Buiomega71 • 28/08/21 10:14
Consigliere - 25999 interventi Rassegna estiva
EsoticaErotica
Un'estate al tropico dei sensi E l'estate al "tropico dei sensi" arriva al capolinea, con un prodotto che, a conti fatti, rivive il sottogenere, nel nuovo millenio, solo di striscio, dove l'esotico/erotico è solamente uno specchio per le allodole (ci si bacia appassionatamente sotto la pioggia con i vestiti addosso, la Batista mostra le tette di sfuggita) con confezione castamente pronta per i passaggi televisivi.
L'amore libero, gli amplessi "selvaggi", la voglia di trasgressioni ai tropici e sotto le palme sono solo un pallido ricordo che Colombo fa timidamente rivivere sulla spiaggia, tra le gigantesche tartarughe, con Mutti e la Batista che si abbracciano e si sbaciucchiano al ralenti, giocherellando con cibi esotici e correndo mano nella mano come in un qualsiasi spot televisivo.
E' il tempo del dominio fiction e il nostro cinema di genere ne pago dazio, assumendo sempre di più i lineamenti di un tv movie bello e pronto per le prime serate di Canale 5 e l'erotismo, così come i nudi integrali (curiosamente, però, ce nè uno maschile) vengono pudicamente morigerati.
E se Colombo seppelisce definitivamente il sottogenere saltando a piè pari sesso e nudi (l'ultimo vero tributo, nel bene e nel male, rimane
Kreola), di contro il regista lombardo non gira affatto malaccio, con una cura estetico/visiva e una professionalità che lo eleva dalla media di questi prodottini parafiction, mantenendo comunque l'interesse per tutta la sua durata.
Al di là di alcune note stonate (l'insopportabile ragazzino, il numero musicale della Batista al club un pò troppo lungo, il sottotesto noir che omaggia le atmosfere degli anni 40 e che tira in ballo farmaci scaduti, il brutto finale notturno all'aeroporto), il film può vantare un buon cast come supporto (Capparoni nel ruolo del cattivo c'ha i numeri e ottimo Stefano Davanzati angosciato e impaurito), la buona fotografia del figlio di sant'Aristide e le canzoni scritte dai fratelli De Angelis e , su tutti, una fulminante Tiziana Sensi (che somiglia incredibilmente a Nina Moric), dark lady cinica, perfida, frustrata, cocainomane, acida e dannatamente sexy (non si spoglia mai-come era prevedibile-e non ha scene d'amore, anche se è mossa da pulsioni incestuose/morbose verso il cugino interpretato da Capparoni), che mignotteggiando sbronza, con un vestitino che nulla lascia all'immaginazione delle sue tette, cita
Casablanca e, all'occorrenza, non disdegna la tortura (la sigaretta spenta sulla faccia) e l'esecuzione materiale dell'eliminazione di soggetti scomodi (a questo punto registicamente notevole la fuga disperata della governante spiona tra impervi campi di grano, con un omaggio al finale de
La preda paolelliana) che resta il personaggio migliore del film, come le sue battute intrise al vetriolo del più bieca insensibilità (quella sul ventaglio che Capparoni, durante la festa del suo compleanno, regala alla Batista), formando con il cugino cattivone una coppia che tanfa di decadenza mortuaria viscontiana (la grande villa che rimane al buio prima della fuga).
C'è una larvata dose di crudeltà che alleggia sulle meravigliose location cubane (Colombo, saggiamente, evita , quando può, il folklore e le convenzionali riprese da cartolina, mostrando un lato di Cuba non propriamente turistico) , e anche il rapporto tra Mutti e la Battista, fatto di sospetti, attrazione e passione è ben dosato, sfociando nell'amaro finale con l'aereo che, ormai, è già decollato verso Milano.
Dialoghi scritti con discreta attenzione (Stroppa e Clerici non sono propriamente gli ultimi arrivati) e qualche momento sorprendente (il suicidio nella stanza dell'hotel sparandosi in bocca, la foto con la famiglia, le nascoste passioni gay-che ricordano l'attimo cult del primo
Vacanze di natale, dove Christian De Sica si fa pizzicare a letto, dai genitori, con il giovane maestro di sci, anche se quì messo giù in maniera ben più tragica-), per una pellicola che potrebbe richiamare, fin dal titolo, esclusive derive trash, ma che, in realtà, è un discretamente avvincente noir realizzato con passione e impegno.
Le stucchevoli scivolate nel buonismo (i bambini dell'orfanotrofio), il terribile accento spagnoleggiante della Batista, le canzoni dedicate al Che e la completa anestetizazzione di qualsiasi accenno sexploitation sono retaggi che non inficiano più di tanto sul risultato finale, di un filmetto in fondo godibile e meno peggio di quello che possa sembrare.
Ma la Sensi (cognome che dà la giusta chiusa alla rassegna), così malvagia, così perversa, così dannatamente sensuale, accende davvero i sensi che siano più o meno nei tropici, ammaliando e impreziosendo il tutto con la sua melliflua bellezza mista a cattiveria e non è poco.
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 13/10/19
Fansmovie, Betty77
Rolf
Adriano_56, Rosalba, Lucius, Buiomega71
Pessoa, Marcel M.J. Davinotti jr.
Mike.myers