Gestarsh99 • 31/07/12 18:41
Vice capo scrivano - 21546 interventi TRACCE DI DEATHICENZA MOND[O]EZZARA
GLI SCIAGURATI PRIMORDI.
Sul finire degli anni '70, quando l'eco dei mondo-movies -diffusisi dal 1962 in poi, grazie al successo del
Mondo cane di
Jacopetti- iniziava ad affievolirsi non riuscendo più a destare quello scalpore delle origini, un certo
John Alan Schwartz ebbe la malaugurata trovata di realizzare un film/documentario o, meglio, un collage di scene preesistenti e di altre ricostruite artatamente, che tralasciava però tutti quegli aspetti sessuali, folkloristici e di costume che avevano caratterizzato sino ad allora il filone, per concentrarsi esclusivamente sul tema universale della morte. La morte rappresentata in ogni sua sfaccettatura più violenta, sanguinaria, indigesta e soprattutto innaturale (elemento da sottolineare con scrupolo) : pene capitali, scontri automobilistici letali, suicidi, omicidi, stragi, massacri, operazioni chirurgiche e di aborto, etc.
Era nato così
Faces of death, un giro per il mondo alla riprovevole scoperta di filmati raccapriccianti e scene ripugnanti, montate alla bell'e meglio e date gratuitamente in pasto ad un'audience dall'occhio sempre più vorace di emozioni "forti".
Col tempo, quella che era divenuta la saga dei
Faces of death, finì col generare ed influenzare emuli ancor più scadenti e beceri: le serie dei
Faces of gore e appunto dei
Traces of death.
LO SCIAGURATO PRIMATO.
Traces of death 4 è stato da più parti sbandierato come il non plus ultra degli shockumentaries più espliciti degli ultimi 15 anni ; si vociferava potesse essere il punto di non ritorno di un vouyerismo estremo e sconsiderato.
Di quali onori e primati possa fregiarsi un simile accumulo di pellicolaglia, con tutta onestà, poco ci interessa. La miseria di questa bassa operazione di pseudo-Cinema copre inesorabilmente ogni possibile velleità, giustificazione o recondito significato che il suo autore, tal
Damon Fox, voleva opportunisticamente sottendere o far trapelare.
Questa informe catasta di celluloide rabberciata e scolorita non ha nulla a che spartire con lo stile, le innovazioni e le fondamentali implicazioni socio-culturali dei mondo-movies italiani di
Jacopetti, dei fratelli
Castiglioni e di
Antonio Climati;
Traces of death 4 ne è solo una degenerazione priva di linguaggio, forma, contenuti ed il suo unico scopo è quello di mettere in fila quante più brutture immaginabili, perseguendo, non si sa in quale misura volontaria, una vera anti-estetica dell'abbuffamento da fast-food tipicamente a stelle e strisce.
La confezione è indegna ed obbrobriosa: un'accozzaglia di video mortuari raccattati per mezzo mondo, alcuni dei quali risalenti anche agli anni '60 (penuria di materiale recente...?) Il montaggio è penoso, indescrivibile, privo di qualsiasi consecutio logica, analogica o metaforica: il passaggio tra una sequenza e l'altra avviene addirittura tramite stacchetti ed effettacci grafici tipici dei filmini di nozze più a buon mercato (chissà che
Amedeo Gianfrotta non ne abbia tratto stolida ispirazione per il suo immarcescibile
Grazie Padre Pio...)
A commento delle immagini interviene, a volte si ed altre no, la voce presumibile del regista, trucemente deformata e rimbombante a mo' di growl death-metal (e difatti le cose più passabili sono i brani death e brutal che compongono la colonna sonora, ad opera di band di tutto rispetto come
Monstrosity, Dissection, Dismember, Hypocrisy e Sinister), che introduce in maniera altisonante e quasi orgogliosa i momenti più cinicamente crudi e sconvolgenti.
LE SCIAGURATE PRIMIZIE.
