Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/01/08 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 7/01/08 17:57 - 12392 commenti

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In un ristorante romano gestito da Flora, si rappresenta la varia comunità degli avventori a tavola per la cena. Come già in altri film precedenti (La terrazza), Scola mostra una piccola comunità (clienti e personale di un ristorante) per trarre una morale della società odierna; lo sguardo del regista è disincantato e piuttosto pessimista sulla varia umanità che rappresenta. Il film è gradevole anche se perde nella parte finale dove assume una deriva fantasiosa che rompe (di certo volutamente) l'unità stilistica del film risultando spiazzante.

Cotola 7/07/08 20:33 - 9043 commenti

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Tentativo "scoliano" mal riuscito di rinverdire i fasti della commedia all'italiana, come conferma già la scelta degli sceneggiatori che furono tra i più grandi nell'epoca d'oro del genere. Ne viene così fuori una pallida ed esangue galleria di figurine umane che risultano piuttosto trite e ritrite e che lo spettatore (che ha visto qualche film) ha incontrato diverse volte nelle sue visioni cinematografiche. Anche le situazioni raccontate sono abbastanza usuali. Si ride poco e non c'è cattiveria. In buona sostanza un film molto mediocre.

Gugly 6/07/08 18:43 - 1187 commenti

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La Terrazza del 2000? Non direi: c'è indecisione tra commedia all'italiana (i nuovi mostri), ritratti grotteschi e volti noti decisamente male utilizzati. Aggiungete una sceneggiatura tirata via, una Fanny Ardant doppiatissima che dialoghi con gli altri attori che parlano in presa diretta, et voilà la cena è servita. Salvo solo il povero Gassman, capitato per fare un favore a Scola, che si concede anche una piccola citazione da C'eravamo tanto amati. Pessimo.

Pigro 12/10/08 08:57 - 9666 commenti

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Una sera, in un ristorante tipico romano, tanti clienti, e a ogni tavolo una storia diversa. Scola ritorna al meccanismo delle tante storie in un'occasione collettiva, come nella Terrazza, per creare qualcosa di più di un semplice film a episodi: un vero microcosmo dell'umanità. Dunque un film corale per un affresco intimo e sociale dell'Italia contemporanea, ben orchestrato e piacevole da seguire, anche se non entusiasmante. Con un finale inimmaginabile e sospeso, che può essere escamotage per concludere o geniale intuizione sul futuro.

Nando 25/11/10 09:03 - 3814 commenti

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La variegata umanità che frequenta un noto ristorante romano, ognuno alle prese con i suoi crucci e le sue debolezze, nel contempo anche l'analisi del personale impiegato nell'attività. Un discreto ritratto malinconico che evidenzia un lieve pessimismo di Scola. Stellare il cast ma, a parte Gassman, sono gli interpreti meno noti a mostrarsi degnamente.

Tomastich 21/11/10 11:49 - 1255 commenti

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Un film dove i personaggi convivono per due ore in un medesimo spazio, quello di un ristorante, è sicuramente figlio dell’impronta italo-centrica che Ettore Scola vuole dare alla sua ultima produzione. Una ricerca di un’unità in un’Italia ormai allo sfascio, dove politica, cultura, malaffare, sesso si incrociano con facilità. Grosso cast: Giannini, Gassman, Garrone, Pagni (eroico), Sandrelli, Cambi (riposa in pace) e tanti bravi caratteristi del nostro cinema.

Pinhead80 4/10/12 14:51 - 4758 commenti

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Niente a che vedere con altre opere del regista romano. La cena infatti rimane un film molto indigesto e privo di nerbo. I personaggi e le loro storie non sono affatto interessanti così come le battute e le situazioni appaiono riciclate da altre opere del regista senza però averne la stessa carica emotiva. Un film che sembra essere stato sceneggiato a caso e che non porta a nulla di buono (finale compreso). Attori sprecati e pedanti. Non il peggior Scola, ma quasi.

Lupoprezzo 12/10/12 17:53 - 635 commenti

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Il cinema di Scola si fa sempre più ripetitivo e indigesto e questa pellicola ne è la conferma. L'ennesimo "luogo" dove far affluire le presunte nevrosi e i disagi che attanagliano la società (in questo caso della fine degli anni 90): politica, etica, amore e cultura si mescolano al tran tran quotidiano, fatto di problemi più o meno importanti di un gruppo di persone in un ristorante romano. Idee non ce ne sono, l'atmosfera e il ritmo ristagnano, gli attori non eccellono (Gassman è insopportabile), fatta eccezione per una Ardant sempre più intrigante.

Rambo90 15/12/13 17:30 - 7697 commenti

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Uno Scola leggero e garbato, sulla scia della Terrazza, ma molto meno graffiante e più grottesco. La coralità è riuscita, sia grazie al buon uso dell'ambiente che al cast convinto, dove nessuno è fuori posto (forse la Sandrelli). Bella la colonna sonora, aggraziata e mai troppo ridondante (ricorda quella della Famiglia), un po' troppo fuori dagli schemi il finale. Buono.

Alex1988 30/10/16 18:39 - 728 commenti

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Versione aggiornata de La terrazza: stavolta, però, lo scenario è un ristorante romano. Ne esce uno sguardo sempre più disilluso dell'Italia odierna, dove Scola, da buon intellettuale di sinistra, non rinuncia, anche qui, a puntare il dito sulla crisi del partito. Attori in stato di grazia.

