Discussioni su La donna della domenica - Film (1975)

DISCUSSIONE GENERALE

5 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Fauno • 26/05/11 22:40
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Volevo solo aggiungere per chiarire il mio commento che quello che si stava cominciando a trattare era la convivenza e la frequentazione fra gay, approfondita dai loro sbalzi d'umore e dalle loro sclerate...di lì a poco IL VIZIETTO spopolerà nelle sale,mentre solo il lato negativo lo si vede per la Torino bene, o per gli incontri fra miliardari...per due decenni i registi tiravano fuori dai ceti alti pietre filosofali o illuminazioni mentali e alta cultura o perlomeno qualcosa che ispirasse a una riflessione lo spettatore, qui cominciano a oscurare il tutto con laidume, situazioni ributtanti, da postribolo, questa non è più ironia, pressappochismo riferito alla borghesia o attacco frontale, questo è proprio smantellamento, come dire RUBBISH SIETE E RUBBISH MORIRETE...FAUNO
    Ultima modifica: 27/05/11 10:53 da Fauno
  • Daniela • 12/11/17 12:03
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Una precisazione riguardo un mio post spostato fra le curiosità: la battuta in oggetto viene pronunciata da Caruso dopo oltre 1 ora e 20 minuti, quindi verso la fine del fine e non all'inizio.
    Ultima modifica: 12/11/17 12:04 da Daniela
  • Zender • 12/11/17 16:37
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Ah ok avevi scritto 1e20, credevo dicessi 1minuto e 20, sorry.
  • Rocchiola • 14/06/18 14:53
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Visto che avete già individuato molte delle località presenti nel film (ma da buon piemontese cercherò di scovarne ancora qualcuna), voglio spendere due parole sui caratteristi presenti in questo bellissimo film di Comencini tratto dall’omonimo romanzo di Fruttero-Lucentini, i quali sono ben aderenti ad un certo contesto socio-culturale descritto nel romanzo-film (e ve lo dico io che lavoro presso un ufficio tecnico comunale nelle vicinanze di Torino).

    ALDO REGGIANILello Riviera
    L’interpretazione di Lello Riviera
    geometra del Comune che si improvvisa detective per amore di Trintignant è quasi da icona gay. Ma lo ricordiamo soprattutto nei panni dello psicotico assassino nel Gatto a nove code di Dario Argento. Probabilmente affezionato ai titoli felini lo ricordiamo anche in un altro buon film di Comencini Il gatto. Si è dedicato anche al doppiaggio ed ha inciso un 45 giri nel 1970 dal titolo Sei bella.

    CLAUDIO GORAArchitetto Garrone
    Come non ricordarsi del mitico Bibì, attempato fidanzato di una giovanissima Catherine Spaak nel Sorpasso di Risi. Attore e anche regista attivo fin dagli anni 40 ha dato vita a molteplici personaggi, tra i quali vale la pena ricordare almeno il Remo Banducci di Un maledetto imbroglio, lo sgradevole Ercoli in Adua e le compagne, il berlusconiano commendator Bracci di Una Vita difficile e il primario de Il Medico della mutua. Anche lui già diretto da Comencini in Tutti a casa. L’elenco, che sarebbe molto lungo, si conclude degnamente con il viscido architetto Garrone sporcaccione, voyeur e ricattatore.

    LINA VOLONGHIInes Tabusso
    Rimasta sola con la sorella nella sua residenza in collina, dopo la morte del suo amato marito “Ciccì”, la signora Tabusso vorrebbe lottizzare la proprietà ma un vincolo legato a degli antichi lavatoi gli rovinerà l’affare. Ottima attrice teatrale e televisiva, qui piuttosto arcigna e sboccata vanta anche una manciata di ottime apparizioni cinematografiche tra le quali spicca quella della suocera di sordi in Una Vita Difficile.



