Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Teso dramma carcerario che il regista Damiani riveste della necessaria patina di credibilità grazie anche a un convinto Franco Nero e a un Riccardo Cucciolla (che entra in scena troppo tardi nel ruolo del supertestimone Pesenti) assolutamente in parte. Il primo tempo, a dire il vero, fatica un po' a ingranare, perdendosi un po' dietro a una messa in scena di maniera e a una sceneggiatura non esaltante. Poi invece, mano a mano che i personaggi acquistano spessore, si iniziano a comprendere i complessi meccanismi che sottendono alla vicenda. L'ambigua figura di un detenuto che sorride sempre con aria saputa (Claudio Nicastro), le figure spregevoli che stanno “dall'altra parte...Leggi tutto della barricata” (non solo i secondini) restituiscono un quadro inquietante che ottiene di sensibilizzare lo spettatore sugli aspetti più critici del sistema carcerario. La denuncia ai Damiani è evidente: Nero, emblema dell'uomo comune, borghese e benestante (è architetto), detenuto in attesa di giudizio (il riferimento al film di Nanni Loy non è casuale) è il nostro occhio-spia con cui identificarsi per immergersi in una realtà tremenda e venire a contatto con un mondo che spesso il cinema ha trascurato di descrivere con la dovuta plausibilità. Non ci sono inutili esasperazioni e figure terribili come quella del pluriergastolano disegnato con la consueta ferocia da John Steiner (con accento ligure) sono descritte con il corretto distacco. Finale che fa riflettere, com'era prevedibile. Ritmo spesso lento.

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B. Legnani 31/07/07 00:24 - 5534 commenti

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Tagliente, efficace. Grandissima prestazione di Turi Ferro, che domina il film, mentre la celebrata interpretazione di Cucciolla, francamente, mi è parsa monocorde (il personaggio richiama la sciagura del Vajont). Il lindore di Franco Nero ci fa pensare che possa accadere pure a noi. Grande cast, anche con volti del cinema bis: Andronico fa l'avvocato, Colaianni il secondino, la Adiutori (splendido esempio di torbidissima bellezza) la detenuta vogliosa. Regìa sapiente, che rinuncia con saggezza a qualunque tipo di finale consolatorio.
MEMORABILE: Nero e Cucciolla, di spalle, guardano lo spiraglio della porta della cella, rimasta socchiusa.

Cotola 4/01/09 13:38 - 9052 commenti

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Splendido film di denuncia, firmato dal bravo e sottovalutato Damiani, che costruisce una pellicola com'era nel suo stile e che, sotto certi aspetti, costituisce un dittico col contemporaneo Confessione di un commissario...". Efficace sotto tutti i punti di vista, deve la sua riuscita anche e soprattutto all'abilità del regista nel coniugare impegno e spettacolo. Gran ritmo e a volte tensione alle stelle, belle le caratterizzazioni dei personaggi, principali e non, con una particolare nota di merito per l'interpretazione di Turi Ferro.
MEMORABILE: Nero e Cucciolla che si accorgono che la loro cella è stata lasciata volutamente aperta.

G.enriquez 17/04/09 14:29 - 121 commenti

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Un grandissimo film, di una durezza e concretezza impensabili per l'odierno zuccheroso cinema italiano. La sceneggiatura sorprende per la sua incredibile attualità, la descrizione splendida dell'ambiente carcerario e dei personaggi; una regia e una fotografia straordinarie fanno il resto. Insomma un'opera da vedere e rivedere, che ben fotografa un momento davvero storico per il nostro cinema.

Bruce 11/03/10 12:51 - 1007 commenti

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Amaro film di denuncia, drammatico, teso e molto attuale. Uno spaccato di quanto avviene ogni giorno dietro le sbarre, dove i soldi possono fare quasi tutto, tranne l'impossibile. La corruzione dilaga, a tutti i livelli: o ci si adegua e ci si piega al malaffare dei potenti o si finisce male. Più o meno quel che accade oggi, anche fuori dal carcere. Damiani fa un cinema coraggioso e popolare (che oggi purtroppo manca) e dirige bene un assortito gruppo di bravi attori.

Stubby 3/04/10 16:59 - 1147 commenti

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Buonissimo film di denuncia del bravo Damiani, ambientato nel mondo carcerario. Abbiamo Franco Nero rinchiuso per un semi-cavillo burocratico e poi suo malgrado coinvolto in loschi traffici politici. Gran stuolo di caratteristi che danno adito a ottime interpretazioni, finale niente affatto scontato.