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Markus 14/08/19 10:17 - 3687 commenti

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Vivere e morire... al ristorante. Non sono gli eccessi alimentari a far male, ma gli episodi di vita vissuta che Ettore Scola intreccia tra una portata e l'altra. Grande cast di vecchie e nuove stelle per un film evocativo di un mondo che già allora, nel 1998, era da tempo finito. Il regista perde colpi: non riesce a reinventarsi, quindi spinge sul pedale della nostalgia e dell'anacronismo. L'opera risulta quindi a tratti stucchevole, con musiche di maniera ed eccessi da teatro che mal si conciliano con la volontà di rappresentare quotidianità.

Paulaster 28/07/21 09:48 - 4417 commenti

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In una trattoria romana si intrecciano le storie degli avventori. Film corale che spazia maggiormente in chiave umoristica e che non riesce ad essere sufficientemente caustico. I ragazzini che si distraggono (ora coi giochini elettronici) sono scontati e le ipocrisie degli adulti, tra evasione fiscale e tradimenti, son sempre quelle. Scola si fa notare nella morbidezza delle riprese e per lo sfondo nostalgico. Tra i vari ruoli spiccano ovviamente Gassman (peccato fosse solo al tavolo), la Poggi nell’unica scena e la Sandrelli; sbagliato il ruolo della Ardant, Pagni risulta pesante.
MEMORABILE: Il filosofo Giannini che sbotta; La Poggi aggressiva in bagno; I quattro amanti allo stesso tavolo; Il rossetto sulla bocca alla figlia novizia.

B. Legnani 29/08/21 16:15 - 5532 commenti

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Sarebbe ottimo per chi volesse trovare tanti tòpoi della commedia dei tempi d’oro, qui tutti portati sistematicamente all’eccesso, purtroppo: da luoghi comuni (pertanto verosimili) finiscono con l’essere del tutto inverosimili, scadendo qua e là nella scenetta “alla Vianello”. Due ore di film in uno spazio chiuso, con continui spezzettamenti delle vicende (da un tavolo del ristorante all’altro, con puntate in cucina che contengono momenti un po’ patetici), finiscono con l’essere un peso, prima salvato dalla noia da alcuni momenti di Gassman, che poi diventa a sua volta tedioso.
MEMORABILE: In peggio, Lolla e suoi spasimanti.

Mattatore 7/06/23 21:12 - 81 commenti

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Scola riecheggia il suo fortunato stile corale che ci riporta, sebbene con notevoli differenze e mancanze, alla sua intramontabile pietra miliare. Qui ci si trova, invece, di fronte a un'opera certamente di massima maturità, capace però di decollare solo in prossimità della seconda parte, nella quale incominciano a snodarsi con maggior efficacia dolori, introspezioni e (dis)umanità dei commensali, tuttavia tratteggiati con minor squallore e ferocia rispetto a come avviene in opere precedenti. Gassman umano ed efficace, Giannini piacevolmente sopra le righe. Finale atipico.
MEMORABILE: La sfuriata filosofica di Giannini; Il tentato tradimento in bagno; L'occhio analitico del maestro Gassman.
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  • Discussione Gugly • 6/07/08 18:49
    Portaborse - 4710 interventi
    Mamma mia...ma quando Scola girava a cosa stava stava pensando? Avevo letto il giudizio di Giusti sul dizionario dei film trash e adesso lo appoggio in pieno; ma quando ha visto il montato non ha notato i capelli della Sandrelli palesemente diversi nell'ultima scena, per non parlare di Giannini e della fedifraga dai molteplici amanti? O vai sul grottesco puro o rimani sulla commedia all'italiana...così ha fatto un minestrone indigesto.
  • Discussione Cotola • 7/07/08 14:23
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    Pur non ricordandolo benissimo, poichè lo vidi circa 10 anni fa alla sua uscita e poichè infarcito di tanti personaggini e di tante storielle ed aneddoti difficili da ricordare già dopo due ore aver visto il film (figuriamoci dopo una decade) posso dire che all'epoca non lo trovai brutto ma mi sembrò che fosse poco originale e che Scola avesse voluto rinverdire i fasti della commedia all'italiana (basti vedere gli sceneggiatori che sono quelli dell'epoca d'oro del genere) contraendo così troppi debiti nei suoi confronti e riciclando personaggi e situazioni a dire la verità visti e rivisti.

    A questo proposito riporto un brano del giudizio del Mereghetti secondo il quale Scola avrebbe avuto già allora poco da dire (come dimostra la scena in cui tutti ascoltano Mozart) e lo definisce un film "non sgradevole ma emblematico della crisi di un cinema che non riesce più a tenere il passo con la realtà". In definitiva il suo giudizio fu abbastanza generoso: due stellette su quattro (insomma una piena sufficienza).
  • Discussione Gugly • 7/07/08 14:43
    Portaborse - 4710 interventi
    Non sono d'accordo col Mereghetti e lo trovo almeno questa volta un tentativo di salvare un maestro come Scola che ha fatto ben altro...il film l'ho visto ieri e ho faticato ad andare sino in fondo: non c'è un personaggio dico uno che abbia un senso, salvo il povero Gassman che, come ripeto sembra si trovi lì più come un favore e svolge con ironia il ruolo di osservatore e grillo parlante.
    Ultima modifica: 7/07/08 23:59 da Gugly
  • Curiosità Gugly • 31/07/08 23:27
    Portaborse - 4710 interventi
    Ettore Scola fa pronunciare a Gassman una battuta tipo "mezza porzione abbondante". Il riferimento è alla trattoria Della mezza porzione dove si trovano i protagonisti di C'eravamo tanto amati.