Difficile farsi un'idea di quanto viene insensatamente messo in mostra in questo
Traces of death 4 ma una suddivisione per categorie del tipo di scene esibite è quantomeno utile:
1) La strage causata da una bomba esplosa in un luogo pubblico: corpi divelti, brandelli di carne umana sparsi sulla strada, persone agonizzanti con ferite gravissime, cadaveri bruciacchiati e fumanti, il dolore e la disperazione dei soccorritori (e la lenta ballad di sottofondo rende il quadro ancor più terribile e impressionante)
2) Reperti fotografici di feti malformati; mostruosi aborti di natura; bimbi nati con due teste, un occhio, senza braccia; gemelli venuti al mondo coi crani saldati l'uno all'altro; grovigli informi di arti e toraci, fusi insieme a formare inestricabili puzzle con nulla di umano.
3) Esecuzioni e condanne a morte in Paesi Arabi ed estremo-orientali, fucilazioni a bruciapelo, segamento sommario di mani e piedi inflitte ai presunti colpevoli (di cosa non è dato saperlo...)
4) Incidenti stradali atroci e disastrosi: teste schiacciate sotto ruote di tir; busti spiaccicati e sventrati; interiora schizzate e spalmate su tutto l'asfalto; motociclisti con la testa fracassata ed il casco semi-distrutto; riassemblamento di segmenti umani; la polizia scientifica che raccoglie con la paletta i rimasugli di una salma/poltiglia (!!!); una donna ancora viva, seduta al volante, con il volto imbrattato di sangue e deformato dal tremendo impatto col parabrezza...
5) Stralci concitati di sparatorie e guerriglia urbana, lanci ripetuti di bottiglie molotov, cariche degli agenti, cecchinaggio indiscriminato
6) Ritrovamento di cadaveri senza testa (regolamenti di conti malavitosi?) ; corpi ripescati dalla acque di un fiume , gonfi come palloni e con le orbite oculari spinte all'esterno dalla pressione cranica
7) Autopsie varie, mostrate (per ago) per filo e per segno
8) Inserimenti estremi di piercing ai genitali: una donna con 38 anelli e monili agganciati a clitoride, piccole e grandi labbra (!); un ago che penetra da parte a parte un glande; un uomo con ciondoli tra i più disparati infilati nello scroto e pendenti dal pene (bucherellato quanto uno scolapasta...!)
9) Le riprese di un individuo con una escrescenza tumorale gigantesca che gli penzola tra le gambe...
10) Insert di alcune innocue ed infantili cadute in moto durante competizioni sportive... Forse un desiderio di stemperare l'orrore prima di altri orrori ?!?
LA SCIAGURATA PRIMAZIA.
C'è da domandarsi seriamente come sia possibile che una saga tanto immonda e spregevole, sotto tutti i punti di vista, come quella di
Damon Fox possa godere di una così folta combriccola di sostenitori in tutto il mondo. Anche perchè l'intera sequela di shock interminabili e consecutivi alla fin fine genera nient'altro che assuefazione e noia: al ventesimo minuto di visione già se ne ha abbastanza di cervella ed intestini spappolati e si fatica a sorbirsi i restanti 50 minuti senza accusare un senso di indigestione da "troppo che stroppia" (la medesima reazione personalmente riscontrata con opere di ben altra caratura quali
Ichi the killer e
Splatters-Gli schizzacervelli). Come dire: visto un capitolo, visti tutti.
Perciò, saziata quella curiosità iniziale -ciò che in genere conduce verso prodotti di siffatta risma- cos'è che può mai continuare ad attrarre così tanto e spingere qualcuno a guardare e riguardare decine di epigoni di questa come di altre serie del genere?
Forse, semplicisticamente, la banale spiegazione è da ricercare a ritroso nella Storia e nel passato dell'uomo, ad esempio ai tempi in cui la folla si radunava periodicamente per assistere a una decapitazione con la ghigliottina o, prima ancora, per gustarsi la pubblica condanna al rogo della consueta strega di turno.
Ma poi, ragionando terra terra, c'è anche la gente di tutti i giorni, ci siamo noi stessi, che accorriamo e ci accalchiamo sul luogo di un incidente, ufficialmente per "prestare soccorso". Prestare soccorso, si, a "quell'occhio che vuole la sua parte"!
Dopo questa settantina scarsa di minuti mal impiegati una conclusione retoricissima si può serenamente trarre:
Michael Powell, con
L'occhio che uccide, ci aveva visto molto-ma-molto lontano...
Ultima modifica: 31/07/12 18:45 da
Zender
Raremirko
Gestarsh99