Discussioni su La casa di Jack - Film (2018)

DISCUSSIONE GENERALE

80 post
  • Schramm • 12/03/19 18:12
    Scrivano - 7694 interventi
    ...e arieccose che insisti. da solo, stavolta, ché l'assolutamente essenziale è stato già definitivamente dato nella mia ultima risposta.

    terrei solo a chiarire che correggo quasi tutti i post dai refusi dovuti alla fretta o alla stanchezza, e non sono il primo né l’ultimo a farlo. messaggi doppi, laddove ce ne sono, sono una svista o un bug del forum che provvederò (ora che leggi: ho provveduto) a cancellare, ché me ne importa picche di stare in cima a una pagina, checché tu ne creda o presuma.

    tutto il "resto" rinviato a quando riuscirò a visionare il film.
  • Zender • 13/03/19 07:24
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Alkla prossima sposto tutta la questione su davibook.
  • Schramm • 2/04/19 18:19
    Scrivano - 7694 interventi
    La versione del film full uncut. Uscita al momento in Inghilterra.

    https://www.amazon.co.uk/House-That-Jack-Built-Blu-ray/dp/B07J34LZQ4
    Ultima modifica: 3/04/19 07:18 da Zender
  • Capannelle • 18/06/19 23:54
    Scrivano - 3514 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Schramm,
    tu ti crucci davanti alla possibilità di perdere la visione di qualche minuto - se ti può consolare, mi cruccio anche io pur avendo visto la versione integrale, dato che sono stati 152 minuti di noia cosmica.

    Sono alla prima parte del film e non ho residui dubbi nel troncare e andare a nanna. Pur avendo la "fortuna" di vedere la versione uncut.
    Noia cosmica no, quello no ma tanto lambiccarsi per una durata ingiustificata.
  • Herrkinski • 16/07/19 16:04
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Molto bella la recensione del Maestro.
  • Zender • 16/07/19 17:02
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Riferirò all'interessato, grazie, nonostante il "maestro" sia fuori luogo come sempre :)
    Ultima modifica: 16/07/19 17:03 da Zender
  • Schramm • 11/08/19 17:42
    Scrivano - 7694 interventi
    alla fine tutte le intuizioni-impressioni avute subodorando il film all'epoca della sua pre-release si sono rivelate centratissime. è un tardivo, finanche posticcio cameraman & l'assassino 4.0 misto tenebre riformulato da un greenaway (non solo per impostazione strutturale e foga tassonomica: ventre dell'architetto anyone?) che c'è rimasto secco leggendo una volta di troppo il de quincey che dimostrò come l'omicida sia solo l'artista visto di spalle e viceversa (oggi sono i criminologi a dire altrettanto), solo che del trio belga il vontrierone nazionale non ha le medesime ghiandole velenifere da crotalo né la medesima lievità di tocco e verticalità di discorso (e rispetto a quei discolacci, quale sconcertante mancanza di ironia e autoironia!) e di argento gli manca la capacità di tenere latente e sfumata la pesante portata autobio(filmo)grafica e metatestuale, che anzi qua è monarchica per non dire dittatoriale e portata a livelli di onfaloscopia mai visti.

    di interessante ha che pur non rinunciando a ripercorre nymphomaniac, lo fa rovesciando l'assunto: non più l'eros che spancia e sguazza nella biolca del thanatos, ma viceversa il thanatos diventa una nuova forma di eros(trato), così che sia chiaro che oltre a dequincey anche bataille è passato a piantare la propria folle banderuola da queste parti.

    altra cosa senz'altro interessante è lo slittamento segnico rispetto al resto della sua pregressa filmografia, a base di donne martiri per un bene superiore, mentre qua abbiamo chi le martirizza vedendo il Si nella doppia negazione e nel male una necessaria questione di nettezza urbana e di pars costruens. peccato siano tutte cose già dette prima e dette meglio (e schivando certa madornalissima banalità) in altre opere.

    non che questa sia brutta o mal realizzata. non è un brutto film, non è un film noioso; però borioso sì, e arriva disgraziatamente fuori tempo massimo di 30 anni credendosi il primo e l'unico a dire certe cose, e per giunta credendo di essere definitivo quando già l'intero avvelenatissimo menù ci fu fatto trangugiare lustri e lustri fa.

