Buiomega71 • 27/02/14 10:15
Consigliere - 25998 interventi Sottovalutato, misconosciuto, dimenticato e delizioso trattato sui ragazzini (o meglio le ragazzine) dannati e pericolosi, con un sentore quasi roeghiano che inzuppa nel grottesco.
Tra
Il Giglio Nero e
L'innocenza del Diavolo (la piccola e terrificante Thelma farebbe schiattare di invidia l'altrettanto piccola serpe Rhoda, del capolavoro nero di Mervyn Le Roy), si consuma un "gioco proibito" su un paradiso perduto afoso e torrido della Florida
Una coppia più o meno male assortita (un grande John Hurt e un isterica Karen Young) viene presa di mira da due decenni silfide e maliziose, che prima li ricattano con foto molto compromettenti, e poi il crudele "gioco d'infanzia" innesca una spirale che sfocierà nel sangue nel violento e disperato finale
Simmons è regista straordinario: inizia col sorriso sulla faccia , monta la tensione spasmodica, finisce nel sangue e chiude questo suo piccolo gioiellino con un inaspettata beffardia spiazzante che è un colpo di genio assoluto
Le due piccole mostricciattole, poi, bighellonano per tutto il film scattando fotografie ricattatorie, mangiando gelati e trincando coca cole, spiando gli adulti fare all'amore, intrufolarsi in case altrui (scuriosando, mettendosi le ciabattine e le sottane della padrona di casa, e sottraendo pistole nascoste, che daranno vita a un gioco mortale di pura follia pre-adolescenziale)
In questa atmosfera surreale fatta di giornate afose e notti torride (bellissima la fotografia di John Hooper), le due viperelle mandano in rovina la vita della coppia, così, tanto per non annoiarsi troppo
Ma se la piccola Elizabeth qualche rimorso c'è l'ha, la piccola Thelma e invece una micro Erika De Nardo in potenza, senza sentimenti nè tantomeno scrupoli , sottospecie di Lolita pronta a ogni meschinità e efferratezza (agghiacciante, quando, l'amichetta Eizabeth vuole tirarsi indietro , e Thelma le spara a freddo sulla spiaggia, dopo un inseguimento che e angoscia pura, che ghiaccia il sangue nelle vene)
Derive kinghiane (i bambini assassini), fine ferinità, crudeltà e cinismo, dove Simmons conduce i suoi due "piccoli mostri" verso una perdizione quasi innocente nella sua "semplicità", non scade nella risonanza "pedofila" (anzi, i due mostricciatoli paiono assessuati e quasi "puri" nella loro follia da bambine) e sembra che simpatizzi per loro, con sguardo mai morboso, ma quasi ludico nella sua semplice crudeltà.
Dialoghi ficcanti, uno score che entra nella pelle, incantevoli location, tensione sempre costante e che monta fino allo spietato finale (prima in una chiesa-e per qualche strana alchimia mi hanno riportato alle mente le battute finali dell'
Uomo Terminale-, poi sulla strada, infine la chiusa beffarda inaspettata e ghignante)
E se non gironzolano a far danni, le due serpi in miniatura, si guardano in tv
Convoy di pomeriggio, e la notte
La Notte dei Morti Viventi romeriana.
Bravissime le due bimbe protagoniste, che trasudano comunque una malsana simpatia (Elizabeth e soggiogata dal luciferino carisma di Thelma, che per la sua malignità non ha nulla da invidiare a modelli ben più blasonati della "maladolescenza cinematografica")
Simmons ha talento da vendere e regala una minuta gemma assolutamente da ripescare e rivalutare, che per il sottoscritto e già un piccolo cult.
Fauno
Buiomega71
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