Buiomega71 • 17/08/21 10:30
Consigliere - 25998 interventi Rassegna estiva
EsoticaErotica
Un'estate al tropico dei sensi Dall'iniziatore del sottofilone dell'esotico/erotico un film d'avventura parecchio esotico e ben poco erotico, parabola del buon selvaggio dagli echi kiplinghiani (viene in mente
L'uomo che volle farsi re), dove la convivenza tra due razze di culture distanti anni luce è foriera di odio razziale e sopraffazione, che sfocerà nel sangue.
Unica location una paradisiaca isola lontana agli occhi di dio e degli uomini, una comune mista pre hippiesca e dalle idee protocomuniste, e uno stuolo di ragazze esotiche da dividersi e da prendere come moglie (prima con le buone, poi con le cattive).
Il mix di avventura, esotismo e erotismo non sempre è ben amalgamato e il film soffre di qualche lentezza (soprattutto all'inizio), ma nell'aria, tra le palme, le capanne e il mare incontaminato, si respira una tensione crescente, che sfocerà nel massacro, quando gli inglesi tenteranno di imporsi con le armi.
Umiliazioni, stupri, violenze, imposizioni religiose daranno il via al bagno di sangue in cui in pochi si salveranno.
E così Liberatore intinge "il tropico dei sensi" nella pura exploitation tra teste mozzate infilzate su dei bastoni, la Pellegrini stuprata da tergo da De Grassi, devastanti colpi di fucile, donne sparate a brucia pelo, sgozzamenti, lance conficcate in bocca in stile pre
Venerdi 13, le donne chiuse in una porcilaia, gli inglesi costretti a cibarsi, a terra, mani legate, insieme ai maiali, carni lacerate e perforate (tra cui un'esecuzione per mano di una donna, come accadrà, in gruppo gineceo, in
Nero veneziano), dolorosi aborti per non avere in grembo il seme marcio dei bianchi (gli inglesi hanno scelto alcune donne indigene per procreare). La supremazia della razza bianca non tarda a manifestarsi, con scampoli schiavisti dominatori e la risposta dei neri (all'apparenza sottomessi) non tarderà ad arrivare , con grida di guerra e armi tribali alla mano.
Liberatore si muove tra
Soldato blu e scampoli di
Arancia meccanica (sarà un caso che il gruppo di 9 inglesi siano vestiti di bianco come i drughi capitanati da Alex Delarge), l'amore e la libertà sessuale sono solo un pagliativo come fumo negli occhi (le ragazze, tutte nere, con i seni al vento, non sanno cosa sia la fedeltà, come facilmente vengono prese come mogli, così, altrettanto facilmente, vanno con altri uomini: il "marito" bianco torna nella capanna e vede la "sua" donna copulare con un altro, il capitano della ciurma di ammutinati assiste, di notte, tra le fresche frasche, alla "sua" compagna che si accoppia con un uomo nero della sua tribù) e, a parte qualche momento d'amore in fugaci nudi integrali (sia maschili che femminili) e dell'uomo sopra la donna che mena un pò troppo il sedere, la pruriginosità , tanto cara al genere, lascia il posto alla violenza e all'odio, alla devastazione e all'eccidio.
Schegge "mondomoviesche" e proto cannibal adventure, esotic and erotic a intermittenza, uno squaletto pescato e agganciato con un amo, un uccello sparato, stupri e cristianesimo imposto con la forza e almeno due momenti di culto (la ragazza che cade fulcianamente dal dirupo schiantandosi in un tripudio inaspettatamente splatter, Malco vedovo affranto che, morta la "moglie", capricciosamente, ne vuole subito un'altra), poi la follia dell'isolamento prenderà il sopravvento.
Ottimo De Grassi, psicopatico abbagliato dalla luce del sadismo che fa le prove generali per
L'ultimo treno della notte, il vigliacco di Paolo Malco, il capitano smidollato e in preda alla pazzia di Hiram Keller, e il "buono" della ciurmaglia, Carlo Alessandro Puri Negri, che stà tra Zalman King e Marjoe Gortner e il comparto gineceo tutto composto da ragazze di colore (la causa di tutti i mali sembrano essere proprio loro: le donne).
Brutte e tronfie le musiche di Augusto Martelli, qualche dialogo forzato di troppo, un Liberatore un pò indeciso se buttarla sull'avventura, sull'antropologico, sul politico o sull'erotismo esoticheggiante, ma è innegabile che
Cannibal holocaust abbia più di un debito con la rivolta selvaggia contro la prepotenza sanguinaria dell'uomo bianco messa in atto dal futuro regista di
Nero veneziano.
Fauno
Buiomega71
B. Legnani, Alexpi94