Discussioni su Il respiro del diavolo - Film (2007)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Buiomega71 • 30/11/15 10:17
    Consigliere - 25896 interventi
    Vero che, forse, oggi, il "satanic movie" non ha più molto da dire, ma è vero altresì che è come si racconta che è importante, non cosa.

    Il Respiro del diavolo (bellissimo il titolo italico, ma anche l'originale ha il suo significato - i sussurri di morte suggeriti dal piccolo, diabolico, protagonista) è stato per me una piacevole sorpresa, un piccolo film ingiustamente bistrattato e sottovalutato (massacrato un po' ovunque), dove l'atmosfera alla Omen riporta ai fasti settantiani e, grazie a Dio, si fa pochissimo uso dell'ormai invadente CG.

    Dal fulminante incipit con la tata di Daniel inseguita dai rabbiosi lupi neri nel bosco, che è un bel pezzo di cinema suspence

    SPOILER

    Che finisce assai male, come l'inizio de "L'acchiappasogni"

    FINE SPOILER

    Dall'inquietante ghigno malefico e subdolo del neo-Damien Daniel (il bimbetto e davvero mefistofelico e spesso terrifico), che disegna minacciosi murales funesti sulle pareti della sua cameretta o gioca a scacchi con dei "mostruosi" soldatini amputati, storpi e assai macabri.

    Per poi arrivare ai suoi poteri nefasti, manipolazione della mente, conoscitore dei segreti più reconditi, mette uno contro l'altro i suoi sfigati e inconsapevoli rapitori, provoca infarti, "gioca" sul lago di ghiaccio per poi far fare la fine del topo a uno dei suoi carcerieri (stile La Maledizione di Damien o La Zona Morta)

    Lui si definisce un angelo, ma è un angelo caduto, emissario del male e nuovo anticristo, "Mio Dio", esclama uno dei suoi rapitori prima di finire male, e lui ribatte sardonico, senza batter ciglio: "No, non Dio"

    Un po' Damien Thorne, un po' i bambini alieni del Villaggio dei dannati, in quella che sembra la versione nera (anzi nerissima) e horror tout court dell'episodio firmato Joe Dante per Ai Confini della realtà (Prigionieri di Anthony)

    Cagnoni neri e ringhianti che sovrastano le candide nevi (nemesi dei rottweiler del Presagio, dei grossi suini ghignanti de La Promessa di Satana o dei coyote de L'albero del male), corvi morenti, ragni che sbucano dalla bocca dei cadaveri, daini dilaniati

    Flash incubotici (non dissimile da un incubo che appare in Amityville 3), massacri indotti dalla mente demoniaca del piccolo diavolo (un carrozziere che brandisce un ascia e fa a pezzi i colleghi, un ragazzo che amoreggia in auto con la sua tipa e la uccide a pugni), l'insulina, la bambola semovente nella cantina, i ragni che infestano lo scantinato, la Callies nuda in doccia in balia di uno dei cagnoni neri, il sangue nero che cola dalle pareti come in Amityville Horror quando il ragazzino diabolico parla dell'inferno, il confronto a "fucilate" tra Max e Roxanne, gli incidenti funesti stile Il Presagio - il cacciavite volante - e il notevole colpo di scena sulla vera identità dell'organizzatore del rapimento del bambino (e conseguente motivo).

    Da fan del "satanic movie" e dei "bambini dannati" ho trovato davvero piacevole questo esordio hendleriano, registicamente sobrio, con continue panoramiche aeree alla Shining, un'atmosfera raggelante e malefica, immerso nella neve in un cottage di indubbio fascino "southern comfort gothic" che funge da "casa stregata", dove il giovane (e promettente) regista non strafà con gli effettacci, ma distilla suspence, paranoia, inquietudine per poi tuffarsi in un finale concitato nella resa dei conti tra l'unico malvivente rimasto e il piccolo anticristo, tra le neve e gli alberi, che sfocia in un prefinale quasi "zombesco" e "mannaro" (anche se la dickensiana chiusa finale lascia un pò l'amaro in bocca), il tutto immerso nella pregevole fotografia dell'ex carpenteriano Dean Cundey e nelle sonorità di Jeff Rona che verso la fine crea un mix potente tra la Carmine Burana e i cori composti da Jerry Goldsmith per il Presagio (nonchè, sempre in tema musicale, la countryeggiante Ring on fire mentre i rapitori, in auto, portano il piccolo Daniel - chiuso nel bagagliaio - dal New England al Maine).

    Satana può vestirsi da angelo di luce e bearsi dell'innocenza del diavolo.

    Per il sottoscritto e già un piccolo cult.

    Seconda lettera ai Corinzi: "Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce" (citazione scritta a inizio film).
    Ultima modifica: 30/11/15 14:49 da Buiomega71