Discussioni su Nella città l'inferno - Film (1959)

DISCUSSIONE GENERALE

2 post
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  • B. Legnani • 26/03/12 01:18
    Pianificazione e progetti - 14969 interventi
    Davinotti si chiede perché le domestiche al cinema parlino sempre in veneto.
    Copio+incollo da http://www.thefreelibrary.com/Quando+e+Come+il+Cinema+Parla+Dialetto.-a0248188302
    "...la tendenza a sfruttare una certa corrispondenza tra dialetto e mestiere, carattere o attore. Rossi sostiene che tali stereotipi sono in parte frutto del luogo comune e del pregiudizio, in parte mediati dal teatro della tradizione (dalla commedia cinquecentesca a quella goldoniana e all'opera buffa) e dalla Commedia dell'Arte: il sessuomane e il poliziotto hanno l'accento siciliano, l'ingenuo quello bergamasco, veneto o ciociaro, il cocciuto il sardo, l'arrivista senza scrupoli il milanese, la domestica il veneto o l'abruzzese, l'imbroglione il napoletano, la prostituta il bolognese" (da: Fabio Rossi, Il linguaggio cinematografico. Roma, ed. Aracne, 2006).
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    Aggiungo io che il fenomeno ha probabilmente trovato spinta dall'arrivo in Roma di molti profughi istriani (parlanti istro-veneto) a partire dal 1945, per i noti cambi di confine Italia-Jugoslavia. Molte di queste donne, per sbarcare il lunario, facevano le domestiche.
    Ultima modifica: 26/03/12 01:19 da B. Legnani
  • Zender • 26/03/12 14:59
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Ottimo, cercherò di riferire al recluso. Intanto ti rigrazio io!