Il Dandi 23/04/10 23:11 - 1917 commenti

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Uno dei migliori film carcerari di sempre, al cui confronto Le ali della libertà sembra una favola per bambini. Nero (attore feticcio del regista) recita come può ed è sempre ben rasato anche quando esce dall'isolamento; tuttavia è credibile nel ruolo del borghese pavido che resta tale fino alla fine, senza nemmeno conquistare quella capacità di reazione celebrata ne Il cittadino si ribella. Ottimi Ferro e Cucciolla. Bellisimo finale, vistosamente srtidente col resto dell'ambientazione ma per nulla consolatorio: Davvero notevole.
MEMORABILE: Il trasferimento di cella tanto agognato, ma non sarà la soluzione...

Daidae 1/07/10 00:50 - 3184 commenti

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Un ottimo film che vede un povero architetto finire dentro; da lì Damiani srotola una denuncia verso il sistema carcerario (fatto di guardie corrotte, detenuti violenti e giochi di potere). Recitato in modo grandioso, il cast è superbo: uno sbarbato e giovane Franco Nero, un marcio capo delle guardie interpretato dal buon Turi Ferro, il sempre ottimo Cucciolla e Claudio Nicastro valido caratterista italiano a ottimi livelli. Un filmone.
MEMORABILE: Il crudo finale.

Nicola81 27/07/10 11:44 - 2862 commenti

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Uno dei film più aspri e pessimisti di Damiani, che utilizza la polemica sul sistema carcerario come pretesto per proseguire il suo discorso sulla mafia. L’aggressività della denuncia porta a qualche inevitabile esagerazione, ma era cinema che sapeva colpire nel segno. Oltre ai due protagonisti da ricordare anche Turi Ferro (odioso secondino), Ferruccio De Ceresa (il pavido direttore) e un grande Georges Wilson nei panni del detenuto malato ma pieno di dignità.
MEMORABILE: Il finale, con la retromarcia di Franco Nero...

Fauno 23/11/10 11:44 - 2212 commenti

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Damiani non si smentisce mai e sforna un film impeccabile e molto reale. Marcato il richiamo storico al disastro del Vajont, denunciati senza pietà clientelismo, situazione delle carceri e obbedienza alla volontà dei superiori "mafiosi". Ma coglie nel segno la frase di Turi Ferro sui tipi come Pesenti... se quello era un caso limite ed era giustificabile, quel genere di tipi esistono eccome e fanno molto male! Il classico anello mancante che a uno come me fa dare il massimo dei voti a un film...

Lythops 5/05/11 11:57 - 1019 commenti

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Un film di quelli che oggi non si vedono più. Semplice eppure perfetto come un orologio che scandisce semplicemente un tempo-incubo che passa. Ciò che stupisce nel film è che tutto, dalla fotografia alla scenografia fino alla recitazione di tutti gli interpreti, descrive una realtà e allora questa "istruttoria" diventa un documentario, un saggio sul comportamento umano dentro e fuori dal carcere, chi lo sa se più o meno terrificante del Detenuto in attesa di giudizio. Educativo.

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Galbo 15/08/11 07:39 - 12399 commenti

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Valido dramma carcerario, è uno dei film migliori di Damiano Damiani; contemporaneamente è efficace sul piano drammatico ma anche dal punto di vista della denuncia sociale delle condizioni del sistema carcerario (peraltro ancora molto attuale) e dell'apparato giudiziario italiano. Bravissimi gli interpreti con ottima performance di Turi Ferro, attore troppo poco utilizzato dal cinema.

Homesick 11/12/11 19:03 - 5737 commenti

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Il sistema carcerario è un’istituzione disumanizzante, corrotta e vigliacca – violenta con i deboli e asservita ai potenti – la cui prassi clientelare e la drastica eliminazione degli individui “scomodi” non sono che una delle tante facce di quel potere mafioso più volta indagato dalle regie di Damiani. La discesa negli inferi di Nero fa tappa nell’exploitation (i trucidi compagni di cella, la rivolta in cortile, l’incontro con la Adiutori) per terminare nel thrilling sanguinolento; lo accompagnano, tra gli altri, la spregevolezza di Ferro e il sorriso da “grande manovratore” di Nicastro.
MEMORABILE: L’irruzione nella cella e l’impressionante assassinio per svenamento di Cucciolla.

