Discussioni su Dagon - La mutazione del male - Film (2001)

DISCUSSIONE GENERALE

20 post
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  • Von Leppe • 21/09/10 15:10
    Call center Davinotti - 1109 interventi
    Il cast funziona, c'è Ezra Godden che fa una parte molto impegnata quasi alla Bruce Campbell e Macarena Gomez perfetta con la faccia da Innsmouth. La bionda nel finale va bene ha il fisico.

    Devo dire che il finale riesce sempre a lasciarmi un senso di disturbo, sarà il povero vecchio Rabal e il fatto che non è del tutto negativo malgrado la violenza.
  • Zender • 21/09/10 15:33
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Sì, è stato un buon ritorno, dopo che per quanto mi riguarda aveva perso 15 anni a cercare di tornare ai fasti di un tempo. L'ultimo suo buon film era stato DOLLS, per me. Molto lovecraftiano come film (il suo amore da sempre), anche se certi effetti da baraccone rovinano un po' troppo la seconda parte, che si faceva molto ripetitiva.
  • Von Leppe • 21/09/10 20:13
    Call center Davinotti - 1109 interventi
    A me fanno piacere i mostri e i tentacoli nella seconda parte, la donna nel letto che attrae e disgusta e la fotografia che da sul dorato.

    Le effusioni tra fidanzatini sono poco Lovecraftiane ma molto cinematografiche.
  • Zender • 22/09/10 12:40
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Mah, io me li ricordo molto finti e plasticosi, gli effetti. però è tanto che non lo vedo.
  • Von Leppe • 22/09/10 13:04
    Call center Davinotti - 1109 interventi
    plasticosi e finti, infatti sembra un vecchio film se non fosse per alcuni effetti al computer.
  • Bergelmir • 30/03/12 22:55
    Galoppino - 211 interventi
    PRODUZIONE: Julio Fernandez e Brian Yuzna (Fantastic Factory)
    EFFETTI SPECIALI: DDT Efectos Especiales
    SCENEGGIATURA: Dennis Paoli da The shadow over Innsmouth di H. P. Lovecraft
    FOTOGRAFIA: Carlos Suarez
    MUSICHE: Carles Cases
  • Bergelmir • 30/03/12 23:08
    Galoppino - 211 interventi
    Un film che manca di spessore, anche se fedelmente lovecraftiano, fu questo ritorno della coppia Stuart Gordon – Brian Yuzna nel 2002 con Dagon, il cui titolo fuorvia le aspettative degli appassionati perché si tratta in realtà di un adattamento di un altro racconto di Lovecraft, L'ombra su Innsmouth (The shadow over Innsmouth, 1931). Dietro alla scelta del titolo ci furono senza dubbio ragioni di semplificazione ed eufonia, ma rimase comunque una scelta di dubbia utilità. Come il titolo, anche il film risulta semplificato ed estetizzante, risentendo di una sceneggiatura frettolosa e debole che non mantiene quasi nulla dell’atmosfera originale.
    Pensate che nel racconto ci sarebbe un caso più unico che raro in Lovecraft, ovvero una famosa scena di azione nel bel mezzo del villaggio (di cui non diamo dettagli per non rovinare la sorpresa), che però nel film risulta svuotata da ogni pathos. I pochi punti di interesse di questa pellicola sono le scenografie abbastanza suggestive e gli abitanti di Inboca, per la verità più simili ai morti viventi romeriani rispetto ai saltellanti ibridi ittiformi che ci si aspetterebbe da due lovecraftiani navigati come G&Y.
  • Zender • 31/03/12 09:49
    Capo scrivano - 47787 interventi
    A me la prima parte aveva affascinato, l'atmosfera lovecraftiana la sentivo qui molto più che altrove. Poi scade nella baracconata a mio avviso...
  • Greymouser • 31/03/12 17:31
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Zender ebbe a dire:
    A me la prima parte aveva affascinato, l'atmosfera lovecraftiana la sentivo qui molto più che altrove. Poi scade nella baracconata a mio avviso...

