Discussioni su Nymphomaniac - Volume 2 - Film (2013)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Capannelle • 30/03/14 20:31
    Scrivano - 3487 interventi
    Mickes, ha senso guardare questo senza aver visto il primo?
  • Mickes2 • 30/03/14 20:36
    Addetto riparazione hardware - 335 interventi
    no Capannelle, il secondo volume abbisogna del background del primo, anzi, a questo punto ti potrei dire di vedere solo il primo e non vedere questo che a mio modesto avviso è mediocre; ho dato due pallini giusto per qualche bella intuizione, altrimenti meriterebbe anche il *!
  • Capannelle • 30/03/14 20:38
    Scrivano - 3487 interventi
    Grazie per la risposta immediata, vado su altri percorsi allora
  • Didda23 • 30/03/14 21:10
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Capa aspetta e guarda quella uncut...
  • Cotola • 11/05/14 03:04
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Ho dovuto tagliare "ferocemente" e "sanguinosamente" il mio commento. Per cui aggiungo qui che, come segnalato da altri, il
    finale del film è oltre che frettoloso, di rara
    bruttezza. E forse anche ingiustificato, visto
    quanto mostrato nelle 4 ore precedenti.

    P.S.

    O forse è uno sberleffo con cui quel mattacchione di Lars chiude la sua opera, negando in pratica (almeno per ciò che riguarda il personaggio di Skargard) tutto quanto detto prima? E se corroborasse la tesi sulla sessualità di cui parla ad un certo punto Joe?
    In qualsiasi caso resta, a mio avviso, un epilogo a dir poco brutto.
  • Brainiac • 11/05/14 22:34
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Mickes, ha senso guardare questo senza aver visto il primo?
    piaccia o non piaccia (per me comunque sia -pur non essendo il più bello di Von Trier- Nympho ha con uno spessore di scrittura che spettina i 3/4 dei registi in circolo) stiamo parlando dello stesso film spezzato in due per questioni commerciali. Avrebbe senso vedere solo il 2° tempo di un film?
    ;-)
  • Brainiac • 11/05/14 23:01
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Oops, tra l'altro rileggendo i commenti vedo che in moltissimi hanno recepito/ recensito i film come entità disgiunte e non come un'opera singola. Vabbè, è comprensibile visto come sono stati "pubblicati" i due tomi. Personalmente -avendo letto news di questa produzione da tempo immemore e avendone seguito le traversie- mi era chiarissimo fosse un film sdoppiato per voleri produttivi, quindi mi fa strano (ma non è una critica, sia chiaro, non è che tutti debbano essere obbligati a conoscere la genesi di ogno cosa che vedono) sentire commenti come una propaggine del primo film, Complementare al volume 1, meno brillante del primo volume.
  • Zender • 12/05/14 08:05
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Beh i primi due forse, il terzo mi sembra normale. E' come dire che la seconda parte di un film è meno brillante della prima, cosa che capita di frequente, dopotutto, e che viene spesso segnalata nei commenti.
  • Fauno • 10/01/16 18:09
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Concordo con te Cotola. L'ha fatto finire schifosamente e ha rovinato una seconda parte che tutto sommato fino a quel punto era stata valida e piena di spunti. E buona grazia che per motivi commerciali è stato scisso in due parti e in tal modo la prima è stata preservata.