    PINO CARUSOCommissario De Palma
    Anche se l’indagine del film la conduce Mastroianni-Santamaria, il suo collega amante di forme di refrigerazione non proprio salutari, si ritaglia un discreto spazio, benché da buon meridionale non sia proprio avvezzo al dialetto piemontese. In ogni caso questo comico d’avanspettacolo con trascorsi al Bagaglino e dalle molte presenze nei varietà televisivi degli anni 70-80, lo ricordiamo almeno in Malizia di Samperi. E’ stato anche un apprezzatore scrittore in particolare con l’opera L’uomo comune.

    OMERO ANTONUTTIBenito il domestico di casa Dosio
    Il domestico sardo di casa Dosio che recupera le cicche della padrona di casa, è uno dei ruoli più spassosi di questo attore drammatico il cui volto resta indissolubilmente legato ai fratelli Taviani con cui ha lavorato in Padre padrone, La notte di San Lorenzo e Kaos. E’ stato anche un grande doppiatore dando la voce tra i tanti anche al vecchietto on the road Richard Farnsworth in Una storia vera di Lynch. In tempi più recenti lo si è visto anche nel film di Spike Lee Miracolo a Sant’Anna.

    MARIA TERESA ALBANIVirginia Tabusso
    Caratterista che vanta anche un Nastro d’argento per la sua partecipazione a Per le antiche scale di Bolognini, ma come non ricordarla nella parte della madre della giovane vittima ne In nome del popolo italiano di Risi, durante quel mitico interrogatorio efettuato dal magistrato Ugo Tognazzi. Senza dimenticare la cartomante di Febbre da cavallo (vedi foto).



    GIGI BALLISTAL’antiquario Vollero
    Immediatamente riconoscibile per la particolare fisionomia e la parlata un po’ roca. Il suo ricordo più vivido è legato al Dottor Castellan nel mitico Signore e signori di Germi ed al Conte Dallara in Febbre da cavallo, ma l’elenco delle sue partecipazioni sarebbe davvero lungo e spazia dalla commedia sexy (Giovannona coscialunga, La compagna di banco) alle produzioni internazionali con un’apparizione persino in Fuga di mezzanotte di Alan Parker.

    GIUSEPPE ANATRELLIIl questore
    Con il superiore del commissario Santamaria inizia la schiera di presenze fantozziane che aleggiano su questo film. Come non riconoscere all’istante il mitico geometra Calboni dei primi tre Fantozzi. Menzionabile anche la sua partecipazione in Detenuto in attesa di giudizio come il carcerato che vuole letteralmente abusare di Sordi. Compare anche in un’altra commedia-gialla Doppio delitto di Steno comunque inferiore al film di Comencini.

    FRANCO NEBBIA L’americanista Bonetto
    Attivo come musicista Jazz negli anni 50 e 60 e dedito principalmente all’attività di cabarettista musicale, negli anni 70 si permette anche qualche excursus cinematografico che trova nella figura dell’americanista Bonetto il suo apice. Altre comparse non proprio memorabili sono in Oh, Serafina!, Il cavalier Costante Nicosia e Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave. Ritornerà anche nel capoluogo piemontese in Torino Violenta del 1977.



    FORTUNATO (RENATO) CECILIANicosia
    L’aiutante del commissario Santamaria sfoggia tutto il suo acume di poliziotto premurandosi di parlare in dialetto siculo per non farsi capire all’interno di un bar dove sono tutti siciliani. Comprimario minore formatosi nell’avanspettacolo, per la cronaca lo si intravede anche in Milano calibro 9 ed in alcuni decamerotici come Decameron proibitissimo e I racconti di Viterbury.

    TINA LATTANZILa madre di Massimo Campi (Trintignant)
    La madre del sospettato Massimo Campi che non sembra conoscere le tendenze sessuali del figlio è interpretata da una decana dell’ambiente cinematografico, famosa per essere stata la doppiatrice di Joan Crawford, Marlene Dietrich, Rita Hayworth ed anche Greta Garbo. Già attiva negli anni 30-40 è apparsa come attrice ne Il gattopardo di Visconti e in Bisturi: la mafia bianca di Zampa.

