Discussioni su Dillinger è morto - Film (1969)

DISCUSSIONE GENERALE

30 post
  • Fauno • 28/10/14 09:56
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    B.Legnani ebbe a dire nel commento:


    I presunti comportamenti alienanti mi paiono quelli presenti nel normale trastullamento domestico quando nessuno ci vede



    Proprio quello che è a dir poco sensazionale. FAUNO.
  • Graf • 28/10/14 11:29
    Fotocopista - 908 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Beh, diciamo che te ne sei accorto un po' tardi, Graf. Qui si stroncano con una certa facilità anche film molto importanti... L'importante è sempre non scadere nell'offensivo o nella ripetizione della stessa considerazione per la stessa stroncatura. Quanto al mollichismo se n'è parlato a lungo sul davibook :)


    Me ne sono accorto da subito, da quando mi sono iscritto nel sito. La mia era una semplice considerazione e ho preso spunto dalla recensione di Legnani di Dillinger è morto e dalle sue riflessioni post-recensione per farla. Potevo farla prima, l'ho fatta adesso.
    Qualche film-monumento l'ho stroncato anch'io (es. l'insopportabile Otto e mezzo di Fellini) ma, di solito, mi concentro sui film che mi hanno convinto o che credo che mi convincano. E'una questione di carattere, di priorità personalissime e di scelte anche estetiche, altrimenti dovrei stroncare, ipso facto, quasi tutto Kubrick, quasi tutto Spielberg, molto del cinema di Argento, per citarne tre. E non mi va di passare per un impallinatore a tanto al peso. Un Vincenzo Mollica al contrario.
    Quanto a Marco Ferreri, non conosco tutta la sua filmografia, il suo cinema non mi convince ma per questo film ho dovuto fare un'operazione mentale al contrario: avevo un pessimo ricordo del film ma dopo quarant'anni l'ho rivisto e l'ho rivalutato. Datato, datatissimo, ma mi appare come un lucido film-manifesto del 1969, di quel periodo cosi fervido di sperimentazioni in tutti i campi. Un periodo che ho vissuto e che ricordo bene.
    Ultima modifica: 29/10/14 00:04 da Graf
  • Rebis • 28/10/14 12:20
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Beh Rebis, finora sei la mia immagine speculare capovolta, in quanto se Zender non mi avesse moderato sarei stato molto più crudele su La grande abbuffata, mentre La cagna, che ho visionato di recente, mi è parso buono.

    Per il fatto di vedere o meno un film figlio della ecc. ecc.,o giusto o sbagliato in questo o in quel momento, io mi convinco sempre di più che, a prescindere dalla critica o dallo statuto, che a me sta sempre fra le palle, uno venga toccato o meno, nelle fatidiche corde, a seconda soprattutto della vita che fa, delle esperienze e delle emozioni vissute nella vita di tutti i giorni...Laonde per cui per me col cavolo che un film così sarà figlio del suo tempo; potrei rivederlo 100.000 volte che lo sentirei sempre straattuale e mi piacerebbe sempre, perchè me lo sento mio, mi ha formato, fa parte di me, come tutti i film da tre e mezzo in su...
    Tutti quei concetti astratti non fanno proprio parte di me. Io cerco i sostantivi del film, non gli aggettivi, cerco i messaggi trasmessi; se li colgo o li capto il film ha buone probabilità di piacermi, altrimenti, pur restando da collezione, più di tanto non mi piace...Comunque ne vedrò altri di Ferreri. Ciao Rebis.:-) FAUNO.


    Caro Fauno, forse siamo proprio speculari capovolti come dici :) io negli anni mi scopro sempre meno ideologico nell'approccio alla vita e alle cose della vita, per cui leggo la critica senza dogmatismi quando ritengo che chi la fa meriti interesse e attenzione, aldilà del giudizio positivo o negativo che esprime, e questo vale tanto per i critici ufficiali che non. Per me il ruolo della critica è fondamentale: senza non sarei arrivato a moltissimi film che oggi reputo essenziali nella mia formazione cinefila.

    Quando un'opera poi gode di uno status credo sia più utile capire perché l'ha acquisito piuttosto che rifiutarlo a priori: mi dà una prospettiva non solo sul film ma anche sulla società e la cultura che lo reputa esemplare. Così, non credo esistano film belli e film brutti, e questo non dipende - va da sé - solo dall'occhio che li guarda, ma anche dalle condizioni, dalle aspettative, dai pregiudizi che in quel momento abbiamo e che esprimono quello che siamo.

