Discussioni su La seduzione del male - Film (1996)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/09/10 DAL BENEMERITO COTOLA
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  • Quello che si dice un buon film:
    Ryo, Buiomega71
  • Non male, dopotutto:
    Nando
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Von Leppe, Galbo, Daniela
  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Cotola

DISCUSSIONE GENERALE

3 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Mauro • 17/02/16 18:33
    Disoccupato - 11983 interventi
    Ci ha lasciato George Gaynes, l'indimenticato comandante Lassard della saga di "Scuola di polizia"

    R.I.P.
    Ultima modifica: 17/02/16 18:34 da Mauro
  • Raremirko • 17/02/16 23:17
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Mauro ebbe a dire:
    Ci ha lasciato George Gaynes, l'indimenticato comandante Lassard della saga di "Scuola di polizia"

    R.I.P.



    Lavorò pure con Alberto Sordi.
  • Buiomega71 • 16/11/19 10:03
    Consigliere - 25999 interventi
    Non malaccio questa "gustosa" caccia alle streghe che mi ha ricordato il potere della menzogna, della perfidia, della calunnia e dell'infamia "costruita a tavolino" dello spietato trattato wyleriano di Quelle due

    Opera un pò accademica e ripulita (in realtà la Abigail della Ryder aveva 12 anni, e la produzione ha tolto ogni possibile riferimento pedofilo alla relazione con John Proctor), ma pervasa da una robusta narrazione che dona momenti di buon cinema.

    Rigoroso quando tratta il processo alle streghe (grandissimo Paul Scofield nel ruolo del giudice/inquisitore), ottima ricostruzione storica di scenografie, costumi, atmosfere caliginose, location e un cast in palla (ficcante la Allen, ma è la Ryder che licenzia uno dei suoi personaggi migliori, un concentrato di meschinità, bastardaggine, malignità e bieca femminilità), nonchè la regia elegante, teatraleggiante e senza sbavature di Hytner.

    Spizzichi di "infanzia dannata" (la combriccola delle ragazzine infami che diventa pure minacciosa), riverberi da "possession movie" (le crisi di isteria di massa delle fanciulle che sfiorano la follia pandemica, come nella setta di Charles Manson) le false accuse e le maldicenze che si spandono a macchia d'olio come un virus, facendo piombare Salem in un luogo di agghiacciante (e insensata) giustizia sommaria.

    Non scevro da crudeltà (le impiccagioni), di una ricerca realistica sui volti scavati e imbruttiti dei personaggi (piaghe, ferite, denti gialli), di una cieca e assolutista "giustizia divina" che vede il male e il demonio ovunque, di confessioni estrapolate a frustate.

    Verso il finale si tira un pò il tutto per le lunghe (il confronto di John Proctor e sua moglie sulla riva del mare, la falsa confessione di quest'ultimo firmata e poi ritratta) e il mordente va scemando.

    Ma restano un incipit straordinario che si macchia di venature horror/fiabesche quasi neiljordaniane (uno dei sabba più suggestivi e febbrili mai girati, con il nugolo di ragazzine in preda alla lussuria della passione, tra galli uccisi, pentoloni ribollenti, danzando nude e la Ryder con la bocca sporca di sangue che invoca la morte della moglie del suo amante), le bambine che paiono condannate ad un sonno eterno frutto di un "incantesimo", le isteriche visioni infernali (date dalla suggestione di massa della cricca delle silfidi diaboliche) capeggiate da una Ryder immersa nella pazzia e nella scellerata perniciosità, tra svenimenti sincronizzati e isterie da immediato internamento in manicomio (con annessa, e bellissima, fuga forsennata allo stagno), la nera Tituba costretta a confessare a suon di frustate, le due vecchie (e puzzolenti) mendicanti tacciate come streghe e condannate, la Ryder che si getta appiccicosa e vogliosa addosso a Day Lewis, con quest'ultimo che la respinge fermamente, ottenendo così la furia vendicativa della ragazza, la bamboletta voodoo e i suoi presunti risultati stregoneschi (la Ryder ferita), il finale ben poco conciliatorio.

    Ottima la OST del grande George Fenton e cosa non è la fotografia di Andrew Dunn

    Non sarà The Witch, ma tiene bene il coinvolgimento e l'interesse per quasi tutte le due ore di durata, e non è poco.

    E la carognosità muliebre della Ryder (con quegli occhioni che nascondono il male) vale da sola la visione.
    Ultima modifica: 16/11/19 14:42 da Buiomega71