    Ammiro il commento di Pinhead che nella sua visceralità è riuscito a coglierne tante astrazioni, in quanto per me son concetti talmente scontati ed evidenti che l'ho potuto vedere invece solo in concreto, ovvero una provocazione, un tentativo di minare l'equilibrio dello spettatore con la violenza delle immagini, con degli schifi spesso gratuiti, ma senza costrutti innovativi. E in quest'intento ottiene risultati, che però annulla completamente col finale più astruso e da imbecille che potesse dare.
    Sì, qualche spunto c'è, come il discorso che il 99% delle persone ha delle perversioni recondite, o che spesso non sa manco di avere...E anche quello di questa solitudine...che tante storie sessuali si riducano ad una sola... Per me son due gocce d'acqua nell'Oceano come rivelazione, per me la parte forte è la violenza delle immagini...e un personaggio come Jerome col suo modo schifoso di sverginare lo doveva togliere di mezzo molto prima: se tutto il film è guasto,Jerome è la parte del guasto che ha già i vermi e i batteri della putrefazione. Quanto poi al motivo per cui puzza il cappotto di Joe... lasciam proprio perdere che è meglio...FAUNO
  • Raremirko • 29/12/16 04:48
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    A me 'sto volume due è piaciuto di più del primo; l'ho trovato più filosofico e meno divagante.

    Certo, tecnicamente Von Trier ha fatto di meglio ma molta della sua filosofia è comunque presente.

    Appaiono Dafoe e Kier, i dialoghi interessano molto più che in precedenza ed in generale l'ho trovato più originale e meglio ideato.

    Per una volta il sesso è funzionale alla storia e quasi nulla, in tal senso, è gratuito.

    Il finale spiazza, in perfetto stile Von Trier, gettando negatività su tutta al vicenda.

    Tutto il meglio e tutto il peggio del grande regista danese.
  • Buiomega71 • 31/10/20 10:26
    Consigliere - 25934 interventi
    E, finalmente, salta fuori il divin Lars che amo, quello crudele, cinico, spietato (forse ancor di più che in Dogville) dove , ancora una volta e con nichilismo devastante, riesce a estrarre il peggio del peggio dell'essere umano, fino alle drastiche e distruttive conseguenze.

    Accantona le mistiche e frenetiche esperienze sessuali del primo capitolo (quì, a parte qualche momento, insaporito dai dettagli hardcore: forse solo la divertente, assurda e grottesca sequenza del rapporto a tre con i due mandinghi) che avevano una deriva quasi ludica, per gettarsi sul dolore (in primis quello della solitudine) sull'umiliazione e della degradazionel corpo, sui vari stadi della sessualità deviata che Joe vuole affrontare (come le scellerate prove per la santificazione che percorreva Bess nelle Onde del destino), fino alle estreme conseguenze.

    Il narrato tra Skarsgard e la Gainsbourg diventa più serrato, i capitoli sempre più lancinanti, il sesso "giocoso" si muta in malessere e in sofferenza e le copule e le varie sfaccettature della libido lasciano il posto a vulve insanguinate, a fustigazioni ferocissime e quasi insostenibili, ai pugni in faccia devastanti con guanti imbottiti di monete, alle regole rigide e severe del BDSM (mai così realistiche), a masturbazioni vaginali che buttano sangue, a un'estirpazione del feto fai da te che sconfina nell'horror (a pari merito con l'aborto isterico della Adjiani nella metro di Possession), a pestaggi, umiliazioni (la lacerante sequenza nel vicolo, con la reiterazione sbeffeggiante del 3+5 e il   pissing finale di P.), pedofili a cui viene sviscerato l'inconscio della loro perversione, fino ad arrivare ad una chiusa finale tra le più disturbanti e disgustose mai girate, dove, conoscendo Lars, si sapeva che in qualche modo doveva finire così, un pugno dritto nello stomaco dove il pazzo danese, rimarca ancora, la schifosa, subdola e lurida anima che alberga nell'uomo.

    E d'improvviso schermo nero, un colpo di pistola e se ne esce turbati, annichiliti, quasi sentendosi in colpa. ( come quando nel finale di DOGVILLE riusciva a sobillare gli istinti  giustizialistii più bassii).

