Discussioni su Il mio nome è Shangai Joe - Film (1973)

DISCUSSIONE GENERALE

6 post
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  • Homesick • 24/02/12 09:47
    Scrivano - 1363 interventi
    Luigi Antonio Guerra csc nel ruolo di uno sgherro di Spencer (Piero Lulli):

  • B. Legnani • 24/02/12 11:18
    Pianificazione e progetti - 14969 interventi
    Ottimo!
    Ultima modifica: 24/02/12 16:11 da Zender
  • Buiomega71 • 13/08/13 10:11
    Consigliere - 26015 interventi
    WESTERNALIA: L'ESTATE SELVAGGIA DELLO SPAGHETTI WESTERN

    Quasi un unicum nel panorama cinematografico, mischiare l'ormai morente (visto l'anno) "spaghetti western" con il "kung fu movie", che in quegli anni faceva furore con l'avvento di Bruce Lee.

    Mario Caiano (che per il sottoscritto ha diretto uno dei gotici più belli in assoluto, Amanti d'Oltretomba, un ottimo noir che poco a da spartire con il poliziottesco classico, Milano Violenta, e cerco da una vita il suo Ombre Roventi, scomparso nell'oblio), dirige il film come se fosse un affiliato cormaniano (tipo Lewis Teague o Steve Carver) in una produzione New World, dispensando squisiti momenti splatter (braccia amputate, occhi strappati a mani nude, mani spappolate da devastanti colpi in arrivo, massacri di peones), non mollando mai la presa e arrivando subito al sodo.

    Il cinesino minuto (con occhio "sifolo") in un western selvaggio e violento, che pesta i piedi al potentissimo trafficante di schiavi Spencer (un sempre ottimo Piero Lulli) ha la trama e l'intelaiatura di un classico "gong fu movie", ma innestato da momenti vicini all' horror, che sembra quasi la versione "grindhouse" e gory del serial televisivo Kung Fu

    A cominciare dai feroci cattivi (veri e propri mostri umani) che Spencer assolda per far fuori il cinesino d'acciaio.

    Pedro Il Cannibale (Claudio Undari), una specie di troglodita che sembra uscito dritto dritto dalle Colline Hanno Gli Occhi, e poi ripreso-con più "charme" da Jim Jarmush in Dead Man, nella figura di Lance Henriksen

    Sam il becchino, con bombetta alla Charlot, (un Gordon Mitchell più vicino al mostro di Frankenstein), che canticchia mentre seppelisce le sue vittime e prepara trappole alla Ultimo Mondo Cannibale

    Tricky il baro (Giacomo Rossi Stuart), furbo e infame, galante e spietato. Ma Shangai Joe le caverà gli occhi stile Cinque dita di violenza, fregandolo con uno stratagemma preso da Navajo Joe

    Jack lo scalpatore (un viscidissimo Klaus Kinksi, già sulla buona strada per Woyzeck e Nosferatu), che sembra il progenitore di Joe Spinell/Frank Zito in Maniac, con la passione degli scalpi da appioppare a inquietanti bambole di legno, che lui chiama "La mia bambina"! Di culto quando spara con il suo winchester, al rallentatore, alle gambe di Shangai Joe.

    Infine una sottospecie di samurai da operetta, nel classico confronto finale di ogni "gong fu movie" che si rispetti, con citazione leoniana "Mira al cuore Mikura, mira al cuore",e sventramenti a mani nude e braccia amputate a colpi di katana.

    Non mancano difetti e cadute di tono (il personaggio inutile-così come la parentesi romantica-di Carla Romanelli, la lotta-ridicola-col toro, il flashback stile Kung Fu, alcune zuffe alla Bud Spencer/Terence Hill, i bruttissimi e sgraziati combattimenti mal coreografati, col salti fittizi e a volte penosi), ma il divertimento non manca assolutamente e l'azione e sempre costante e quasi irresistibile, così come la violenza.

    Ottime alcune battute (Shangai Joe, da un truzzo cow boy ,viene apostrofato con il classico "figlio di puttana", e lui per tutta risposta:"A proposito di madri, perchè non parliamo un pò della tua!" e orecchiabile lo score di Bruno Nicolai (anche se riciclato)

    Originale e con picchi di notevole crudeltà (il peones appeso e sparato da Piero Lulli), dove anche i difetti vengono meno e lasciano spazio allo spettacolo ludico in una "piccola" produzione dal respiro internazionale.
    Ultima modifica: 13/08/13 18:58 da Buiomega71
  • Zender • 13/08/13 12:22
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Il Farinotti, nella scheda del film, ne copia la sola trama dal retro della vhs.

    Per Marco Giusti, su Stracult, il film ha due titoli alternativi: Mezzogiorno di fuoco per Lin Ho e Cinque pistole di violenza(!)

    Buio, ma cone fai a sapere che non sia invece il contrario, ovvero che la vhs ha copiato dal Farinotti?
  • Buiomega71 • 13/08/13 12:47
    Consigliere - 26015 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Il Farinotti, nella scheda del film, ne copia la sola trama dal retro della vhs.

    Per Marco Giusti, su Stracult, il film ha due titoli alternativi: Mezzogiorno di fuoco per Lin Ho e Cinque pistole di violenza(!)

    Buio, ma cone fai a sapere che non sia invece il contrario, ovvero che la vhs ha copiato dal Farinotti?


    Sì, anche, probabile, visto che Il Farinotti nasce nel 1980 (lo credevo più recente, ecco perchè mi sembrava che avesse preso dalla sinossi della vhs) e la vhs e datata 1985. Togli pure la "curiosità" allora...
    Ultima modifica: 13/08/13 12:50 da Buiomega71
  • Alex75 • 31/07/19 17:27
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Avevo qualche prevenzione nei confronti di questo film (che ho scelto soprattutto per la presenza di Kinski), perché le arti marziali mi annoiano e temevo interminabili combattimenti conditi da urlacci, invece mi ha positivamente sorpreso (anche se non è un caso che il combattimento più lungo sia quello con Mikura, mentre gli altri cattivi vengono liquidati anche troppo sbrigativamente). Mi ha un po' spiazzato l'impennata splatter della seconda parte, dato che la prima parte (se si fa eccezione per la sequenza della caccia ai peones) è relativamente bonaria.