Enzus79 21/12/11 16:02 - 2902 commenti

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Nonostante un finale molto amaro, questo è un film ben fatto, da un regista come Damiano Damiani che sa come affrontare certe tematiche. Franco Nero e Riccardo Cucciolla spiccano per bravura e credibilità. Meno "angosciante" di Detenuto in attesa di giudizio.

Gestarsh99 9/04/12 01:05 - 1395 commenti

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Così come aveva già travolto in successione il milieu rurale e quello "burocratico" metropolitano, la denuncia torrenziale di Damiani esonda anche nel chiuso delle patrie galere, trascinando un ignaro e idealistico Franco Nero dentro un erebo in miniatura asservito ad un sistema di corruzione e utilitarismo inattaccabile, ove le piaghe purulente della società "libera" si ripresentano con molta più invadenza e livore di quanto accada invece all'esterno. Non un semplice prison-movie ma ottimo cinema carcerario capace di fondere e saldare la tenuta spettacolare alla sdegnata invettiva sociale.
MEMORABILE: La cruentissima recisione dei polsi ai danni del coraggioso e incorruttibile Pesenti (interpretato dal bravo Riccardo Cucciolla); La chiusa "antartica"...

Nando 30/05/12 19:09 - 3816 commenti

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La denuncia del sistema carcerario realizzata con lucida efficacia dall'attento Damiani; narra le vicende di un povero cittadino che rischia di rimanere schiacciato dall'elefantiaco ingranaggio della giustizia. Cast appropriato con un sempre valido Nero ed un laido Ferro.

Motorship 10/09/12 17:19 - 585 commenti

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Sicuramente uno dei film più pessimisti e duri del buon Damiano Damiani. Molto duro, di denuncia contro un sistema giudiziario che fa errori al limite dell'assurdo, così come anche di un sistema carcerario davvero vergognoso per essere quello di un paese come l'Italia. Un ritratto spietato e crudele, insomma. Oltre a Franco Nero (ottimo), eccellono due interpreti magistrali: Turi Ferro, nella parte del viscido secondino, e Riccardo Cucciolla nel ruolo di Pesenti. Tra i comprimari spiccano Steiner doppiato in ligure, la bella Auditori e Nicastro.

Giùan 21/07/13 07:03 - 4562 commenti

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Rispetto al "gemello" Detenuto in attesa di giudizio, paga il fio a un analisi meno equilibrata delle tare del sistema carcerario, spiccando invece per la robusta qualità dello spettacolo cinematografico. Così se la denuncia delle capitalistiche leggi della sopraffazione nell’istituzione penitenziaria rischia talora l’estremismo grottesco, Damiani cadenza con abilità smaliziata il film, circondando Nero di una pregevole galleria di galeotti (lodevoli la vittima predestinata Cucciolla, il mammasantissima Nicastro, lo psicopatico fine pena mai Steiner).
MEMORABILE: L’incontro in infermeria tra Nero e la statuaria Adiutori; L’estremista Casale che saluta il nostalgico Turi; La sequenza dell’assassinio di Cucciolla.

Trivex 17/09/13 16:16 - 1744 commenti

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Grande, ottimo film (****) sul malaffare sociale dentro la "gattabuia". Società malata nel piccolo spazio della galera, sopportabile per i colpevoli, alla fine. La parabola allucinante dell'architetto (davvero innocente?) è piena di contraddizioni e di consapevolezze umane. È facile sparargli addosso, ma chi sarebbe disposto a distruggere la propria agiata vita per un ideale formalmente lontano? Bisogna essere eroi e la patria non dovrebbe averne bisogno. Grande ricostruzione ambientale, notevole performance degli attori e superba la regia.
MEMORABILE: Un particolare, alla fine del film, che potrebbe dare una risposta, seppur non palese, al quesito: l'architetto era davvero innocente?

Saintgifts 16/04/14 16:54 - 4098 commenti

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Una fotografia esemplare del mondo carcerario italiano. Da uno spunto conosciuto il tema è stato allargato fino a dare un'esatta situazione di cosa può succedere dietro alle "tante sbarre", dove detenuti e guardie sono costretti a convivere fino alle connivenze più profonde. Ma il film offre molto di più: tante chiavi di lettura della "giustizia", tanti punti di vista dove ciò che sembra buono diventa pessimo e viceversa. Il film non ha una falla, la regia è ottima e il cast, scelto con attenzione, fa ampiamente il suo dovere.

