Discussioni su Cruising - Film (1980)

DISCUSSIONE GENERALE

88 post
  • Poppo • 26/12/19 21:40
    Galoppino - 465 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Poppo sei un mito, scrivi troppo bene anche te e hai una cultura sterminata, ma credo che, con pure dati alla mano, Rebis abbia maggiormente inquadrato la natura del film, almeno riguardo al fatto che la location/tematica scelta dal regista fosse solo una trovata per contestualizzar meglio tutto, al di là di ideologia, posizioni, ecc..


    non sono d'accordo su nulla, neanche sulla mia cultura che è da autodidatta e piena di buchi

    però ti ringrazio molto anzi tantissimo :-)
  • Raremirko • 26/12/19 21:46
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Poppo ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    Poppo sei un mito, scrivi troppo bene anche te e hai una cultura sterminata, ma credo che, con pure dati alla mano, Rebis abbia maggiormente inquadrato la natura del film, almeno riguardo al fatto che la location/tematica scelta dal regista fosse solo una trovata per contestualizzar meglio tutto, al di là di ideologia, posizioni, ecc..


    non sono d'accordo su nulla, neanche sulla mia cultura che è da autodidatta e piena di buchi

    però ti ringrazio molto anzi tantissimo :-)



    Mi fa piacere, ci mancherebbe, ognuno la pensa come vuole; ti parla il più imparziale qua dentro, comunque.
  • Rebis • 26/12/19 22:58
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Poppo ebbe a dire:
    «I miei contatti con la polizia e la comunità gay mi avevano dolorosamente reso consapevole dell’omofobia, delle violenze e delle umiliazioni che subivano gli omosessuali, e volevo che il film riflettesse tutto ciò».


    Esattamente. Se non è impegno civile, etico e politico questo come lo vogliamo chiamare?


    È partecipazione, intelligenza morale anche, ma non impegno civile.
    Cruising non è un film di denuncia.
  • Poppo • 27/12/19 01:24
    Galoppino - 465 interventi
    Ok, Rebis, non lo sarà sulla carta, come programma, ma lo risulta alla proiezione in sala e alla re-visione casalinga dopo decenni.

    i capolavori del cinema non hanno per forza di cose bisogno di un progetto dettagliato, l'istinto del regista dotato di grande talento arriva là dove l'etica più calibrata e l'impegno civile più studiato falliscono lasciando spesso tracce di ideologia nauseanti.

    ma ripeto, l'ideologia è una cosa nefasta, la critica ideologica è strumento interpretativo ma anche strumento di espressione artistica

    E questa cosa Zizek la spiega chiaramente nei suoi due eccezionali documentari sul cinema.
  • Rebis • 27/12/19 01:39
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Non mi sembra di aver fatto alcuna asserzione sulla qualità artistica del film, un capolavoro non è necessariamente un film di denuncia.
    Ultima modifica: 27/12/19 01:41 da Rebis
  • Poppo • 27/12/19 15:46
    Galoppino - 465 interventi
    Ora rischiamo di entrare in un loop retorico, anche perchè questo è un confronto a due e per un forum di discussione non è il massimo...

    Si potrebbe sentenziare (come spesso si fa) scrivendo: la cosa è soggettiva, ognuno ci vede quello che vuole, dipende dalla interpretazione, e via col bla bla bla che in genere ha la funzione di mettere una pietra sopra e chiudere le discussioni, anche le più interessanti.

    Si potrebbe dire anche "dipende da cosa si intende per "film di denuncia" e credo di capire cosa tu intenda, ossia, come ho già accennato, qualcosa mosso da istanza prettamente politiche, punto e basta. Queste opere in genere sono della "cagate pazzesche".

    Io parlo di altro. Mi riferisco alla sensibilità dell'artista (regista) che coglie i drammi della società a lui contemporanea (questo nello specifico di Cruising) e ce li mostra con grande attenzione e nessun intento politico di parte.

    Ma per dio questo non significa che non emerga il suo sentire l'ingiustizia e il fascismo della repressione, che nella trama di questo film arriva allo scatenamento delle forze più devastanti dell'essere umano con la serialità del massacro, chiaramente rappresentata dal disagio psicoparanoico del killer.

    E sai bene che non è tutto lì il film. Quello che il regista ci mostra dopo è ancora più terribile e ci lascia sgomenti ancora oggi.

    Grandissimo finale come per il Braccio violento. Finali da lasciare inchiodato alla poltrona con le mani nei capelli ogni spettatore dotato di un minimo di sensibilità, sana emotività, senso etico e di giustizia sociale.
  • Gestarsh99 • 1/03/20 16:44
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Zender, questo post non sarebbe da spostare in "Curiosità"?


    Gestarsh99 ebbe a dire:
    Non so se qualcuno abbia mai fatto caso a questa curiosa coincidenza che lega Cruising al Maniac di William Lustig, due opere già tra di loro accomunate dalla ferocia degli omicidi e dal clima di stagnante e morbosa dannazione infernale (oltre che dalla stessa presenza in entrambe di Joe Spinell).

    L'albergo in cui avviene il primo brutale omicidio ad opera del misterioso serial-killer è lo stesso in cui Joe Spinell strangola a morte e scalpa la prostituta che lo aveva poco prima adescato per strada (Rita Montone): si tratta del St. James Hotel di Manhattan, a New York.
    L'albergo è il medesimo in entrambi i film sia esternamente che internamente (la carta da parati delle due rispettive stanze riprese è identica):


  • Zender • 2/03/20 08:39
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Più che altro è una location, ma andrebbe appunto in lococation segnalazioni completo del resto, se la si vuole radarizzare. Chissà in quanti altri film c'è, questo hotel voglio dire...