Discussioni su Bagliori nel buio - Film (1993)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Buiomega71 • 24/06/23 10:06
    Consigliere - 26014 interventi
    Il solo cruccio è aver dovuto rispettare le "baggianate" vissute (o meglio raccontate) dal vero Travis (il bruttissimo finale buonista della riconcigliazione tra Travis e Mike e la frase "Non le sono piaciuto", riferendosi agli alieni, nonchè le scritte in sovraimpressione sul destino dei protagonisti) e qualche scivolata nel tv movie da domenica pomeriggio (Travis che sfreccia in moto per le vie del paese al mattino e ritira le ciambelle, i bacetti con la morosina).

    Il resto è uno dei migliori SF degli anni 90, tra paranoie e sospetti (per un momento, con la congiura degli abitanti contro Mike, viene in mente "La Lotteria" di Shirley Jackson) e altissimi momenti ansiogeni (l'incipit con il furgone che sfreccia all'impazzata, Gardner e il passaggio a livello con l'arrivo del treno annunciato da lucette rosse che si riflettono sul parabrezza della macchina dando l'impressione, inizialmente, di un UFO, la foresta in "fiamme" causata dal colore venuto dallo spazio, il ritrovamento notturno di Travis nudo e tremante in un'abbandonata stazione di servizio) e almeno l'ultima mezz'ora, davvero terrifica e impressionante, dove Lieberman, in tempi ben poco sospetti, sposta l'asse dalla sci-fi al torture porn (che con The Tortured ci tornerà su).

    Dieci minuti di puro incubo alieno (anticipato dalla glassa-o dalla marmellata-che cola dal tavolo e imbratta la faccia di Travis, riportandolo nell'oscura astronave dei mille supplizi) dove Lieberman non si risparmia tra cadaveri sventrati, placente molliccie, fluttuazioni, un'immenso e gelido alveare che fa da oscura incubatrice, chirurgia sperimentale, bocche divaricate e eye violence liquido di strane sonde ispezionatrici ottiche (in modalità Morti e sepolti, anche per il look agghiacciante a cui viene sottoposta la fisionomia di Travis), nonchè gli alieni, resi nel massimo della loro ripugnanza, tra sguardi torvi e teste idrocefale.

    Basterebbe solamente questa malefica parentesi (ma anche l'arrivo in ospedale di Travis, trasportato in barella, con flash incubotici alla Allucinazione perversa) a relegare Bagliori nel buio tra i film più spaventosi  mai girati sugli alieni che arrivano da noi senza preavviso (insieme allo Yuzna di Progeny), con quei corridoi sulla nave spaziale che pullulano di spazzatura, scarpe da tennis, occhiali rotti, che sembra il tunnel degli orrori di Non aprite quella porta 2.

    Cast corretto con attori di culto (Berg, Sheffer, Thomas, anche se il migliore del lotto è Patrick-pessimo Sweeney- e Garner che da un tocco classico di ferreo e disincantato detective), la partitura di Mark Isham e la cupa fotografia di Bill Pope.

    Simpatico l'omaggio a Poltergeist con lo schermo della televisione sull'effetto neve e Mike che dormicchia con le figlie sul divano.

    Sembra che William Friedkin e Anne Rice (almeno da quel che afferma Lieberman) all'epoca furono impressionati dalla pellicola ritenendola, non a torto, la più riuscita e disturbante sulle abduzioni aliene.

    Le litigate, le ricerche, i soliti sospetti, le accuse e le interrogazioni sono solo orpelli, quel che conta sono quei terribili, e allucinanti, dieci minuti di puro orrore extraterrestre.




    Ultima modifica: 24/06/23 19:46 da Buiomega71