Buiomega71 • 3/12/12 11:07
Consigliere - 25934 interventi Non ho mai amato granchè lo stile Dogma, ma
Festen risulta essere opera interessante seppur imperfetta.
Tra Bunuel (almeno
L'angelo sterminatore) e Bellocchio (viene in mente
I pugni in tasca), il talentuoso Vinterberg (che si ritaglia pure una particina, e il tassista che porta il fidanzato di colore di Helene alla festa) non stà fermo un minuto con la telecamera, stà addosso ai suoi personaggi e scrosta terribili abusi sessuali commessi dall'irreprensibile capo famiglia,perpetrati continuamente ai danni del figlio Christian e della sorella morta suicida.
Isterismi, urla, momenti che sconfinano nell'horror (la stanza della sorella suicida con tanto di missiva nascosta), Christian legato ad un albero nel bosco), pulsioni sessuali sottopelle (l'invitata lesbica che ci prova con la camerierina, la camerierina che ci prova con Christian), razzismo (la canzoncina sfottò BINGO BONGO indirizzata al fidanzato di colore di Helene), schiaffi, aggressioni, rivelazioni schock.
Per 100 minuti, Vinterberg, non mostra mai la corda, riesce a coinvolgere e a farci partecipi di questo gruppo familiare marcio e deviato (con la complicità della servitù), sino a scoperchiare fatti abominevoli e disprezzabili (ma il vero MOSTRO non è tanto il padre, ma la madre, algida strega che tutto sapeva e ben taceva), sino alla resa dei conti finale...Con chiusa su un carillon che non si ferma più
Al di là dello spirito Dogma (che non mi piace, e vabbè, ma che però risalta l'ottima fotografia di Anthony Dod Mantle), forse andavano sfrangiati degli eccessi narrativi (la cameriera tradita da Michael, il ballo nella stanza spettrale, il continuo uscire e entrare alla festa di Christian, la dichiarazione alla cameriera) e il finale lascia un pò di amaro in bocca (si poteva osare di più, francamente)
Comunque interessante, ben scritto, diretto e montato. Un kammerspiel feroce e spietato (Christian urla alla madre:" Tu sapevi, puttana, spero che tu muoia per questo!", o lo stesso Christian che dice al padre "Perchè lo hai fatto papà?" e il padre:"Perchè non eravate buoni ad altro!"), teatro dell'orrore di una famiglia dell'alta borghesia marcia fino alle fondamenta. C'è poco Lars Von Trier, sinceramente, e magari non e del tutto riuscito, ma comunque da vedere, almeno una volta.
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