Daniela • 17/03/19 11:50
Gran Burattinaio - 5930 interventi x Cinecologo
concordo con la tua analisi: ciò che affascina è proprio il non mostrato e il non detto.
Ma affascina dopo aver frustrato lo spettatore in quel che definisci giustamente un "loop" narrativo, in cui ci si perde fra piste illusorie ed incontri inconcludenti (emblematico quello del protagonista con la madre che aveva abbandonato la famiglia quando lui era bambino) per cui comprendo che il film possa non essere apprezzato in prima battuta.
Io ero partita in un certo senso "prevenuta": avendo visto tutti i film precedenti di questo regista poco prolifico (sei film nell'arco di vent'anni, otto anni fra il precedente Poetry e questo Burning), mi aspettavo una botta di tristezza e disperazione. Eppure, è riuscito ugualmente a mettermi a disagio - disagio persistente anche dopo il bellissimo finale in cui finalmente, dopo tante illazioni forse fallaci (era l'orologio della ragazza quello visto al polso dell'altra?) e piste presumibilmente false (le serre incendiate), succede un fatto che dovrebbe mettere un punto alla narrazione.
Invece quel punto non è un punto fermo, per quanto tragicamente irrimediabile, ma un punto interrogativo che lascia in chi lo vede la sensazione di aver perduto un passaggio, non compreso un'allusione.
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