Discussioni su La promessa dell'assassino - Film (2007)

DISCUSSIONE GENERALE

36 post
  • Rebis • 24/10/13 14:14
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Beh, sai com'è, se la prostata asimmetrica ha causato una crisi globale, figuriamoci quali danni può aver fatto ai parametri di giudizio :)
  • Buiomega71 • 24/10/13 19:27
    Consigliere - 25999 interventi
    Ci ho messo quasi due ore a tirar fuori dalle mie "rastrelliere" tutti i 18 film che ho di Crony (per tirar fuori Brood e Veloci Di Mestiere coperte da file di 6 vhs, non ho contato gli smadonnamenti!)

    Gli altri-più o meno- a portata di mano (insomma)

    Altro mio vezzo "psicopatologico" e tirare fuori-la sera prima della visione del film-tutti i film che possiedo (in dvd o in vhs) del regista del film che andrò a visionare
    Ultima modifica: 24/10/13 21:09 da Buiomega71
  • Buiomega71 • 25/10/13 00:57
    Consigliere - 25999 interventi
    Domani mattina ci torno sù meglio, ma posso dire che Crony c'è...Eccome!

    Gli edifici freddi e geometrici puramente cronenberghiani, la carne che si lacera e sanguina, si scontra e si martoria (la sauna), sangue emorragico (Tatiana in farmacia), sangue che sprizza da gole dalle ferite aperte come voragini (mi veniva in mente lo stomaco ricettacolo di Max Renn), il sesso asettico e freddo (Mortensen al bordello), una vena sottile omoerotica e morbosa tra Cassel e Mortensen (Inseparabili), la sala operatoria, la neonata come piccola mutante, la mafia russa come se fosse una nuova tipologia di Scanners (l'idioma, i tatuaggi, il loro riti e il loro mondo crudele e impenetrabile mi e parso quasi una razza di mutanti), il tatuaggio della stella sul ginocchio fatto a Mortensen mi ha fatto respirare puro Cronenberg a pieni polmoni

    Lascio stare la sceneggiatura (banale e convenzionale) e il pre-finale (con bacio tra Mortensen e la Watts) da chiodi, per dire che Cronenberg conserva ancora il suo stile e le sue tematiche, che strisciano sottopelle, celate dietro un classico "noir" che sembra assomigliare a mille altri, ma che pian piano diventa pura essenza cronenberghiana
  • Galbo • 25/10/13 05:56
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    A questo punto non puoi che abbinare la visione di A history of violence, a mio parere migliore di questo
  • Buiomega71 • 25/10/13 10:03
    Consigliere - 25999 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    A questo punto non puoi che abbinare la visione di A history of violence, a mio parere migliore di questo

    Sì, Galbo...Più in là di sicuro
  • Buiomega71 • 25/10/13 10:24
    Consigliere - 25999 interventi
    Come ho sempre sostenuto (così anche per gli attori) che in mano a un autore viscerale e carnale anche lo script più banale può mutarsi in altro e riprodurre il gusto nichilista e personale del suo regista

    Sì, perchè la sceneggiatura de La Promessa Dell'Assassino e di quanto più convenzionale e tradizionale mi sia mai capitato di vedere, che in mano a un altro regista sarebbe diventato l'ennesimo "gangster movie" da seconda serata

    Cronenberg lo fa suo (come scrivevo sopra), dagli interni (come quelli del ristorante ) rosso porpora, come se fosse l'interno del corpo umano, tra vasi sanguinei e organi pulsanti, dagli edifici , dagli scorci freddi e squallidi di una Londra gelida e ben poco ospitale

    La carne che si spacca e martirizza, il sangue vivido e purpureo che sgorga da ferite e vagine, il rito con i boss russi (vere e proprie facce cronenberghiane) che esaminano il corpo tatuato di Mortensen, quasi un rito medievale, carne esposta e poi tatuata (in una sequenza che è puro e nudo Cronenberg)

    Un urinata su una lapide, e poi uno scannamento tra i più rapidi, viscerali e violenti mai girati, con la ferita alla gola che si apre come se fosse una seconda bocca ghignante sangue (così come dal barbiere)