    insomma, tanto tuonò che non piovve. anche rispetto alla gran fanfara censoria, ché il vero tasto dolente è da cercarsi più nel concetto che nel mostrato (se proprio dobbiamo parlarne, quest'ultimo era già molto più insostenibile nell'opera precedente), che di davvero visivamente disturbante ha solo quel crudele taglio alla zampa della paperella. il resto non è certo roba da oratorio salesiano intendiamoci, ma è così surgelato (ih) dalla voglia di fare accademia della filosofia negativa che non tocca un nervo.
    (sono però con bubo: nella scena da lui indicata anche a me non torna del tutto il conto e quei due tre secondi sembrano tirati via a strappo. ma sti grandissimi quelli, anche)

    infine, per ribadire l'importanza della vs originale rispetto a quella italiana, occhio (solo per dirne una su tante altre disseminate lungo le due ore e mezzo, ma è la più indicativa e funzionale al discorso teorico portato avanti da lars) a come viene chiamato il cric nel primo incidente e poi ditemi se doppiare un film non significa amputarlo di livelli di lettura..
    Ultima modifica: 11/08/19 17:50 da Schramm
  • Daniela • 11/08/19 18:49
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Schramm ebbe a dire:

    non che questa sia brutta o mal realizzata. non è un brutto film, non è un film noioso; però borioso sì, e arriva disgraziatamente fuori tempo massimo di 30 anni credendosi il primo e l'unico a dire certe cose, e per giunta credendo di essere definitivo quando già l'intero avvelenatissimo menù ci fu fatto trangugiare lustri e lustri fa.


    Per una volta tanto, concordo al 100% a parte la noia che però è sensazione molto personale.
    Ultima modifica: 11/08/19 22:44 da Daniela
  • Raremirko • 11/08/19 23:17
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Oddio, spero che la paparella e tagli a questa siano finti...

    O__________o


    Se no Lars, oltre che frasi pronazismo, qua mi scadi irreversibilmente eh.
    Ultima modifica: 11/08/19 23:17 da Raremirko
  • Gestarsh99 • 12/08/19 17:52
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Mi accodo ai delusi.
    Anche a me il film fece storcere il naso, e non in senso (pro)positivo e stuzzicante come nel caso di altre opere precedenti dell'autore: storcere il naso per la quasi assoluta vacuità di senso e per le fumose finalità della pellicola in sé.

    Da vontrieriano entusiasta, quale mi son sempre ritenuto, l'incipit mi aveva fatto ben sperare; tutto il resto no. Da un certo punto sino al finale, gli sviluppi partono per la tangente non sapendo più che pesci pigliare...

    Qui ci sarebbe da spoilerare tutta la trama delirante, perciò mi limito a dire che il film risulta strambamente spassoso, sa intrattenere quasi comicamente in quel suo sfoggio in libertà di narcisismo gratuito e autoreferenziale (non per altro, l'ho rivisto a distanza di tempo anche una seconda volta) ma stringi stringi resta il capriccio di un regista un po' troppo livoroso e infantile verso i giudizi riservatigli da taluni ambienti critici.
    Mi spiego: si percepisce a pelle che le immagini che scorrono sullo schermo e le parole che le accompagnano siano un insieme (scoordinato) di ripicche provocatorie contro certe accuse - etiche, ideologiche - di cui lui viene spessissimo fatto oggetto. La pellicola è da cima a fondo una sequela di dispetti tematici e linguacce verbali squisitamente volti a triggerare tutti i detrattori e i nazi-shamer che da sempre gli stanno alle calcagna.

    Ok, Lars, vuoi perculare e mandare in bestia chi rema contro il tuo cinema e le tue idee: lo fai nelle sedi opportune, replichi in conferenza-stampa, ci scrivi sopra un libro, rilasci interviste, vai in televisione da Giletti (per dire) ma non lo fai utilizzando come arma di risposta un film, coinvolgendo in queste tue diatribe il pubblico terzo che sgancia il cash per un posto in sala o per un dvd/blu-ray.

    Utilizzare il Cinema come una bacheca-social con cui inveire, provocare e prendersi rivincite puerili contro quelli cui non piace una certa tua attitudine significa solo degradare il mezzo e svilirne la portata.