    Film pessimi sono diventati eccezionali ad una seconda visione, e non certo per bipolarismo... o forse, chissà :)

    Conta, moltissimo, il bagaglio generazionale, come in questo caso, dove quando dico "non credo abbia più molto da dire" intendo proprio che - dal mio punto di vista - il film per le nuove generazioni è uscito a gamba tesa dal suo tempo, ma lo stesso immagino diresti tu di film che io reputo paradigmatici ed epocali.

    Per me Dillinger, se posso usare le tue parole, è il trionfo dell'aggettivazione e l'estinzione della sostanza, ma questo non come limite assoluto dell’autore, ma proprio come espressione ideologica di un momento culturale specifico e (ma) irripetibile, di un modo di fare cinema "contro". In questo senso credo meriti attenzione (e quindi due pallini glieli concedo), senza poi necessariamente farlo mio.

    Dai, ci confronteremo su altri film di Ferreri, sono curioso: chissà, magari prima o poi ci troveremo di comune accordo :)
    Ultima modifica: 28/10/14 13:58 da Rebis
  • Fauno • 28/10/14 13:56
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Ok, se non per un punto:

    non rifiuto a priori lo status, semplicemente prima guardo il film, poi, se lo ritengo opportuno, mi occupo delle valutazioni di altri cinefili, in particolare di quelli che stimo di più (E la mia stima non viene dall'attinenza dei gusti, ma dal modo col quale vedono i film, che si riflette poi nel modo di commentare), indi, e solo per ultimo dello status. Della critica ufficiale mai al mondo, mi è bastata quella letteraria per farmi uscire pazzo al liceo scientifico, tanto che me lo sogno ancora di notte...

    Per Graf: mi spieghi una parte del tuo ultimo intervento? Precisamente questa:

    E'una questione di carattere, di priorità personalissime e di scelte anche estetiche, altrimenti dovrei stroncare, ipso facto, quasi tutto Kubrick, quasi tutto Spielberg, molto del cinema di Argento, per citarne tre. E non mi va di passare per un impallinatore a tanto al peso. Un Vincenzo Mollica al contrario.

    Vuoi forse dire che Kubrick e Spielberg non hai voglia di commentarli perchè non ti piacciono e giustamente non ti va di passare tre ore davanti allo schermo solo per un commento in più? E non vuoi neanche sparare al volo un commento su film che hai già visto anche più di una volta ma decenni fa? Se è così ti faccio i miei complimenti.
    Se invece sono fuori rotta delucidami. Ciao. FAUNO.

    P.S. Sì, sì, Legnani è chiaro nei suoi commenti, e stavolta non è stato neache stringato. Io il film lo vidi senza saperne niente, solo successivamente mi accorsi che Telesette lo straquotava.
  • Didda23 • 28/10/14 14:42
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Non vedo che cosa ci sia di male nell'atto della stroncatura,Graf. E perchè mai dovresti essere un impallinatore un tanto al peso?

    Personalmente i voti ed i giudizi fuori dal coro mi stimolano e mi inducono alla riflessione su elementi che magari non avevo preso in considerazione.
    Personalmente non mi faccio alcun tipo di problema a stroncare perchè: a) non sono un critico b) non sono pagato per farlo e non ho interessi a parlare bene/male di un film c) la mia valutazione è estremamente personale e riguarda unicamente cio che vedo d) non ho pretesa oggettiva e) non ho timore a stroncare registi/opere che vengono osannati dalla critica

    Mi piacerebbe capire il perchè Kubrick,Spielberg e Argento non ti garbano, sarebbe interessante per tutti
  • B. Legnani • 28/10/14 15:02
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Non vedo che cosa ci sia di male nell'atto della stroncatura,Graf. E perchè mai dovresti essere un impallinatore un tanto al peso?

    Personalmente i voti ed i giudizi fuori dal coro mi stimolano e mi inducono alla riflessione su elementi che magari non avevo preso in considerazione.
    Personalmente non mi faccio alcun tipo di problema a stroncare perchè: a) non sono un critico b) non sono pagato per farlo e non ho interessi a parlare bene/male di un film c) la mia valutazione è estremamente personale e riguarda unicamente cio che vedo d) non ho pretesa oggettiva e) non ho timore a stroncare registi/opere che vengono osannati dalla critica

    Mi piacerebbe capire il perchè Kubrick,Spielberg e Argento non ti garbano, sarebbe interessante per tutti


