Discussioni su Innocence - Film (2004)

DISCUSSIONE GENERALE

  • Buiomega71 • 13/12/14 09:59
    Consigliere - 25934 interventi
    Come addormentarsi e fare un sogno suggestivo, tra l'ipnotico e l'intorpidimento, sognare di essere in una scuola esclusivamente per bambine (dai 6 fino ai 12 anni), cinta da alte mura, circondata da boschi quasi fatati, tra laghi e sentieri...

    Non si può uscire dalla scuola (qualcuna ci prova a fuggire, o viene punita severamente o ci lascia le penne), le stagioni passano lente, le bambine studiano danza (dove hanno come insegnante Madamoiselle Eva-una straordinaria Marion Cotillard-che mi ha rammentato le lezioni di danza di Isabelle Adjani-ma senza folli isterismi-in Possession) e scienze naturali (impartite da Madamoiselle Edith-Hèlène de Fougerolles-di claudicante inquietudine quasi fulciana: e zoppa e gira con un bastone)

    Sussurri (e poche grida), passaggi segreti che assomigliano più a fogne, pendoli che portano a palcoscenici teatrali,piccole invidie, una calma apparente che sembra nascondere qualcosa di terribile (che però non arriverà mai, perchè tante sono i pensieri che attanaglio, ma , alla fine, la coltre di mistero non si dipana del tutto)

    Un posto incantevole, fuori dal tempo e dallo spazio (all'inizio credevo ad un paradiso per bambine, visto che alla scuola ci si arriva in una piccola bara-squisito omaggio ai "pendoli rolliniani"-trasportata dai sotteranei fino alla scuola-)

    La Hadzihalilovic (all'epoca compagna di Gaspar Noè, oltre che sua collaboratrice) ha un gusto raffinato, quasi pittorico, zeppo di suggestioni visive (i boschi con i lampadari appesi lungo il sentiero che si accedono verso l'imbrunire), talento per i particolari (il ragno, le lumache, la rana morta che galleggia nel lago) il tutto impreziosito dalla avvolgente fotografia "suspiriana" di Benoit Debie.

    Non c'è molto da capire (l'opera e piena di metafore, quelle che si colgono di più sono la nascita-il film si apre e si chiude nell'acqua, elemento centrale della pellicola, come fosse l'iquido amniotico, della crescita-le ragazzine prendono consapevolezza del loro corpo, delle mestruazioni, della maturità sessuale e sono pronte per il mondo esterno e non per nulla la farfalla torna più volte nel corso del narrato, e la danza finale ha come tema le farfalle), anche perchè l'autrice francese fà del surrealismo virtù, del racconto "incubotico" il suo cavallo di forza. In più l'ho visto in francese, e i dialoghi sono facilmemte ituibili, perchè quel che conta sono la forza delle immagini, dove la regista riesce a comunicare anche con lunghi silenzi e lunghe pause (su tutti il tentano suicidio, improvviso, di Bianca sull'alatelena)

    Più che Lynch (che qualcuno ha tirato in ballo) io ci ho visto di più un altro David, Hamilton però, con le sue ragazzine in fiore che sbocciano verso la sessualità e la presa di coscienza del loro potere seduttivo, filtrato attraverso lo sguardo dell'Angela Carter della Camera di Sangue

    A volte mi ha ricordato Maladolescenza (e non solo per le attrici quasi tutte bambine o per il pendolo o per i boschi-vedere con che sadismo una bambina frusta a sangue-con un erbusto-la piccola Iris-un altro omaggio a Suspiria? "Gira quello blu"-, per poi assaggiarne il sangue che esce dalle ferite delle candide gambine-), barlumi da Wicker Man (la dolorosa e suggestiva cerimonia funebre della bara bruciata con all'interno una piccola vittima che cercava di fuggire)

    In qualche momento prolisso lo è ( il bighellonare delle bimbe nei boschi, gli interminabili giochi al lago, la danza delle farfalle sul palcoscenico del teatro), ma il fascino rapisce e ammalia, e quando ormai le ragazzine sono pronte per "uscire" e prendono un trenino nascosto sotto la scuola (vero colpo di genio), l'opera si intensifica, fino a quel meraviglioso finale alla fontana in una piazza assolata che sembra quella di Tenebre, che sfiora il capolavoro

    Lungo il corso del film mi domandavo (visto che per meta le bimbe girano mezze ignude, la dodicenne Bianca regala un acerbo nudo frontale per poi indossare un guanto di seta e cominciare a toccarsi) se il film lo avesse diretto un uomo: come minimo sarebbe stato tacciato di pedofilia seduta stante!

    Anche se lo sguardo della Hadzihalilovich verso le sue piccole creature pare quasi pudico, complice, naturale, senza morbosità (come se fosse ella stessa una bambina)

    Non tirerei in ballo Peter Weir o Serrador e nemmeno il John Irvin dell'Educazione fisica delle fanciulle (per me inarrivabile e forse il migliore), perchè qui la dimensione fantasy e più marcata, un iniziazione alla vita (piuttosto che alla morte come nei titoli precedenti)

    Nella sequenza della direttrice che vede le bimbe danzare e la sua assistente che le ispeziona con fare dolce e premuroso, mi hanno messo più di un brivido addosso (il collo, le braccia, l'inarcatura della schiena, i denti) e non potevo non pensare alla "terribile procedura di reclutamento" di Salò

    Sospeso e onirico, peculiare e spesso poetico. Deliziosa e delicata fiaba (con pennellate oscure) sulla crescita e la maturità femminile

    Credo che in un paese come il nostro (che banna dai teleschermi Pretty Baby) farà molta fatica ad arrivarci (e son già passati 10 anni) perchè lo spettro della pedofilia (nonostante non ci abbia visto nulla di morboso) e pericolosamente dietro l'angolo.
    Ultima modifica: 13/12/14 14:23 da Buiomega71
  • Buiomega71 • 13/12/14 10:20
    Consigliere - 25934 interventi
    Peccato davvero che Lucile Hadzihalilovic abbia diretto poco o nulla (il talento della regista francese, con origini bosniache, e davvero quasi fuori dal comune)

    Sotto la regista con la piccola Zoè Auclair (Iris nel film) al Sebastian film Festival 2004

    http://www.sansebastianfestival.com/admin_img/img/img_450/img_1307.jpg