    I difetti, soprattutto nella rappresentazione dei mafiosi russi con tutti i luoghi comuni del caso (l'accento, con i soliti "Da" o "niet", la canzone "Oci Ciornie", le puttane , le feste), con un pre finale piuttosto tirato via e buonista (sarebbe da cassare il bacio tra Mortensen e la Watts), non intaccano la visione che trasuda Cronenberg da ogni poro, da ogni luogo, da ogni faccia, da ogni inquadratura

    La mutazione della carne diventa tatuaggio, il corpo viene comunque profanato (da antologia "l'operazione" sul cadavere congelato e conseguente taglio delle dita), il ventre materno butta sangue e le saune si trasformano in mattatoi

    I nuovi Scanners parlano russo e il loro potere mentale si e trasformato in sprezzo per la vita altrui, tra schiavismo, stupri a minorenni e riti iniziatici

    Il "nuovo Cronenberg" si nasconde tra le pieghe del realismo quotidiano, più vivo e carnale che mai.

    Curiosità mia: L'attore che interpreta lo zio Stephan mi pareva un viso familiare, per poi scoprire sui titoli di coda che era, nientemeno, che Jerzy Skolimowski! Ma pensa te...
    Ultima modifica: 25/10/13 10:55 da Buiomega71
  • Rebis • 25/10/13 11:51
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Come ho sempre sostenuto (così anche per gli attori) che in mano a un autore viscerale e carnale anche lo script più banale può mutarsi in altro e riprodurre il gusto nichilista e personale del suo regista



    E' proprio quello che sta succedendo all'ultimo Cronenberg: cambiano le storie ma non lo stile e la sostanza. Anzi, oserei dire che Cronenberg non ha più bisogno delle "solite" storie per dichiararsi come autore. C'è tutto, anche in un film in costume come A dangerous metod o (e secondo anche di più) nel profluvio logorroico situazionista di Cosmopolis.

    Come sempre comlimenti per la bella analisi, Buio: essì, ora ti ci vorrebbe proprio History of violence..
    Ultima modifica: 25/10/13 11:51 da Rebis
  • Buiomega71 • 25/10/13 12:01
    Consigliere - 25999 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Come ho sempre sostenuto (così anche per gli attori) che in mano a un autore viscerale e carnale anche lo script più banale può mutarsi in altro e riprodurre il gusto nichilista e personale del suo regista



    E' proprio quello che sta succedendo all'ultimo Cronenberg: cambiano le storie ma non lo stile e la sostanza. Anzi, oserei dire che Cronenberg non ha più bisogno delle "solite" storie per dichiararsi come autore. C'è tutto, anche in un film in costume come A dangerous metod o (e secondo anche di più) nel profluvio logorroico situazionista di Cosmopolis.

    Come sempre comlimenti per la bella analisi, Buio: essì, ora ti ci vorrebbe proprio History of violence..


    Grazie Rebis

    Il primo "approccio" al nuovo "mutamento" cronenberghiano mi ha pienamente soddisfatto

    Quindi, in teoria, pronto per il "nuovo" Crony

    A leggerne la trama si resta basiti di come non ci sia nulla di cronenberghiano

    Vedere il film ci si rende subito conto che Crony si e allontanato dalle sue ossessioni biologiche e tumorali, ma il suo stile, la sua tematica per la carne debole e "mutevole" e la sua viscerale violenza "carnale" sono rimaste intatte

    A parte una sceneggiatura nella norma e senza particolari guizzi, c'è tutto il Cronenberg che ho amato. In più meno "intellettuale" e "freddo" che in Crash (la scena di sesso "forzato" tra Viggo e la prostituta ucraina vale tutti gli amplessi plastici di Crash, e mi ha riportato ai sudaticci e ginnici atti sessuali tra la Davis e Goldblum nella Mosca)
    Ultima modifica: 25/10/13 12:04 da Buiomega71
  • Rebis • 25/10/13 12:30
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    io credo che Cronenberg anche nei suoi film più visionari e fantastici abbia sempre fatto riferimento a cose molto fisiche, reali, ben manifeste nella società moderna. Quindi si tratta solo di uno spostamento del punto di osservazione (un genere per l'altro) ma l'occhio che osserva è sempre il medesimo. Poi lo spettatore potrà essere o meno soddisfatto dal punto di osservazione scelto per l'occasione, certo, tipo il libro di DeLillo che ha scontetato gli affezionati del "vecchio Crony" o Crash che risente molto dell'influsso di Ballard (per quanto, a mio avviso, sia un Cronenberg quintessenziale e necessario).
    Ultima modifica: 25/10/13 12:31 da Rebis
  • Buiomega71 • 25/10/13 12:35
    Consigliere - 25999 interventi
    Rebis ebbe a dire
    Quindi si tratta solo di uno spostamento del punto di osservazione (un genere per l'altro) ma l'occhio che osserva è sempre il medesimo