    Desidero precisare che mi sono però ben guardato dal dare un solo pallino. Molte volte vedo monopalle che mi paiono eccessive nel loro non voler salvare nulla di nulla. E ciò vale per i capolavori, per i presunti tali e per tutti gli altri, fino alla possibile Serie Z.
  • Zender • 28/10/14 15:05
    Capo scrivano - 47780 interventi
    Credo che Didda abbai ragione. Una "stroncatura" arricchisce comunque molto la pluralità di opinioni. L'importante è comunque non esprimersi (come capita troppo spesso purtroppo) attraverso volgarità, offese nei confronti di chi ama quel determinato film, dando dello stupido a sceneggiatore o regista, ripetendo lo stesso concetto quattro volte (soprattutto quando esso può essere sintetizzato semplicemente con la parola "sgradevole" o "scadente" et similia). Insomma, il difficile non è stroncare quanto piuttosto il farlo continuando a rispettare comunque i gusti di chi la pensa in modo totalmente diverso.
  • Graf • 28/10/14 15:36
    Fotocopista - 908 interventi
    @Fauno.
    Solitamente un film che non mi è piaciuto all'epoca nella quale l'ho visto (lontana o vicina che sia) non mi va di rivederlo anche perché ho poco tempo per lunghe visioni davanti allo schermo televisivo e al lettore dvd. E quindi non ne scrivo nemmeno sul Davinotti. Faccio qualche eccezione (es. Dillinger è morto) ma, di solito, cerco di rivedere film dei quali ho un buon ricordo o di vedere film nuovi che mi incuriosiscono.
    Un film che mi piace,che sia Frenzy di
    Hitchcock oppure Gli italiani e le donne di Marino Girolami sono capace di rivederlo anche 20 volte e di imparare a quasi a memoria i dialoghi e le scene....A molti film sono affezionato a vita e li rivedo immancabilmente almeno 2-3 volte l'anno (es:Il giorno dello sciacallo di Zinnemann).
    Kubrik mi lascia freddissimo (con l'esclusione di Rapina a mano armata e Barry Lindon), Spielberg lo considero un furbo e abile artigiano di giocattoloni fabbrica-soldi che è riuscito a passare per un Autore con la A maiuscola (escludo i primi due film e Schindler's List) e per quanto riguarda Dario Argento, creatore di alcuni capolavori memorabili, non è un mistero che abbia smarrito da qualche decennio la bacchetta magica.
    Desidero sottolineare che sono un convinto sostenitore della regola aurea davinottiana che il film vada recensito subito dopo averlo visto (io, però, faccio passare due o tre giorni prima di scriverne perché trovo giusto che le impressioni e le emozioni sedimentano in fondo al "bicchiere" dell'anima).
    Se volessi scrivere recensioni "a memoria" ne avrei già scritte tre o quattromila. Ma perché rischiare di scrivere corbellerie e magari confondere un film per un altro? (Fatto, quest'ultimo, possibile quando ci troviamo di fronte a film di genere visti dieci, venti o trenta anni prima...).
    Ultima modifica: 28/10/14 23:57 da Graf
  • Fauno • 29/10/14 02:27
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Se non vedi nel frattempo altri film che ti possano far deviare l'attenzione, 2 o 3 giorni van più che bene per rifletterci su e far decantare o sedimentare il tutto...

    E sono anche perfettamente d'accordo sull'ultimo punto, anche perchè sul sito ci sono cultori di ferro che certe confusioni le noterebbero subito.

    Quanto ai tre registi citati, anche se la penso diversamente su di loro, mi comporto nella stessa maniera...A me piace scoprire del nuovo; vedere film che so che non mi gustano o rivederne altri che ho già trovato pessimi è tutto fuorchè un piacere.
    Ho fatto eccezione, esagerando a mia volta, con un paio di film, ma solo perchè non ne potevo veramente più di veder stroncati in malo modo e senza mezzi termini certi miei cult personali. Col senno di poi ti dico che il gioco non è valsa la candela, ma in quel momento mi erano un po' saltate le valvole...

    Grazie molto per il chiarimento e per la tua disponibilità. A presto. FAUNO.
    Ultima modifica: 29/10/14 03:06 da Fauno
  • Zender • 29/10/14 07:54
    Capo scrivano - 47780 interventi
    Graf ebbe a dire:
    Desidero sottolineare che sono un convinto sostenitore della regola aurea davinottiana che il film vada recensito subito dopo averlo visto (io, però, faccio passare due o tre giorni prima di scriverne perché trovo giusto che le impressioni e le emozioni sedimentano in fondo al "bicchiere" dell'anima).
    Se volessi scrivere recensioni "a memoria" ne avrei già scritte tre o quattromila. Ma perché rischiare di scrivere corbellerie e magari confondere un film per un altro? (Fatto, quest'ultimo, possibile quando ci troviamo di fronte a film di genere visti dieci, venti o trenta anni prima...).

    Questo ti fa grandemente onore ed è davvero una regola davinottiana doc!