    Io spero solo che questa sia una sbandatella passeggera e che il regista non abbia preso la sterile china in discesa già avviata da tempo dal collega Abel Ferrara.
  • Schramm • 12/08/19 18:11
    Scrivano - 7694 interventi
    non sono propriamente deluso (per me ci sta un tripalla, se non altro quanto a complessiva fascinazione estetica), ma grossomodo risente (tra molto altro) di quanto ho rimproverato a humanoids. per lars tra il dire e il dire c'è di mezzo il dire, e tempo permettendo il mostrare un mare magnum come trampolino per continuare a sproloquiare, possibilmente mettendo tra la sua bocca e il tuo orecchio un megafono e ripetere 146' la stessa cosa che già era adamantina al quinto minuto.

    mi ha molto ricordato quelle persone che quando ti parlano, per meglio sottolineare il concetto, ti puntellano a più riprese il dito sul petto come se tu fossi la loro macchina da scrivere o ti prendono a spinte. stessa identica cosa. però lars è anche sempre stato così. si prende o si lascia. o si prende, come in questo caso, con riserve, sperando che una volta sturato a fondo il proprio ego riparta per nuove strade.
  • Gestarsh99 • 12/08/19 19:23
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    non sono propriamente deluso (per me ci sta un tripalla, se non altro quanto a complessiva fascinazione estetica)[...]

    Io l'ho bipallato solo per il lato estetico e "ricreativo", altrimenti ci sarei andato giù con molta meno clemenza.

    Per me è un film "ad criticos", fatto solo ed esclusivamente per regolare conti personali in sospeso con chi gli ha sempre rivolto certe accuse ben precise.
    Gli indizi son talmente tanti che è difficile far finta di nulla: perché ad esempio scegliere Bruno Ganz come Virgilio e "guida turistico-spirituale" del protagonista (protagonista che poi rappresenterebbe il regista stesso attorialmente parafrasato da Dillon)?
    É un caso che Bruno Ganz sia colui che ha interpretato Hitler in uno dei film più controversi sul dittatore tedesco?

    Se non è questo un punzecchiare e farsi beffe di certa fetta di critica col dente avvelenato su di lui, non so come altro potrebbe chiamarsi...
  • Schramm • 12/08/19 19:43
    Scrivano - 7694 interventi
    sì, si è più o meno comportato con la medesima acrimonia e scorrettezza del moretti che si serviva del cinema come vomitatoio del proprio livore critico verso frange di cinema che trovava insopportabile, supponendo invece il proprio misura di tutte le cose e ideale perfezione di cosa dovrebbe invece essere il cinema.

    la tua analisi non fa una grinza e anzi mi giunge come ottimo implemento di lettura, ma a me personalmente han dato più sui nervi altri aspetti: la tautologia esasperata (quasi fosse un libro di 300 pagine uno), la mancanza di qualsivoglia spinta evolutiva rispetto al lavoro precedente (qua ridotto ad acribia formale e maniera spinta con quel greenawaysmo d'accatto che per favore fermati qua), il filosolfeggiare sempre in urlato battere e mai in levare, il ribadire cose che già de quincey compendiò, e con tutt'altri risultati, nell'ottocento.

    e a proposito, rifarsi a lui ragionando sull'atto di creazione e sulla propria biofilmografia fu già proprio dell'argento apicale (anche qui, con risultati estremamente più acuti): come anche tu osservi per me dillon/jack sta a von trier come peter neal/franciosa sta a dario.
  • Von Leppe • 12/08/19 19:51
    Call center Davinotti - 1109 interventi
    Al di là delle intenzioni di Trier è stato un piacere vedere Ganz tornare all'horror dal quel 1979 in cui interpretò Harker in Nosferatu, in più anche qui con abiti ottocenteschi malgrado non sia un film ambientato in quell'epoca.
  • Gestarsh99 • 12/08/19 20:28
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    [...]la tua analisi non fa una grinza e anzi mi giunge come ottimo implemento di lettura, ma a me personalmente han dato più sui nervi altri aspetti: la tautologia esasperata (quasi fosse un libro di 300 pagine uno), la mancanza di qualsivoglia spinta evolutiva rispetto al lavoro precedente [...]

    O sei telepatico o hai letto in anticipo il mio commento passando una mazzetta a Zender :DDD

    Pensa, alla fine del commento ho chiuso con queste parole:

    "Un circolo reiterativo, senz'altro ricreativo ma assolutamente non creativo."