Gugly 7/05/15 10:55 - 1188 commenti

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Dramma carcerario purtroppo ancora attuale che fa precipitare lo spettatore in celle sovraffollate tra leggi non scritte e pareti ammuffite; il merito di Damiani è di non aver creato personaggi buoni e cattivi visto che Vanzi (Franco Nero) è probabile che abbia commesso quanto contestato e lo stesso Pesenti (Cucciolla) ha aggredito un uomo; tante facce care al cinema di genere e un efficace Turi Ferro. La chiusa amarissima è quasi sordiana (non a caso questo film è spesso accostato al coevo film di Loy). Claustrofobico.
MEMORABILE: "Lei non sa niente di mio padre?" "Mi spiace cara, proprio no".

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Azione70 3/02/16 01:27 - 167 commenti

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Claustrofobico, devastante, capolavoro. Franco Nero è un cittadino colto, detenuto in attesa che siano completate le indagini su un suo presunto reato. Finirà col diventare suo malgrado complice di un delitto, omologandosi ai criminali che tanto disprezzava. Bravissimi gli attori (dai protagonisti alle facce da galera delle comparse), geniale il regista nel rendere "vera" (in tutti i sensi) la vita in cella, tanto da rendere lo spettatore parte del dramma. Non ci sono momenti di pausa ma pura tensione e amari pensieri. Stupendo.

Modo 1/06/16 01:05 - 949 commenti

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Film che rende bene la vita carceraria con un taglio graffiante sulla corruzione che allora come adesso crea giri loschi e infiniti. Ben diretta da Damiani, la storia non fa sconti ed è sempre intensa, a tratti cruda. Bravissimo Franco Nero come tutti i volti famosi visti in "mille" B-movies... ne avessimo ora! Merita un plauso il continuo crescendo del racconto, che non ha cedimenti. Colonna sonora appena discreta di Morricone, non illuminata come altre.

Faggi 4/08/16 22:11 - 1549 commenti

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Il carcere come università del crimine e luogo del malaffare in un buon film di denuncia sociale. Girato con discreta crudezza, interessante in molte sequenze, ha però delle trascuratezze formali e poca cura di certi dettagli che ne minano il realismo; è strano vedere questi detenuti (Franco Nero su tutti) perfettamente rasati e con camice da cocktail party lavati di fresco. Pazienza, è comunque un prodotto che si guarda volentieri e ha efficacia.

Rufus68 6/08/16 16:22 - 3845 commenti

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Una relazione puntuale e oggettiva sulla dilagante corruzione del tessuto sociale italiano. Ogni ceto è ormai coinvolto, dal criminale al professionista, ciascuno allettato dal proprio tornaconto personale; lo Stato si rivela, per ciò stesso, una grottesca finzione buona per ottemperare le più viete formalità o mostrare la forza dell'apparato contro gli inermi. Coraggiose le allusioni storiche e perfetto il finale. Da Ferro a Nicastro a Cucciolla qui si rivela l'(ex) straordinario livello del mestiere di attore in Italia.

Darkknight 20/07/17 12:59 - 353 commenti

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Prison-movie con tutti i crismi, nonché lucida e spietata messa in scena della connivenza tra detenuti, secondini e avvocati corrotti e politica mai presente ma che muove i fili. Tutto raccontato con una tensione che non cala mai e con personaggi originali, in primis il maresciallo (Turi Ferro) reazionario, frustrato e ciecamente votato alla difesa dello status quo. Finale amarissimo ma inevitabile e non gratuito. Cinema impegnato e d'intrattenimento come non se ne fanno più, almeno da noi.
MEMORABILE: Il confronto finale tra Franco Nero e Ferro in borghese.

