Uomini e topi - Film (1992)

Uomini e topi
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Titolo originale: Of mice and men
Anno: 1992
Genere: drammatico (colore)
Note: Terzo adattamento dal romanzo omonimo di John Steinbeck.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/01/08 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 8/01/08 23:10 - 9009 commenti

I gusti di Cotola

Magnifica trasposizione cinematografica del capolavoro letterario di Steinbeck, che deve la sua ottima riuscita alla sobria ed equilibrata regia di Sinise, alla delicata sceneggiatura ed alle belle interpretazioni degli attori. Come già accadeva nel libro, anche il film sofferma la sua attenzione su temi quali l'amicizia e la diversità ma soprattutto sulla solitudine, spietata, a cui gli uomini sono destinati. Finale struggente ed amaro che non si dimentica.

Pigro 17/12/10 09:44 - 9634 commenti

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Il romanzo di Steinbeck in una versione dall'impostazione classicissima di filmone d'altri tempi, più attento allo sviluppo narrativo realista che a eventuali suggestioni simboliche o autorali. Un regista-attore come Sinise, infatti, punta la sua attenzione maggiore alla valorizzazione tradizionale degli attori (tutti eccellenti), ma senza gigionismi o eccessi. Ne esce fuori un'opera piacevole e intensa, capace di raccontare storie di solitudine ma anche paesaggi rurali perduti. Senza grandi voli, ma con molta sincerità e professionalità.

Nando 14/12/12 20:16 - 3810 commenti

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Durante la depressione americana si osservano due amici che lavorano nei ranch con alterne fortune. Un valido spaccato del periodo con validi panorami e un cast in buona forma; un solido Sinise, un commovente (nella sua minorità psichica) Malkovich e una conturbante quanto provocatrice Fenn. Una valida trasposizione cinematografica del romanzo di Steinbeck.

Kinodrop 22/03/15 17:54 - 2921 commenti

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Nella profonda America rurale degli anni '30, George si prende cura di Lennie, psichicamente instabile ma dalla forza di un gigante, nella dura vita dei braccianti senza fissa dimora. Storia di amicizia, di fragilità individuale e sociale, ottimamente interpretata da Sinise e Malkovich, sullo sfondo di paesaggi resi nella loro cruda bellezza. Narrazione forse un po' datata ma ancora efficace.

Buiomega71 6/07/19 01:00 - 2901 commenti

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Robusto cinema americano tradizionale quello di Sinise, con reminiscenze western e il dramma che sfocia non dissimilmente da Cane di paglia (il ritardato Lenny e la moglie di Curley nel fienile). Grandissime prove attoriali (la silfide provocatrice della Fenn odora di melodrammone anni 50), location tra acquitrini silenziosi, campi e praterie sconfinate quasi malickiane e scoppi di improvvisa violenza (il bastardo Curley, il pestaggio di Lenny, la mano nella morsa della forza di Lenny che manco La mosca) e attimi di toccante commozione. Di grande suggestione la fotografia di Kenneth MacMillan.
MEMORABILE: Il cucciolo morto e la disperazione di Lenny; I capelli accarezzati preludio della tragedia; L'incontro tra Lenny e il nero Crooks; Colpo alla nuca.

Paulaster 23/09/22 11:05 - 4389 commenti

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Due amici se ne vanno di ranch in ranch alla ricerca di lavoro. Sceneggiatura incentrata sui buoni sentimenti (legati principalmente all'amicizia) e sulla "normalità" dell'ambiente circostante. Ritmo costante ma senza grandi impennate, con il personaggio di Malkovich che riesce a far tenerezza, nei suoi limiti caratteriali; Sinise va col pilota automatico però sa essere intenso. Telefonate invece le provocazioni della moglie del figlio del proprietario del ranch. Conclusione con la giusta dose emotiva.
MEMORABILE: Il topo morto in tasca; Il cane anziano ucciso; Le carezze sui capelli.

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  • Discussione Buiomega71 • 6/07/19 10:27
    Consigliere - 25933 interventi
    Robusto cinema classico americano (dagli echi decisamente fordiani) quello di Sinise, che guarda al respiro malickiano dei grandi e sterminati campi, alle praterie agli acquitrini silenziosi, immersi nella suggestiva fotografia di Kenneth MacMillan (che un semplice televisiore non le rende giustizia), all'atmosfera afosa e sudaticcia che si respira sotto il peso della post grande depressione.

    Forse un pò didascalico e abbastanza prevedibile nella sceneggiatura, ma pervaso da una narrazione ferrea e quasi eastwoodiana, dove Sinise si rifà al concetto più puro di cinema, facendo leva sui sentimenti di amicizia e regalando attimi di vera commozione.

    Grandissimo cast attoriale (l'enorme e ritardato Lenny di Malcovich ha riverberi quasi elephantmaniani, la malinconica silfide provocatrice della Fenn sembra uscita da un melodrammone kazaniano degli anni 50 e il bastardissimo Curley di Siemaszko è un puro concentrato di frustrazione, sociopatia e cattiveria) e un funesto anticipo al dramma che si seguirà (Lenny nel fienile con la moglie di Curley e i capelli accarezzati) non poi dissimile da quello che scatenerà i brutali villici di Cane di paglia

    Tra cacce all'uomo, cuccioli morti (sequenza davvero straziante), un cane moribondo giustiziato (lo sparo alla nuca finale , ai bordi del fiume, ne ripercorre le orme, in una tragicità epica quasi rituale) e le continue istigazioni sessuali della Fenn (che porteranno all'irreparabile) danno a questo terzo adattamento dell'opera steinbeckiana un ariosità da tragedia greca mista a barlumi da western.

    Toccante l'incontro tra Lenny e il nero Crooks (lo scemo e il negro emarginato) e scoppi di improvvisa violenza (il pestaggio di Lenny da parte di Curley, la mano di Curley stretta nella morsa della forza incontrollabile di Lenny, che nemmeno La mosca), fanno di Uomini e topi un film denso, doloroso, vibrante, che tocca i nervi più scoperti dell'emotività.

    Sinise sugli scudi (sia come attore che come narratore) e quel finale , tra i boschi , in riva al fiume, che arriva come una fucilata.

    Rivedendolo oggi, ci si rammarica che non sia divenuto un classicone degli anni '90 (come altri titoli ben più blasonati, ma molto meno acuti e appassionati), immerso com'è nella più pura e incontimanata tradizione di quel cinema americano ormai perduto, tanto semplice quanto emotivo.

    Impeccabile la ricostruzione storica, tra fieno, sudore, pulsioni sessuali (da antologia Lenny che si tocca appena vede , per la prima volta, la moglie di Curley), lacrime, sangue e disperazione.

    George non mi farà più tenere i conigli
    Ultima modifica: 6/07/19 14:06 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 6/07/19 10:54
    Consigliere - 25933 interventi
    Ho la vhs della Mgm/Warner (ex noleggio, pubblicata per la prima volta nel settembre 1993), di ottima qualità audio e video

    Il film è disponibile anche nell'edizione in dvd edita dalla Mgm/Fox video

    Durata effettiva: 1h, 46m e 56s
    Ultima modifica: 6/07/19 10:56 da Buiomega71