  • Raremirko • 12/08/19 21:56
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm, se ricordo bene comunque avevi apprezzato un uso simile in Human centipede 3, dove Six prendeva in giro/faceva autoreferenza del proprio prodotto ecc, coinvolgendo anche terzi soggetti esterni.


    Gers pare dire che Von Trier qui abbia usato il mezzo filmico in maniera consimile; a me pare una cosa discutibile, ma senz'altro interessante.
  • Schramm • 13/08/19 15:23
    Scrivano - 7694 interventi
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    [...]la tua analisi non fa una grinza e anzi mi giunge come ottimo implemento di lettura, ma a me personalmente han dato più sui nervi altri aspetti: la tautologia esasperata (quasi fosse un libro di 300 pagine uno), la mancanza di qualsivoglia spinta evolutiva rispetto al lavoro precedente [...]

    O sei telepatico o hai letto in anticipo il mio commento passando una mazzetta a Zender :DDD

    Pensa, alla fine del commento ho chiuso con queste parole:

    "Un circolo reiterativo, senz'altro ricreativo ma assolutamente non creativo."



    magari potermi permettere di dispensar mazzette! che de paperoni ti ascolti!

    te l'ho detto, oramai siamo in pieno preoccupante cablaggio metapsichico! non hai idea di quanto ci sia rimasto stranito quando hai iniziato a sciorinar commenti sullo specifico di un fest che stavo preparando da anni e il cui ritardo mi stava facendo temere che l'idea mi sarebbe stata bruciata. man mano che saltavan fuori tra l'altro indossavo a mo' di amulato le t-shirt che sempre grazie a jung mi vennero regalate quando il fest prese forma: una su chernobyl, una su hiroshima e una su fukushima!

    sincronicità ci cova? ci avranno disgiunti alla nascita? noosfera mit uns?
    speriamo non ci scoppi cronenberghianamente la cabeza. :D

    a questo punto brucio di curiosità per leggere tutto il resto!
    Ultima modifica: 13/08/19 15:29 da Schramm
  • Schramm • 13/08/19 15:33
    Scrivano - 7694 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Schramm, se ricordo bene comunque avevi apprezzato un uso simile in Human centipede 3, dove Six prendeva in giro/faceva autoreferenza del proprio prodotto ecc, coinvolgendo anche terzi soggetti esterni.

    non mischierei maionese e marmellata. sono due macchine rappresentative dalla cilindrata retorica e dall'abitacolo grammaticale differentissimi.

    in six tutto è travolto dal ludens fino al sollazzevole autoannientamento, mentre von trier si prende stramaledettissimamente sul serio, e l'autoreferenzialità la usa come massimo esponente per autoglorificarsi e far vedere a tutti quant'è bella e preziosa la corona che si è fatto e messo da solo in testa, e questo solo per dirne una (e nemmeno la più grave)..
    Ultima modifica: 13/08/19 23:23 da Schramm
  • Raremirko • 14/08/19 21:09
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    Schramm, se ricordo bene comunque avevi apprezzato un uso simile in Human centipede 3, dove Six prendeva in giro/faceva autoreferenza del proprio prodotto ecc, coinvolgendo anche terzi soggetti esterni.

    non mischierei maionese e marmellata. sono due macchine rappresentative dalla cilindrata retorica e dall'abitacolo grammaticale differentissimi.

    in six tutto è travolto dal ludens fino al sollazzevole autoannientamento, mentre von trier si prende stramaledettissimamente sul serio, e l'autoreferenzialità la usa come massimo esponente per autoglorificarsi e far vedere a tutti quant'è bella e preziosa la corona che si è fatto e messo da solo in testa, e questo solo per dirne una (e nemmeno la più grave)..



    Grande, bella rispostona.
  • Raremirko • 13/03/21 20:24
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Von Trier al mille per mille, con dialoghi fiume, solite tematiche,  attori notevoli e 150 minuti scorrevoli.

    Certi momenti alla Buttgereit (il picnic con i morti), altri di puro body horror (i tizi legati vicini gli uni agli altri per poter esser sparati all'interno del congelatore, uno dei momenti più terribili), altri ancora riservati al filosoffeggiare più scatenato.


    Dillon notevole; Von Trier nel bene e nel male, molto criticabile ma senz'altro denso, significativo.