Daniela 3/08/17 08:23 - 12672 commenti

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Non solo fra i migliori film di Damiani ma anche il più efficace film carcerario degli anni '70, insieme al contemporaneo Detenuto in attesa di giudizio. Opera di denuncia sostenuta da una sceneggiatura calibrata, dialoghi incisivi e personaggi ben tratteggiati, affidati ad un cast validissimo: il secondino fascista Ferro, l'omicida Steiner, il faccendiere Nicastro, il moribondo Wilson, persino il direttore sbadato De Cesera si stampano nella memoria, mentre fra i protagonisti, accanto al sin troppo nobile Cucciolla, Nero risulta efficace in un ruolo ingrato. Epilogo amaro in chiave pessimista.
MEMORABILE: L'esecuzione in cella

Minitina80 15/09/17 08:16 - 2984 commenti

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Dramma nel senso più profondo del termine perché la realtà carceraria che Damiani dipinge è asprissima e senza speranza. Corruzione, violenza e connivenza regolamentano un contesto fatto di regole proprie che il protagonista, come tanta gente comune, ignora. Le chiavi di lettura non si limitano al marcio del sistema carcerario, ma a riflessioni di più ampio respiro e il finale è lì a testimoniarlo senza filtri. Migliore nella seconda parte, quando si entra nel vivo della storia e tutti i personaggi hanno acquisito un senso compiuto.

Magi94 17/09/18 21:13 - 954 commenti

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Meraviglioso dramma carcerario che lascia angoscia e raccapriccio. La storia è un piccolo capolavoro del thriller politico, tutti i personaggi sono messi al posto giusto e le facce degli attori rispettano in pieno il loro carattere (su tutti Turi Ferro e Nicastro). Tremendo il finale, con una scena che risulta difficile da digerire e una morale da brividi. Unico appunto: Damiani sceglie una regia autoriale, alla Petri, mentre forse una regia più d'azione avrebbe portato ancora più a fondo nella prigione, senza perdere la parte sociale.

Paulaster 3/10/18 10:06 - 4427 commenti

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Architetto in attesa di giudizio capirà i meccanismi dietro le sbarre. Film carcerario che avvalora il pessimismo giudiziario e dove le pene passano in secondo piano. Nero inizialmente ha il viso troppo pulito per il carcere, ma si riscatta nella parte conclusiva. Damiani usa poco le musiche, non cerca il melodramma e compone un cast eccellente per i comprimari, sia galeotti che secondini. Finale amaro che lascia sospesi sul giudizio da dare al protagonista.
MEMORABILE: Gli sbeffeggi contro i secondini (tipo "In nome del popolo americano"); L'incontro amoroso; La cella rimasta aperta.

Puppigallo 16/05/19 14:08 - 5280 commenti

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Pellicola che non fa sconti, descrivendo un ambiente carcerario fatto di regole scritte, ma soprattutto non scritte (ovviamente le peggiori). Corruzione, minacce, ricatti e vendette (guardarsi dai detenuti, ma non solo) sono il marciume quotidiano, dove il pesce fuor d'acqua (l'architetto) dovrà imparare a sguazzare. Attori in parte e un finale piuttosto amaro (il faccia a faccia e la scena sulla barca) ne decretano la riuscita, nonostante la datazione si faccia sentire.
MEMORABILE: "Com'è andata in tribunale?". E il detenuto "Eh non si sa ancora, ma è un altro ergastolino"; Moglie e moribondo; "Un suicidio mette a posto tutto".

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Stuntman22 5/11/19 21:00 - 126 commenti

I gusti di Stuntman22

I film carcerari dell'epoca sembrano avere la caratteristica di sfidare la sospensione dell'incredulità con situazioni talmente paradossali da perdere in realismo (basti vedere il peraltro meraviglioso Detenuto in attesa di giudizio). Questa fatica di Damiani (che appare anche in una particina) è decisamente originale nell'intreccio e molte cose restano nella mente e nella memoria. Contiene tra l'altro uno dei più importanti ruoli del purtroppo dimenticato siculo Claudio Nicastro e un pregevole cameo di Ferruccio De Ceresa.

Keyser3 16/05/20 23:27 - 444 commenti

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Eccellente dramma giudiziario di Damiani che catapulta lo spettatore nell'inferno delle carceri italiane attraverso la vicenda dello stimato architetto Vanzi, interpretato da un ottimo Franco Nero. Ottimo e approfondito anche il cast di supporto: Nicastro che imperversa col suo sorriso sardonico e i modi da gran burattinaio; Steiner, psicotico e violento; George Wilson, con il suo fare erudito; Cucciolla, coerente fino in fondo. Il tutto suggellato da un finale tutt'altro che consolatorio.
MEMORABILE: Le angherie riservate a Nero da Steiner.

