Discussioni su Il tocco del diavolo - Film (1995)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/03/14 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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  • Quello che si dice un buon film:
    Buiomega71, Rigoletto
  • Non male, dopotutto:
    Rufus68

DISCUSSIONE GENERALE

3 post
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  • Buiomega71 • 7/03/14 10:34
    Consigliere - 3 interventi
    Ho sempre creduto che il "maledettismo" di Cammell fosse più incentrato sulla sua complessa personalità che non ai suoi quattro film da regista

    Ho trovato Sadismo piuttosto noioso (quando lo vidi), anche se abbagliato da momenti visivi bellissimi, così come Generazione Proteus, che mi piace, ma non e il mio cult assoluto della fanta '70, e anche L'occhio del terrore non mi parve nulla di trascendentale (a parte qualche scorcio visivo straordinario)

    Cammell ultimo atto, ovvero il suo ultimo film prima del suicidio, prima che Cammell (figura tormentata e borderline) si piazzasse una pallottola in testa

    Anche se rimaneggiato e rimontato dalla produzione (pare che la versione che ho visto, quella di '87 minuti (anche se IMDB riporta '96), si avvicini poco a quello che Cammell aveva originariamente girato, e che esista una versione director's cut che raggiunga quasi le due ore, e che pare sia la versione voluta da Cammell)

    La Nu Image pare abbia scorciato tutte le scene di sesso tra la Heche e la Chen, rendendo più "snello" il racconto, togliendo le elissi e rimontando parzialmente il film, e che le musiche di Ryûichi Sakamoto siano state sostituite da quelle più banali di Jon Hassell, e che il suicidio di Cammell dipenda anche da questo (o la goccia che ha fatto traboccare il vaso)

    Per saperne di più rimando allo speciale su Donald Cammell, che Nocturno le ha dedicato (Nocturno nr. 107, Luglio 2011, pg 86)

    Ma al di là di versioni più o meno cut e stravolte, Il Tocco del Diavolo è il più bel film di Cammell in assoluto

    Avvolto nella magnifica fotografia di Seo Mutarevic, e in un atmosfera ipnotica e orientaleggiante (negli interni, nell'animo), e un bislacco e furente racconto surreale di sesso, prevaricazioni, dialoghi fiume, amore saffico, intervallato da momenti "noir" e "spy", teatrale e claustrofobico (e girato quasi tutto in bellissimi e quasi futuristici interni, con quattro attori in stato di grazia-un Walken paranoico, strepitoso e spesso sopra le righe, nonchè avvolto da una vistosa vestaglia, con orribile taglio di capelli, che pare uscito da Pulp Fiction, che delira in monologhi febbrili e completamente folli- la Heche e la Chen mai più così sensuali e provocanti-un Bauer immenso nella sua bovina presenza)

    Bizzarro, curioso, destabilizzante, visceralmente cammelliano, scheggia impazzita puramente autoriale, dove Cammell si autocita (la claustrofobia, la decadenza, l'eccentricità di Sadismo-quattro personaggi chiusi in stanze d'albergo o in appartamenti,con Walken a fare da gran sacerdote-, la tecnologia di Generazione Proteus-il dischetto con il virus Hiroshima- le location assolate e suggestive de L'Occhio del Terrore), abbraccia la cultura orientale (non per nulla e scritto insieme alla moglie China Kong) e non si risparmia in sesso e feticismo

    Le scene d'amore saffico tra la Heche e la Chen sono tra le più eccitanti, seducenti e conturbanti mai girate , con punte nel fetish più paradisiaco (prima si fanno i rispettivi complimenti alle scarpine che indossano, poi se le strusciano reciprocamente, poi disquisiscono sul braccialetto che porta alla caviglia la Heche, infine, prese dalla passione, baci ardenti e appassionati nel bagno delle donne), e la Heche indossa reggicalze con la riga e tacchi vertiginosi, nella doppia vita da squillo di lusso tra camere d'albergo e saune orientali, indossando parrucche più o meno variopinte

    Strabordante Walken, che in una sequenza da antologia vuole sodomizzare Bauer (non prima di ordinarle di infilarle il preservativo, che Walken chiama "troiano") solo per rivendicare il suo potere su di lui , che farebbe schiattare d'invidia anche Quentin Tarantino. Curiosamente, una situazione non molto dissimile, Walken, la ripeterà di lì a poco nel sottovalutatissimo Cosa fare a Denver quando sei morto

    Finale abbagliante nel sole messicano, dopo notti suadenti e seducenti, interni postmoderni, giochi erotici e passioni saffiche, stupri e doppi giochi

    Puro kammerspiel seducente e magnetico, che rispecchia la complessità del suo autore, e che pare quasi un remake aggiornato di Sadismo, molto più ficcante e penetrante

    Puro Cammell per palati fini e non per tutti i gusti
    Ultima modifica: 7/03/14 14:28 da Buiomega71
  • Caesars • 29/01/15 11:44
    Scrivano - 16812 interventi
    Con straordinario ritardo mi accorgo solo oggi che questo film (che non ho visto) è girato da Donald Cammell sotto pseudonimo. Immagino che non abbia voluto che comparisse il suo nome visto il massacro al montaggio effettuato dai produttori.
  • Buiomega71 • 29/01/15 11:46
    Consigliere - 3 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Con straordinario ritardo mi accorgo solo oggi che questo film (che non ho visto) è girato da Donald Cammell sotto pseudonimo. Immagino che non abbia voluto che comparisse il suo nome visto il massacro al montaggio effettuato dai produttori.

    Sì, proprio così, in effetti...Si vocifera anche fu una delle cause del suo suicidio (ma da prendere con le pinze)

    Film comunque complesso e non poco affascinante. Da noi non ancora uscito in dvd (esiste la vhs della Cvc) e passato sui canali satellitari tempo fà (ancora quando era Tele+-io l'ho beccato da lì-), naturalmente nella versione rimaneggiata.
    Ultima modifica: 29/01/15 11:49 da Buiomega71