Discussioni su Intacto - Gioca o muori - Film (2001)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Buiomega71 • 19/04/22 12:22
    Consigliere - 25933 interventi
    Buon film Intacto, girato con sapienza e mestiere consumato da un regista alla sua opera prima (con il senno di poi, Fresnadillo, non ha fatto poi tutta stà gran carriera, ed è un peccato, perchè il talento l'ha da vendere), che però soffre di una certa patina autoriale che ne limita la piena riuscita, in quella che è una messa in scena forse un pò troppo cervellotica, metafisica, fredda e ambiziosa, venendo a mancare la visceralità e quel mood sanguigno che ne avrebbe decretato la stazza di cult movie.

    Tipicamente spagnolo nell'assunto (il torero, la corrida), dove la confusione narrativa iniziale ha il suo fascino e aumenta l'interesse per la vicenda, che, poco a poco, si dirada lambendo anche i territori  del cinema fantastico (nella figura mefistofelica di von Sydow, che, con un solo tocco-sorta miglioverdesca all'incontrario-, può togliere la fortuna a chi la possiede, le fotografie delle persone che diventano vittime sacrificabili come se fosse un rito vudù, il "vampirismo" che acquisisce la fortuna altrui), toccando diversi generi e sottogeneri (thriller, gangster movie, poliziesco, survivor movie, dramma) impastandoli con certa abilità.

    Almeno cinque momenti di alta tensione mozzafiato (l'attraversata della strada in mezzo al traffico con esito catastrofico, il flashback dell'incidente con l'auto contromano, in sorpasso, che impatta, l'ormai iconica corsa nel bosco attraverso gli alberi con effetti devastanti per alcuni concorrenti, la roulette russa a cinque colpi in canna e il massacro finale con sparatoria al buio che pare citare il Tarantino delle Iene), la figura della poliziotta coriacea (con profonda ferita cicatrizzata "cronenberghiana" sul torace) e il colpo sparato accidentalmente dal poliziotto imbecille che stà pulendo la pistola, che fa da montaggio alternato alla roulette russa tra von Sydow e il torero (poco) fortunato.

    Da antologia, poi, la canzone spagnola che ha risonanze simili alla nostra Guaglione, usata da Fresnadillo in due frangenti tesissimi (il pestaggio di Poncella appena fuori dal Casinò, la scoperta, in auto, di Sbaraglia, della foto della sua donna usata come premio per il vincitore della corsa tra gli alberi).

    Tanto geniale nell'assunto quanto fumoso in alcuni frangenti, con uno straordinario Eusebio Poncela che non vuole assolutamente essere ne toccato ne tantomeno fotografato (ma c'è un perchè), cinico affabulatore di fortune e sprezzo per la vita altrui (emblematica la "partita" degli abbracci con coseguente tiro di dadi).

    Grandi spazi ariosi, quasi fordiani, all'ultimo appuntamento con il destino e con von Sydow e il suo toccante racconto d'infanzia nel campo di concentramento.

    Del tutto ingiustificato il divieto ai minori di 18 anni di prima istanza (poi tolto nel 2006 con il ben più ragionevole PER TUTTI), se non fosse per il tema trattato e l'emulazione dei "futili giochi pericolosi" che potrebbero avere una distorta influenza sui minorenni (come se bastesse un film a causare tutto ciò), forse memori del polverone che scatenò, nei primi anni 90, The Program di David Ward.

    Affascinante, non perfettamente riuscito, ma tra i più peculiari dell'invasione della Fantaespana nei primi anni del 2000, un pò come lo fu Arrebato negli anni 70.

    Cinicamente ironica la sequenza della Ruota della fortuna (versione spagnola), che passa, distrattamente, in televisione.
    Ultima modifica: 19/04/22 18:29 da Buiomega71