Buiomega71 • 3/03/20 20:56
Consigliere - 26011 interventi Polanski ci diede dentro notte e giorno per trasformare il romanzo di Ira Levin in sceneggiatura, modificando il personaggio di Ruth Gordon da grassa donnona finto rassicurante del libro a vispa e minuta signora (finto attempata) tipicamente newyorkese.
Il regista polacco si trovò bene con tutto il cast tecnico e attoriale (una preoccupazione angosciante lo colse prima di recarsi sul set nel giorno del primo ciak, era il suo primo film hollywoodiano e aveva sulle spalle una responsabilità non da poco, ma tutto passò quando cominciò le riprese, avendo tutto il film, immagine per immagine, già nella sua testa), con Mia Farrow poi (che si rivelò una pofessionista con i fiocchi, nonostante le angherie che le tirava Frank Sinatra, allora marito prepotente della Farrow) c'era quasi una sorta di affinità elettiva con Polanski stesso.
L'unico che le diede dei grattacapi fu John Cassavetes, che aveva da ridire su ogni cosa Polanski le diceva di fare sul set. Attrito che, poco a poco, scomparve, dato dal fatto che Cassavetes (regista egli stesso) rimase affascinato dal modo di dirigere di Polanski.
Polanski poté finalmente perfezionare il suo film come avrebbe voluto fare con
Repulsion, solamente che sforò di quattro settimane di lavorazione e fece lievitare di non poco il budget previsto, tirandosi addosso le lamentele dei dirigenti della Paramount (che soprannominarono Polanski "Il pazzo polacco") che minacciarono di estrometterlo dalla regia. In suo aiuto vennero Robert Evans, Mia Farrow e Ruth Gordon, che si dichiararono pronti a recidere il contratto (anche a costo di penali) con la Paramount se Polanski fosse stato licenziato.
A film finito Polanski si trovò per le mani un giraro di quattro ore e dieci minuti. In sala di montaggio le consigliarono Sam O'Steen (che stava lavorando al
Laureato), e con un abilità che meravigliò lo stesso Polanski, portò il film a due ore e quindici minuti, proprio come lo voleva il regista polacco.
Polanski accusò un colpo terribile quando vide la copia americana di
Per favore non mordermi sul collo totalmente rimaneggiata dal produttore Marty Ransohoff (
Era come scoprire di aver messo al mondo un figlio deforme, Polanski dixit), che non solo cambio il titolo in
Scusa ma mi hai affondato i denti nel collo, ma lo tagliò di venti minuti, sostituì la colonna sonora di Komeda e aggiunse uno stupidissimo prologo a cartoni animati.
Polanski andò su tutte le furie, e volle togliere il suo nome dai credits, disconoscendo quell'obbrobrio.
Ma il tempo le dette ragione, portando la sua parodia vampirica all'origine e togliendola dalle mani di Ransohoff.
Intanto
Rosemary's Baby uscì nei cinema americani e, con somma sorpresa un pò di tutti, si rivelò un'incredibile successo.
Da Roman by Polanski, autobiografia di Roman Polanski, Bompiani (1984).
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