Discussioni su Hagazussa - La strega - Film (2017)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Buiomega71 • 11/10/20 20:33
    Consigliere - 26015 interventi
    Zendy, uscito da noi in dvd come Hagazussa-La strega
  • Buiomega71 • 21/11/20 10:23
    Consigliere - 26015 interventi
    Tra gli "witch movie" più plumbei, necrofori, ostici, opprimenti, caliginosi e cupi mai girati, che al confronto The vvitch sembra un blockbusterone patrocinato dalla Disney.

    Un pestilenziale e terrifico viaggio nell'incubo nel cuore del medioevo più tenebroso (anche se la vicenda si consuma quasi tutta in una cascina in alta montagna, tra alpeggi e i suoni della natura-i campanacci, il belare delle capre, i sinistri rumori del bosco di notte, lo scoppiettare del fuoco, sottolineato dalle ossessive musiche di Mmmd che si rifanno a quelle dei Popol Vuh-) dove la straordinaria Aleksandra Cwen si sobbarca sulle spalle tutto il film, mostrando un'intensità di dolore quasi fisico, dalle espressioni del volto a derive zulawskiane (emblematica e non poco inquietante la sequenza del lavaggio dei capelli).

    E tra un rigore formale che stà tra Dreyer, Herzog, Dumont e von Trier, il giovane e talentuoso Feigelfeld ci ficca dentro stoccate parecchio disturbanti e sgradevoli che lasciano il segno (la madre morente che annusa con viscidità incestuosa la figlia e i suoi umori, un momento di autoerotismo che sfiora la zoofilia-la mungitura della capretta- una minzione su un enorme ratto morto al ruscello, con fuoriuscita di sangue dal naso, una meschina finta amica che prepara agguati stupratori sui prati, la capretta sventrata nella stalla, e un banchetto cannibalico tra i più insostenibili mai girati-non per quello che mostra, ma per la carne di cui si ciba-Swinda che addenta la mela e sbavacchia goduriosa, trovando il capro espiatorio delle proprie perversioni) e sullo sfondo la peste e i suoi effetti devastanti (i bubboni cronenberghiani che divorano il corpo della madre, i cadaveri bruciati) gli ossari nella chiesa, il teschio della madre donato dal prete che diventa un macabro altarino da venerare, vomito, infanticidio, il terreno che brulica di vermi, il serpentello che si insinua nel letto, i funghetti allucinogeni e un'immersione lisergica nella palude che non sarà dispiaciuta a Gaspar Noè.

    Il soprannaturale, poi, fa capolino nella suggestiva chiusa alpina, tra pupille biancastre fulciane e combustioni spontanee, di quello che sembrava (o forse è) una terrificante discesa nella follia muliebre dettata dall'isolamento e dall'emarginazione.

    Attimi da fiaba nera (la mela rossa donata dalla subdola Swinda a Albrun, dove ci si domanda chi sia la vera strega), le pulsioni sessuali di Albrun placate dall'autoerotismo, la bambina che continua a piangere rifiutando il latte materno, le unghie sporche delle mani,  il latte caprino che funge da sperma nell'estasti del desiderio. E omaggi non poco velati a certo cinema baviano (l'apparizione della madre morta).

    Diviso in quattro capitoli (ombre, corno, sangue e fuoco), di una narrazione antispettacolare e ermetica (ripagata da un fascino mortifero e putrido e da un'atmosfera pesantissima) , con dialoghi ridotti all'osso, impreziosito dai tableaux vivants della fotografia di Mariel Baqueiro e dal tanfo imputridito che avvolge la sgradevole catarsi di pazzia e "stregoneria" di cui è vittima Albrun, Hagazussa è un esperienza filmica che và vissuta non certo a cuor leggero, sconsigliata vivamente a chi soffre di crisi depressive .

    Pago pegno un' ambizione autoriale non poco ostentata, ma ripagata da attimi di angosciosa disperazione e di rara crudeltà e di un alone di marciume che resta appiccicato anche a post visione.

    Da segnarsi sul taccuino il nome di Feigelfeld e della sua musa.

    E' disgustoso come puzzate voi streghe, emanate un fetore di marcio.


    Ultima modifica: 24/11/20 07:44 da Buiomega71