10
    Galoppino - 279 interventi
    Per le riprese dell'inquietante condominio Polanski utilizza spesso la celebre macchina da presa chiamata Louma (capace di inconfondibili riprese "acrobatiche"), usata anche da Argento per filmare dall'esterno l'edificio dove abitano le due lesbiche in "Tenebre". E devo dire che si notano subito delle chiare analogie, nelle scene in cui viene appunto usata la Louma.
  • Buiomega71 • 17/11/15 19:14
    Consigliere - 25998 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni (Ciclo: "Ultimo spettacolo - Gli arcani", mercoledì 18 marzo 1987) di L'inquilino del terzo piano:

  • Buiomega71 • 10/03/20 23:42
    Consigliere - 25998 interventi
    Dopo il naufragio del tanto agognato progetto di Pirati, Polanski ripiega su un romanzo di Topor di cui la Paramount ha acquistato i diritti.

    Polanski è entusiasta di girare un film, per la prima volta a Parigi, e trova che le maestranze francesi siano le più efficienti e professionali con cui abbia mai lavorato. Afferma che è il film che ha girato più velocemente e che la scelta di Isabelle Adjani fu quasi dovuta, visto che l'aveva già adocchiata per Pirati.

    Dirigire il film e nello stesso tempo esserne il protagonista principale fu per Polanski un vero e proprio tour de force.

    Ma alla sua uscita il film fu massacrato da gran parte della critica (alcune recitavano: "Polanski in una grottesca caricatura di sé stesso, che cerca di imitare goffamente la Deneuve di Repulsion) e non si può dire che sia stato un successo commerciale.

    Polanski imputa la colpa a se stesso per aver realizzato una commedia che, col passare del tempo, sfocia in un dramma dell'orrore; la tragedia di un piccolo impiegato doveva rimanere una tragedia per tutto il film, non trasformare una commedia in una tragedia.

    Da Roman by Polanski, autobiografia di Roman Polanski, Bompiani (1984).