Discussioni su A ciascuno il suo - Film (1967)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Gugly • 13/07/09 19:42
    Portaborse - 4710 interventi
    @Giacomovie: mi piacerebbe discutere su questo film e su Il giorno della civetta, perchè io ho un'opinione esattamente speculare :)
  • Giacomovie • 14/07/09 00:55
    Call center Davinotti - 22 interventi
    Salve Gugly, di "A ciascuno il suo" non ho letto il libro, quindi mi sono basato solo sul film, che ho trovato un pò carente della necessaria incisività. Mentre de "Il giorno della civetta" ho anche letto il libro, e penso che Damiani ha fatto un lavoro di rappresentazione più convincente e vigorosa del mondo mafioso.
  • Tarabas • 14/07/09 14:23
    Segretario - 2069 interventi
    Ciao. Da lettore appassionato di Sciascia e di cose "sciasciane", dissento totalmente.
    "Il giorno della civetta" rappresenta il momento di passaggio della mafia da organizzazione prevalentemente rurale e locale a fenomeno criminale pervasivo, urbano e politicamente influente. Ma il racconto è relativamente poco originale, anche nella struttura "western". Del resto Sciascia sosteneva che la Sicilia fosse il Far West italiano, terra con molte regole e nessuna legge.
    "A ciascuno il suo" ha come obiettivo la mentalità mafiosa, che per Sciascia non appartiene solo e per forza ai mafiosi veri e propri, ma fa parte di un atteggiamento culturale più vasto e molto più pericoloso. I maggiorenti del paese che danno del cretino alla salma di Laurana non sono per forza aderenti alla mafia, ma pensano come mafiosi: questa a ben pensare è la più grande vittoria della mafia.
  • Gugly • 14/07/09 17:56
    Portaborse - 4710 interventi
    Tarabas ebbe a dire:
    Ciao. Da lettore appassionato di Sciascia e di cose "sciasciane", dissento totalmente.
    "Il giorno della civetta" rappresenta il momento di passaggio della mafia da organizzazione prevalentemente rurale e locale a fenomeno criminale pervasivo, urbano e politicamente influente. Ma il racconto è relativamente poco originale, anche nella struttura "western". Del resto Sciascia sosteneva che la Sicilia fosse il Far West italiano, terra con molte regole e nessuna legge.
    "A ciascuno il suo" ha come obiettivo la mentalità mafiosa, che per Sciascia non appartiene solo e per forza ai mafiosi veri e propri, ma fa parte di un atteggiamento culturale più vasto e molto più pericoloso. I maggiorenti del paese che danno del cretino alla salma di Laurana non sono per forza aderenti alla mafia, ma pensano come mafiosi: questa a ben pensare è la più grande vittoria della mafia.


    la mia opinione è molto simile, e Laurana me lo sono sempre immaginato come lo ha interpretato Volontè.
  • Giacomovie • 14/07/09 18:21
    Call center Davinotti - 22 interventi
    Tarabas ebbe a dire:
    Ciao. Da lettore appassionato di Sciascia e di cose "sciasciane", dissento totalmente.
    "Il giorno della civetta" rappresenta il momento di passaggio della mafia da organizzazione prevalentemente rurale e locale a fenomeno criminale pervasivo, urbano e politicamente influente. Ma il racconto è relativamente poco originale, anche nella struttura "western". Del resto Sciascia sosteneva che la Sicilia fosse il Far West italiano, terra con molte regole e nessuna legge.
    "A ciascuno il suo" ha come obiettivo la mentalità mafiosa, che per Sciascia non appartiene solo e per forza ai mafiosi veri e propri, ma fa parte di un atteggiamento culturale più vasto e molto più pericoloso. I maggiorenti del paese che danno del cretino alla salma di Laurana non sono per forza aderenti alla mafia, ma pensano come mafiosi: questa a ben pensare è la più grande vittoria della mafia.


    Ciao. Di Sciascia ho letto solo "Il giorno della civetta" e "La scomparsa di Majorana". Mi riprometto di leggere "A ciascunoil suo" e di rivedere il film in rapporto al libro.
  • Gugly • 14/07/09 18:35
    Portaborse - 4710 interventi
    te lo consiglio caldamente, il libro è intriso di una feroce ironia che manca a Il giorno della civetta e che Petri è riuscito a far aleggiare, soprattuto nel personaggio di Volontè.
  • Cotola • 14/07/09 20:58
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Incredibile! Tarabas mi ha "tolto le parole dalla tastiera" ;-)
    In effetti anche secondo il mio parere i due libri partono da presupposti diversi e di conseguenza è normale che lo siano anche i film.
    Ne "Il giorno della civetta" la rappresentazione
    mafiosa è più diretta così come pure la "lotta"
    ad essa (non per nulla ad opporvisi vi è un carabiniere e cioè un uomo di stato).
    Ne "A ciascuno il suo" si rappresenta non tanto
    il fenomeno mafioso quanto la mentalità ad essa sottesa che come detto da Tarabas e da Sciascia
    non è propria, purtroppo, solo degli uomini d'onore.
    Io preferisco, sia dal punto di vista letterario
    che cinematografico, "A ciascuno il suo" di cui amo soprattutto il personaggio di Laurana (per meritop di Volontè) che forse riecheggia (trattandosi sempre di "creatura" sciasciana) quello del fisico Majorana e lo splendido finale
    che dice più di mille parole.
  • Gugly • 14/07/09 21:00
    Portaborse - 4710 interventi
    Insomma, chi non lo ha già fatto si legga il libro e poi si guardi il film di Petri , e ci dirà!
  • Tarabas • 14/07/09 22:19
    Segretario - 2069 interventi
    Il libro va letto sicuramente, ma io sono di parte. :)
  • Giacomovie • 19/08/09 00:28
    Call center Davinotti - 22 interventi
    Ho letto il libro e rivisto il film, che in effetti dopo la lettura appare sotto una nuova luce, più consapevole e chiara, sia del pensiero di Sciascia che del lavoro di Petri. Ma dal confronto con "Il giorno della civetta", dal punto di vista strettamente cinematografico, il mio gradimento va ancora a quest'ultimo.