    E' vero. Gordon è molto efficace nel proporre l'atmosfera giusta (la ricostruzione del borgo marinaro - che dovrebbe essere Innsmouth, giusto come dice Bergelmir - ha davvero un sapore lovecraftiano), ma poi inciampa nella difficoltà di ogni trasposizione cinematografica della narrativa di HPL: l'impossibilità di mostrare le visioni dello scrittore di Providence, che possono vivere pienamente solo sulla carta, mentre su schermo - se si vuol troppo esplicitare - scadono immancabilmente a baracconata, come dici tu.
  • Von Leppe • 31/03/12 17:53
    Call center Davinotti - 1109 interventi
    Bisognerebbe osare di più per trasporre Lovecraft sullo schermo, qui abbiamo sempre la solita situazione del ragazzo con la sua ragazza e i vari stereotipi del cinema horror, anche se questo Dagon rivela alcune soluzioni che si avvicinano molto allo scrittore americano. Preso come uno dei tanti horror recenti non è affatto male.
    Pure Corman nella "città dei mostri-Haunted Palace" ha dovuto calare il mondo di Lovecraft in quello del gotico e di Poe.
  • Rebis • 31/03/12 18:29
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Così, a memoria, ricordo di aver percepito un'atmosfera decisamente lovecraftiana in due film italiani: Road to L. e soprattutto Custodes Bestiae... Credo che la chiave cinematografica giusta per rendere il clima del Solitario sia quella dell'allusione.
    Ultima modifica: 31/03/12 18:30 da Rebis
  • Mauro • 15/04/14 08:30
    Disoccupato - 11983 interventi
    Vedendo il film ieri sera, mi è parso di aver riconosciuto l'attore Mohamed Badrsalem, che ha preso parte a diversi film italiani (Ho vinto la lotteria di Capodanno e Casa mia casa mia..., per esempio)
  • Schramm • 12/01/18 11:01
    Scrivano - 7694 interventi
    ...non l'avrei mai detto ma rivisto dopo 15 anni la sua quota azionaria estetica e affabulatoria s'innalza di parecchio. la mia impressione, come anche rapporterò nel commento, è che tutto quanto sembra incapacità o difficoltà di adattamento (che pure non si nega: lovecraft è comunque ai traballanti limiti dell'intraducibilità filmica) l'ho trovato più un tentativo di riprocessarlo riaggiornandolo secondo stilemi, tematiche e tópoi barkeriani. per acclarare quest'impressione occorrerebbe ovviamente ascoltare la campana di gordon, ma via via che il film si snoda, baluginano nella psiche i neon di macelleria mobile di mezzanotte, di un cabal acquatico, o del racconto la madonna, che pare appunto un innsmouth dal vangelo secondo clive (un altro che peraltro non la rende facilissima a chi intende tradurlo in immagini). il fatto che venga così esasperato e tradito lo fa funzionare sia in termini di fedeltà al racconto, del quale resta comunque intatta la risonanza atmosferica, sia in quanto film di per sé. non poco, considerato un budget in tutta evidenza non ricco.
    Ultima modifica: 12/01/18 11:03 da Schramm
  • Rebis • 12/01/18 12:22
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Sì, soprattutto nel finale è molto barkeriano, anche se questo mix di splatter truzzo, ironia straniante e orrore paranoico è proprio una cifra stilistica di Gordon secondo me... e poi Barker è un lovecraftiano di ritorno :D
  • Von Leppe • 12/01/18 12:30
    Call center Davinotti - 1109 interventi
    Ha il suo gusto estetico innegabile e ogni tanto ben venga un film diverso dai soliti horror odierni con protagonisti famiglie e adolescenti, per non parlare delle telecamere trabballanti e il finale con la ragazza che scappa (anche se questo "Dagon" comincia ad avere i suoi anni). L'atmosfera dell'antico borgo marcio è azzeccata e Uxia, la ragazza con i tentacoli, interpretata da Macarena Gomez ha un volto adatto che, scusate il paragone, può essere ricondotto a Barbara Steele.
  • Schramm • 12/01/18 12:30
    Scrivano - 7694 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    e poi Barker è un lovecraftiano di ritorno :D

    sì l'ho sempre trovato e definito il cugino di lovecraft bombato di psilocibina!
  • Rebis • 12/01/18 12:31
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Rebis ebbe a dire:
    e poi Barker è un lovecraftiano di ritorno :D

    sì l'ho sempre trovato e definito il cugino di lovecraft bombato di psilocibina!


    :D
  • Schramm • 12/01/18 12:33
    Scrivano - 7694 interventi
    Von Leppe ebbe a dire:
    (anche se questo "Dagon" comincia ad avere i suoi anni)

    credo proprio che andrà annoverato tra le vecchie galline che faranno brodo d'eccezione..! ;)
  • Bergelmir • 27/01/18 17:10
    Galoppino - 211 interventi
    Beh, che sia un film diverso da altri horror è fuori discussione.
    Io però ribadisco quello che dissi tempo fa, ovvero che manca di spessore, anche a causa di una produzione ridotta.
    Fra i lati positivi ci sono senza dubbio la scenografia e la parte estetica in generale, però si sente molto la mancanza della scrittura.
    Godibili i dettagli lovecraftiani, per chi è appassionato.
  • Leukimara • 19/07/19 15:51
    Galoppino - 8 interventi
    Penso anch'io che la splendida Macarena Gomez abbia un volto ed un'espressione molto simili a quelli della meravigliosa Barbara Steele, e quindi la trovo adatta ed altamente interessante in questo film, in cui sono riuscita a respirare l'atmosfera lovecraftiana molto più che in altri...