    ANTONINO FAA’ di BRUNOIl padre di Massimo Campi (Trintignant)
    Supermito dell'universo fantozziano grazie al ruolo del tirannico duca conte Semenzara nel Secondo Tragico fantozzi. Noto per la sua altezza di quasi due metri lo ricordiamo gloriosamente almeno nel ruolo dell’ex militare golpista in Vogliamo i colonelli di Monicelli, nell’Amarcord Felliniano, ne La vita agra di Lizzani e addirittura in una breve comparsata in Cosa è successo tra mio padre e tua madre? del grande Billy Wilder. Un buon curriculum per un caratterista che ha sfruttato la sua fisicità ed il suo sguardo severo di ex militare decorato.



    GIL CAGNE’Il parrucchiere
    Non un vero e proprio caratterista, bensì un vero truccatore di fama mondiale e di ogine belga. Nel film lo vediamo impegnato come coiffeur intento ad acconciare la signora Dosio (Bisset) ed a chiaccherare del delitto Garrone con la Signora Tabusso (Volonghi), perfettamente a suo agio in un salone di bellezza. A memoria non credo abbia preso parte ad altri film.

    MASSIMO VESTRIIl ragionier Cerioni
    Il ragionier Cerioni della quarta ripartizione che parte per le vacanze credendo di aver dimenticato a casa la suocera, altri non è che il famigerato professor Guidobaldo Maria Riccardellli che terrorizza i dipendenti della sua azienda con la visione della Corazzata Kotiomkin nel Secondo tragico Fantozzi. Fece anche il neurologo in Amici miei ed altre brevi apparizioni ne Il provinciale, Milano calibro 9, Il cittadino si ribella, Il mostro di Zampa, Quel maledetto treno blindato tanto caro a tarantino e addirittura nell’ultimo film di Vincent Minnelli Nina. Mediamente mitico.

    MASSIMO GIULIANIIl ragazzo meridionale
    Il ragazzo dal forte accento meridionale che vediamo all’inizio del film nel ristorante dove pranza Garrone e poi al mercato del Balon intento a chiedere un disco parlando un inglese maccheronico, è uno stimato attore, doppiatore e imitatore attivo soprattutto in televisione. Ricordiamolo almeno nei panni del Ciro dei Ragazzi della terza C e dell’amico fraterno di Montesano nella fiction Pazza famiglia.



    ENNIO ANTONELLIIl marmista Zavattaro
    Bè un monumento dei caratteristi italici, ex-pugile di basso livello lo si inizia a vedere nei primi anni 60 in film come A cavallo della tigre e Le Mani sulla città. Più avanti è nel Diabolik di Bava e nel Satyricon di Fellini. Ma resterà indimenticabile nel ruolo di Manzontin il macellaio di Febbre da cavallo. Da citare anche ne Lo scopone scientifico dove presta l’abito da becchino a Sordi, come cameriere in Ginger e Fred e ovviamente nei panni del manesco marmista fallico Zavattaro qui a fianco ritratto.

    DANTE FIORETTIIl geometra Bauchiero
    Terminiamo questa breve carrellata sui caratteristi italiani con l’unico testimone attendibile del delitto Garrone, il Geom. Bauchiero osservatore avido di particolari ed amante dei cani. Il suo interrogatorio all’inizio del film è d’antologia. Io personalmente non lo ricordo ma pare sia presente nel Profondo rosso di argentiana memoria. Più facilmente individuabile ne Il Testimone del 1978 e nel Camorrista di Tornatore.

    Ultima modifica: 26/06/18 14:20 da Zender
  • B. Legnani • 3/12/18 22:35
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Rocchiola ebbe a dire:


    GIL CAGNE’Il parrucchiere
    Non un vero e proprio caratterista, bensì un vero truccatore di fama mondiale e di ogine belga. Nel film lo vediamo impegnato come coiffeur intento ad acconciare la signora Dosio (Bisset) ed a chiaccherare del delitto Garrone con la Signora Tabusso (Volonghi), perfettamente a suo agio in un salone di bellezza. A memoria non credo abbia preso parte ad altri film.






    Cagné lo sei vede in altri film: https://www.imdb.com/name/nm0128566/