Buiomega71 • 27/03/14 10:07
Consigliere - 25999 interventi Miniciclo: 6 film visti da lei
La storia è sempre quella (L'Hitchcockiano
Delitto per Delitto ha fatto più male che bene) e lo script non si discosta dalle solite banalità coadiuvate del genere (lei sposata ad un riccone sfondato, un killer psicopatico la prende di mira, le fà fuori il consorte Paperon de Paperoni e vuol far ricadere la colpa su di lei, nientemeno il killer è in combutta con il di lei amante-Clive Owen, quì più stoccafisso del solito-così se la sposa e si tiene pure i soldoni)
Detta così parebbe il solito thriller da prime time televisiva (e, in parte, lo è), se non fosse per la regia adrenalinica e tesissima di un Amy Jones in stato di grazia
La regista di
Slumber Party Massacre non lesina in momenti di feroce violenza (l'esecuzione del marito della Berry-sotto la pioggia, in un parco giochi- da parte dello psicotico Peter Greene ,e di una crudeltà rara, con l'uomo che non vuol saperne di morire, un agonia tra fango e sangue davvero tosta e girata con dovizia di efferatezza), regalando poi un pre finale (nella villa, e poi nel garage) che spezia di sapori slasher, tra luccernai sfondati, colpi in arrivo e accette piantate nella schiena (nel reparto make/up garantisce sua maestà Todd Masters)
Bellissima, poi, tutta la prima parte ambientata in uno chalet di montagna, tra boschi e stradine montuose alla
Venerdì 13, dove la Berry conosce il luciferino Peter Greene, tra inviti a cena e tentati stupri (per poi sbroccare in una folle corsa per le stradine montanare con il pick up a fari spenti nella notte, come cantava Lucio Battisti)
Poi si allinea ai classici binari del genere, dove la Jones non molla quasi mai la tensione (degna di nota da "paurometro" l'incontro/scontro tra la Berry e Greene in uno squallido sottopassaggio, per poi continuare la folle corsa sulla strada, tra il traffico impazzito)
Chiusa finale quasi beffarda, di palese complicità femminile (gli uomini non ci fanno una bella figura, o finisco, perlopiù, ammazzati)
Ottimi dialoghi (scritti dalla stessa Jones), comparto fotografico eccellente (garantisce il grande Heskell Wexler) e-nonostante il vago sentore di deja vù-l'attenzione rimane costante
Ma il tripallinaggio và sicuramente per la regia tosta della Jones, regista di razza che non ha paura di ficcarci torpiloquio e scene di grande violenza (nonostante sia una produzione della branca adulta della Disney) inusuali per questo genere di film da prime time da Canale 5
Attorialmente parlando la Berry è strafighissima (ma questo già si sapeva), e anche piuttosto convincente nella parte della mogliettina in trappola (la Jones, poi, regala anche una sequenza fetish: la Berry che si toglie le deliziose decoltè col tacco perchè le fanno male i piedini, e dà valore aggiunto al film)
Nota di merito a Peter Greene, psicopatico coi fiocchi, che ricorda i migliori killer dei neri metropolitani ottantiani. C'è pure Charles Hallahan (l'indimeticabile Vance Norris della
Cosa carpenteriana) nei panni di un poliziotto un pò tontolone (ma non troppo)
Nulla di nuovo sotto il sole dei thrilleroni patinati, ma che la Jones dirige con cipiglio furente da far schiattare d'invidia i colleghi maschietti.
Buiomega71, Digital
Herrkinski, Magi94
Daniela