    Ora che ho visionato La Promessa Dell'assassino quoto in toto questa tua affermazione, Rebis

    Il suo sguardo si e postato su "altro", ma la sua poetica resta intatta e le reminiscenze al suo cinema sono molte di più di quanto si pensi (chessò: il dialogo alla sauna mi ha balenato ricordi dal Pasto Nudo, le voragini alle gole squarciate il ventre ricettacolo di Max Renn, i mafiosi russi come una nuova tipologia di scanners, di sangue infetto: i discorsi tipicamente cronenberghiani di Mueller-Stahl dopo che la polizia le ha prelevato un campione di sangue, per dire)
    Ultima modifica: 25/10/13 13:48 da Buiomega71
  • Daniela • 25/10/13 16:53
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    In attesa del commento ufficiale, un bel commento forumistico, caro Buio, al solito pieno di spunti interessanti ... forza, cosa aspetti a vedere l'history e dirci la tua?
    Ultima modifica: 25/10/13 16:55 da Daniela
  • Buiomega71 • 25/10/13 17:33
    Consigliere - 25999 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    In attesa del commento ufficiale, un bel commento forumistico, caro Buio, al solito pieno di spunti interessanti ... forza, cosa aspetti a vedere l'history e dirci la tua?

    Grazie Daniela, troppo buona...

    Visto che il nuovo Crony mi ha pienamente soddisfatto, aspetterò più in là di visionare un altro suo film (raramente guardo di fila un film dello stesso autore, devo assorbire questo prima)
    Ultima modifica: 25/10/13 17:37 da Buiomega71
  • Greymouser • 25/10/13 19:35
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Daniela ebbe a dire:
    In attesa del commento ufficiale, un bel commento forumistico, caro Buio, al solito pieno di spunti interessanti ... forza, cosa aspetti a vedere l'history e dirci la tua?

    Grazie Daniela, troppo buona...

    Visto che il nuovo Crony mi ha pienamente soddisfatto, aspetterò più in là di visionare un altro suo film (raramente guardo di fila un film dello stesso autore, devo assorbire questo prima)


    Sono abbastanza sicuro che History ti piacerà anche di più... :)
  • Buiomega71 • 25/10/13 19:44
    Consigliere - 25999 interventi
    Greymouser ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Daniela ebbe a dire:
    In attesa del commento ufficiale, un bel commento forumistico, caro Buio, al solito pieno di spunti interessanti ... forza, cosa aspetti a vedere l'history e dirci la tua?

    Grazie Daniela, troppo buona...

    Visto che il nuovo Crony mi ha pienamente soddisfatto, aspetterò più in là di visionare un altro suo film (raramente guardo di fila un film dello stesso autore, devo assorbire questo prima)


    Sono abbastanza sicuro che History ti piacerà anche di più... :)


    Non saprei Grey, ma comincio a crederci ;)
  • Didda23 • 19/11/13 08:36
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Ieri sera me lo sono visto e lo reputo un filino superiore rispetto ad history of violence.
    Oltre al corpo che che si fa simbolo antropologico di accettazione e grado gerarchico, ho notato l'importanza dei fluidi corporei. Non solo sangue che sgorga da gole squartate,ma anche saliva ( lo sputo di Jerzy Skolimowski a Mortensen che simboleggia il disprezzo della old school verso la nuova generazione), lo sperma di uno stupro (anche se non si vede) che segnala l'inizio di una nuova vita (l'innocente e candida Christine), le lacrime compassionevoli di Naomi Watts quando guarda nella culla la piccina e l'urina del ragazzo che profona una tomba( in quella scena inizia la vendetta dei fratelli della prima vittima).
    Il miglior Cronenberg del millennio
  • Rebis • 20/11/13 09:26
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Per me Eastern Promises è più genuinamente cronenberghiano, lo è nell'anima, ma History è più compatto, coeso, più riuscito come film.