Discussioni su Il tagliagole - Film (1969)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Buiomega71 • 1/08/12 10:46
    Consigliere - 25934 interventi
    L'ESTATE FRANCESE IN NERO

    Sinceramente di Chabrol ho visto meno di quello che avrei voluto vedere, pur avendo 10 titoli suoi nella mia personale videoteca.

    Sono impazzito per L'amico di famiglia (che a oggi ritengo una delle sue uscite migliori), ho trovato eccellente Rosso nel buio (dove lo sempre accostato a Comunione con delitti), mi sono piaciuti meno Dieci incredibili giorni e Landrù, mentre ho trovato orrendo Trappola per un lupo.

    Nel Tagliagole (ma sarebbe meglio chiamarlo Il macellaio, più consono a dire il vero) ho ritrovato il Chabrol dell'Amico di famiglia, stesso tema , stessa provincia e stesso sentore di cinema notturno e disperato.

    Ma laddove ne L'amico di famiglia il crimine era commesso da due amanti carnali e passionali (Piccoli e la Audran), qui il tacito rapporto criminoso e velato da un amore platonico, casto e puro, quasi infantile nel suo porsi. Un amore quasi da adolescenti, tra l'algida maestrina Audran (con reminiscenze alle bionde hitchcockiane) e il gentile e romantico macellaio di Yanne (sconvolto dagli orrori della guerra, un Travis Bickle in embrione, con il suo amore tenero e discreto, un lupo mannaro che può trasformarsi in uno spietato massacratore di ragazze, perchè "non può farne a meno". Sangue chiama sangue, del resto).

    Sottolineato dal bellissimo score di Pierre Jansen, Chabrol mette in mostra personaggi realistici, carnali, veri, e molto poco cinematografici. E il film non perde smalto anche dopo 43 anni sul groppone.

    Basti pensare ai racconti di guerra di Yanne (davvero terrificanti), alla sonnolenta vita di provincia del paesello, le passeggiate nei boschi, le domande di lui verso la maestrina: "Come mai in 10 anni non ha mai più avuto un fidanzato, che non è normale non fare l'amore per 10 anni", il rapporto tra i due così vero, sincero, senza mai sfiorarsi.

    Chi cerca un thriller convenzionale e che và al "sodo", rimarrà deluso (consiglerei una rapida visione di altri film di Chabrol prima, perchè e prettamente e visceralmente chabroliano fino al midollo), magari trovandolo noioso e lento. Ma qui stà il bello di Chabrol. Al grande autore parigino mica interessa l'elemento exploitation, ma l'approfondimento dei caratteri, delle passioni, della vita quotidiana, interrota da una catena di delitti da bestia del Gévaudan.

    Pochi i momenti di tensione, ma quando ci sono lasciano il segno. Il ritrovamento del secondo cadavere durante una gita scolastica, sfiora il granguignol e non sfigurerebbe in Non si sevizia un paperino, oltre a essere un gran pezzo di cinema. La Audran che sbarra porte e finestre della scuola, scende le scale terrorizzata con la sua ombra che si staglia sul muro. Pezzo di cinema haute tension che manco Brian De Palma.

    Atmosfere ataviche che mi riportano alla mente Cani di paglia e paperini seviziati, più per le location che per altro.

    Bellissimo il finale, sofferto, notturno, con una delle dichiarazioni d'amore più belle e sincere mai sentite in un film. E quando albeggia, sul viso catatonico della Audran, si ha un atmosfera allucinata, quasi fiabesca, alla Jean Rollin.

    Gran cinema dei sentimenti, di complicità taciute, dell'amore più freddo della morte. Di un rapporto bizzarro, quasi assessuato.

    Grande inizio con matrimonio (con la tavolata disposta come nel Salò) e festività che manco nel Cacciatore (impagabile l'orchestrina che suona mazurke stile Casadei) e un funerale che sembra uscito da un racconto di Poe.

    Al cazzeggio mi piacerebbe farne un remake, però con il rapporto dei due più carnale, omicidi splatter e alla fine Il tagliagole non e lui...Ma lei.

    Così, tanto per dire...
    Ultima modifica: 1/08/12 10:54 da Buiomega71
  • Ingmar • 30/07/15 20:55
    Disoccupato - 19 interventi
    Una scena che molti preferiscono di questo film e quando Jean Yanne e Stephane Audran passeggiano fianco a fianco per il paese dopo il banchetto di nozze.La naturalezza della loro recitazione con l'Audran che si fuma anche una sigaretta con la camera che sul davanti li segue passo passo è diventato un modo di girare "alla francese" che sarà in qualche modo copiato in futuro dalla televisione dei reality.
    Ultima modifica: 30/07/15 21:03 da Ingmar
  • Ingmar • 31/07/15 11:19
    Disoccupato - 19 interventi
    Jean Yanne era doppiato da Giancarlo Maestri che a mio avviso non era una voce adatta all'aspetto fisico di Yanne per il quale era più adatta una voce più acuta come Gianfranco Bellini o Dante Biagioni.Non ho riconosciuto la doppiatrice di Stephane Audran spero che qualcuno l'abbia identificata.