    Eppoi le meraviglie che Lars sciorina, come la visione mariana del primo orgasmo e la lievitazione all'Esorcista (ancora una volta la sacralità delle Onde del destino), l'estasiatico corpo di Joe, nudo, che si libera nell'aria (ritorna la bellezza estetica di Melancholia), la danza delle foglie nel bellissimo parco innevato, il bambino che si affaccia sul balcone mentre cade la neve come nell'incipit di Antichrist, la ninfomane nuda sdraiata sul carbone, l'agghiacciante sogghigno del neonato (che rimanda al feto mostruoso del Regno) , le febbrili crisi d'astinenza dal sesso, Joe che si batte la vulva con uno straccio bagnato perchè non prova più nessun tipo di piacere, Joe che si prende le sue rivincite aggregandosi ad una banda dedita al crimine (più o meno come la Grace di Dogville), l'incontro saffo con P. (ma quanto è meravigliosa Mia Goth?), splendida e ambigua ragazzetta dal lynchiano orecchio deforme (e nel loro rapporto lesbo, la gradazione sessuale sale che nemmeno tutto il primo volume), che giocherà , alla vita sentimentale di Joe, un'altro brutto scherzo del destino beffardo e maligno messo in piedi dal divin danese, la Mercedes incendiata con una molotov, la pistola non caricata, le straordinarie battute di Joe alla ricerca dell'albero che la rappresenta.

    Von Trier gioca con il Bunuel dell'Oscuro oggetto del desiderio (nel frangente in cui la Martin prende il posto della Gainsbourg e viceversa), cita la trilogia della vita pasoliniana, mostra Joe bambina riflessa in uno specchio (Images?), che suggerisce a Joe adulta di sputare veleno sulle pazienti della terapia di gruppo, e negli incontri sadomasochistici con il raffinato (e brutale, ma non troppo) K, tra implacabili frustate e scorticazioni oltre i limiti del crudo realismo (la carne pare lacerarsi e sanguinare davvero), nodi a cappio e controlli ginecologici, viene fuori il 50 sfumature di grigio secondo l'autore di Idioti.

    C'è ancora qualche barlume delle prove sporcaccione di Joe (l'esilarante sequenza dei cucchiani al ristorante, davanti ad un attonito Udo Kier), ma quì il divin Lars alza il tiro, cambia rotta e mostra il suo lato oscuro, quello che fa più male (come la solitudine e l'autoaborto di Joe) e non fa sconti (come suo solito, come ci ha abituato nel corso degli anni), picchiando durissimo in quel finale che mi ha lasciato vero disgusto e vera indignazione e che resta addosso come una colpa da espiare e dove in una manciata di secondi distrugge ogni cosa, annientando di colpo la finta comprensione (tutto crolla, i racconti non sono serviti a nulla, non esista l'amicizia, la pesca, la cultura ostentata, la musica, la matematica erano solo un meschino paravento e l'essere umano, per Lars, è quello che è, un concentrato di meschinità e squallore) e tutto questo fa davvero male, caspita se fa male, come il finale distruggitore e impietoso di Dogville del resto.

    Credo che il secondo volume della "santa ninfomane" (e la Gainsbourg santa lo è davvero, visto le dure prove che ha dovuto affrontare sotto la sadica direzione del regista non gradito nei festival) vontreieriana macinerà a fuoco lento, ancora da metabolizzare, e i 180 minuti di visione (anche se non sono stati una passeggiata) hanno avuto un'intensità tale da avvolgere completamente, così pregni di non ben poche emozioni (rari i cedimenti nella noia, dove mi sono pesati di più i 120 del primo volume, in alcuni frangenti) e con cambiamenti di narrazione a volte sorprendenti, e per quanto mi riguarda abbagliato dai riverberi del miglior Lars in assoluto.

    Lars è vivo e lotta insieme a noi. Grazie di tutto Lars.

    Sotto l'effetto di alcool e droghe ho scritto in solo 12 giorni Dogville
    Da completamente sobrio mi ci sono voluti 12 mesi per scrivere Nymphomaniac

    Lars Von Trier dixit.
    Ultima modifica: 2/11/20 12:13 da Buiomega71