Buiomega71 • 19/12/14 10:32
Consigliere - 25998 interventi (Ri)confermo l'originalità frizzante della figlia del grande Francis
Fin dalle
Vergini suicide (mio cultissimo) si vedeva a piene mani il talento non comune della rampolla di casa Coppola
Marie-Antoinette lo riconferma in assoluto, che ammaglia in scintillanti scenografie, costumi, baccanali, vestiti sfarzosi e scarpine kitshissime (Sofia carrella sulle deliziose calzature ultrafetish della sovrana di Francia, dove, anacronisticamente, fanno capolino un paio di Converse), pettegolezzi di corte, rituali assurdi che sconfinano nel demenziale (da antologia la vestizione di Marie-Antoinette, che deve passare nelle mani di varie dame, mentre lei-nuda-gela dal freddo), frizzi, lazzi, dolciumi e dolcetti, champagne a fiumi, vacuità, superficialità da adolecente, giochi di bimba (bellissime le scene del Gazebo, per poi giocare a rincorrersi tra le stanze del palazzo), giardini privati, amanti focosi e amori spezzati (il conte Fersen)
Pur raccontando il nulla (in pratica la noia abissale di una ragazzina chiusa in una gabbia d'orata), con rituali che se visti così possono andare al di là dello sfinimento (la coppia regale che non riesce a generare un figlio, la sera a letto manco fossero fratello e sorella,la buona notte, la colazione, i ricevimenti, il bighellonare tra balli in maschera e abiti e calzature che manco Zalando, gli stupidi pettegolezzi di corte), Sofia riesce a tenere desta sempre l'attenzione, con attimi da commedia teen, fluendo il suo narrato tra meraviglie (l'alba, i cieli tersi, gli sfarzi, i costumi) e una colonna sonora che spazia dal classico al rock che mette l'euforia addosso (la sopracitata sequenza della panoramica delle scarpine, dei dolci, delle quisquilie femminili color confetto sulle travolgenti note di "I want candy", sono pura Sofia)
Così come sono molteplici i rimandi visivi alle
Vergini suicide (la Dunst che sorridente si sdraia sull'erba, i picnic baciati dal sole, i cieli nuvolosi, il suo vagabondare tra prati e giardini) e cosa è Marie-Antoinette se non una delle amiche scampate al suicidio (per ritrovare ancora la noia che la afflige) del bellissimo esordio di Sofia?
A Sofia riesce quello che a Kubrick con
Barry Lyndon non e riuscito (se vedo l'opera kubrickiana vedo solo un bel quadro che non mi trasmette nessuna emozione, se vedo lo scoppiettante "biopic" di Sofia vedo un quadro a effetto "lenticolare" che affascina e ammaglia, rapisce e regala sussulti)
Una ragazzina di oggi, presa dallo shopping compulsivo, dai giochi di seduzione, dalla superficialità delle cazzatine come se fosse un
Sex and the City ambientato nel 1700
Sofia, poi, chiude il tutto con un finale dal vago sentore di apocalisse
Bellissimo l'incipt della svestizione di tutto quello che è austriaco e degna di nota la prostituta di Asia Argento, che rutta, miagola e si trastulla con il Re. Nonchè da antologia l'apertura del film, con Marie-Antoniette svaccata sul divano che si gingilla con una megatorta da 3000 calorie, la servetta che le sistema le scarpine, e lei che, alzando la testa, guarda in macchina
C'è pure dell'autobiografico (anche Sofia a dovuto fare i conti con "gabbie d'orate", feste e party, sfarzi e l'incombenza di un cognome tra i più potenti di Hollywood)
Al suo secondo film che vedo, posso affermare che Sofia ha una personalità e uno stile di grandissimo carisma e di impronta autoriale davvero notevole
E se e riuscita a farmi compiacere questo tipo di film (che di solito sfango) un motivo plausibile ci sarà.
Fedeerra
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