Poppo • 2/12/18 11:29
Galoppino - 465 interventi Sottovalutato. Decisamente sottovalutato questo sci-fi di Margheriti. Chiaramente non lo si deve guardare con gli occhi dell'estetica tecnologica del dopo Kubrick, e meno ancora con quelli della fedeltà scientifica. Ma in tempi in cui si accettano certe scene-scemenza premiate con l'oscar (
Gravity) direi che dovremmo alzare il nostro tasso di correggibilità nei riguardi di molti b-movie degli anni '50/'60.
Se vogliamo introdurre il concetto di sospensione dell'incredulità possiamo dire che in Space Men questa si presenta nella sua dimensione narrativa e non ipocrita come capita spesso nei film attuali; qui ci viene dunque chiesto di accettare i limitati mezzi di un b-movie e guardare a presunte ingenuità come licenze poetiche scenografiche. L'intreccio narrativo drammatico è la parte forte del film. La fedeltà alla realtà scientifica non è ignorata ma modulata con coscienza dei limiti della rappresentazione filmica del caso. L'unico vero difetto è un eccesso di melodramma e retorica mistico-filosofica. Ricorre peraltro la data del 25 dicembre, vezzo di alcuni film su viaggi spaziali anche recentissimi (
Prometheus).
Ad ogni modo non dimentichiamoci che siamo nel 1960 e la simulazione continua dell'assenza di gravità è di per sé già una grande sfida cinematografica, specie per un b-movie. Anticipando Kubrick si mostra la differenza tra la vita nella stazione orbitante con gravità artificiale (rotazione della struttura) e la simulazione artificiosa, ma convincente sul piano narrativo, dell'assenza di gravità nei veicoli spaziali (scarponcini magnetici, lentezza dei movimenti, etc...). E' questa una forma di serietà dell'approccio scientifico narrativo. Allo stesso modo si possono ritenere licenze poetiche le "nuotate" degli astronauti nello spazio, ma è chiaro che la loro funzione renda bene l'idea che una direzione presa (spinta) non potrà essere modificata. Dieci anni prima si usava una bombola d'ossigeno per modificare, in situazione di emergenza, l'assetto/direzione nell'astronauta (
Destination Moon, 1950)...
Ma veniamo a Kubrick... Il pilota anziano si chiama
Al; la nave spaziale impazzita
Alpha Two è controllata da un computer, il pilota è morto in stato di ibernazione, urge disinnescare il computer, per farlo occorre entrare nell'astronave dal portellone esterno situato sul corpo centrale sferico della nave...
Guardando altrove, l'avvicinamento all'astronave
Alpha Two avviene tramite un corridoio spaziale tra due campi di forza generati dalla stessa; attraverso questo corridoio vengono prima tentati attacchi missilistici per distruggere
Alpha Two il cui campo di forza è una minaccia per la Terra.
Star Wars?
Si riconferma il piacere della visione di tanti b-movie sci-fi dei '50/'60.
Ultima modifica: 2/12/18 11:33 da
Poppo
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