Zampanò 26/07/21 19:50 - 381 commenti

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Tra i jail movie italiani costruiti meglio, sebbene la regia di genere segni il passo a distanza di anni. Un altro step di Nero per emanciparsi da Django: sulle prime il suo architetto pare gemello del "detenuto" sordiano, in realtà viene giocato da remoto, pedina perfetta. Damiani è meno iconico di Loy ma risulta chirurgico nello svelare il trucco. Comprimari upper class: il maligno Steiner, l'agnello sacrificale Cucciolla, il vaso di coccio Turi Ferro. D'insostenibile crudezza molte scene, a riprova del pelo sullo stomaco cresciuto a cineasti e spettatori negli anni 70.

Noodles 13/10/21 16:29 - 2233 commenti

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Gran film di Damiano Damiani a tema carcerario, duro e violento come pochi, psicologicamente ancor più che fisicamente, per quanto molte scene vadano anche in questo senso. Non c'è spazio per l'immaginazione, ma tutto il crudo realismo della vita carceraria è qui presente, con l'aggiunta di una grande critica alla società italiana (soprattutto nel finale, geniale). Scenario claustrofobico con un'ottima fotografia in chiaroscuro. La prova attoriale è a sbalzi: molti comprimari sono ottimi, Franco Nero non un granché ma il film riesce a portarlo avanti. Da vedere.

Nick franc 7/12/22 23:04 - 518 commenti

I gusti di Nick franc

Teso dramma carcerario del Damiani del periodo d'oro: cupo e senza speranza, conta su una galleria di personaggi che si stagliano nella memoria (Cucciolla, Wilson, Steiner, Nicastro, Casale e, soprattutto, uno straordinario Ferro) e si fa ampiamente perdonare qualche cedimento di ritmo. Solido cinema in mirabile equilibrio tra genere e autore, intrattenimento e denuncia, cresce gradualmente e la parte finale dall'irruzione in cella in poi è semplicemente straordinaria: come non avere i brividi davanti all'ultimo dialogo tra Vanzi e la figlia di Pesenti?
MEMORABILE: L'omicidio in cella; L'amarezza che lascia in bocca il dialogo tra Vanzi e la figlia di Pesenti.
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  • Curiosità Daniela • 3/08/17 08:31
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Nel film ricopre un piccolo ruolo anche il regista Damiano Damiani, non accreditato nel cast: è l'avvocato del protagonista interpretato da Franco Nero. Lo vediamo bene qui:

  • Discussione Zender • 3/08/17 09:34
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Riesci a dirmi in questo video a che minuto e secondo esatto si vede un'immagine che lo mostri, Daniela?

    https://www.youtube.com/watch?v=K2d9AdcQLUc
  • Discussione Daniela • 3/08/17 10:22
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Sorbole Zender, il video che hai linkato è quello del film doppiato in russo!
    Il personaggio dell'avvocato compare per la prima volta al minuto 8 secondi 40 ma è quasi sempre di profilo. La maggiore riconoscibilità con visione frontale si ha dopo un paio di minuti, prima della conclusione della sequenza (minuto 11,17).
  • Discussione Zender • 3/08/17 17:05
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Sì, te l'ho passata nel caso volessi imparare la lingua. Spero ti sia servito. Ok, dovrebbe esser giusto, spostato tutto in curiosità, grazie.
  • Discussione Daniela • 3/08/17 19:22
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Spero ti sia servito.

    Bjezuslovno, pomogli mnje, ja bystro uchus.
  • Discussione Zender • 4/08/17 07:54
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Velocissimo direi, brava.
  • Homevideo Daidae • 11/05/19 13:11
    Compilatore d’emergenza - 1314 interventi
    È uscito in DVD per Cecchi Gori Home Video
  • Discussione Daidae • 11/05/19 13:15
    Compilatore d’emergenza - 1314 interventi
    Nel film fa una piccola parte l'attore Gino Milli, non accreditato su IMDB



    fonte immagine: dvd personale
    Ultima modifica: 11/05/19 16:44 da Zender
  • Homevideo Pol • 12/05/19 10:56
    Servizio caffè - 185 interventi
    E' uscito da un secolo il dvd cecchi gori, piuttosto segnalerei il Bluray Koch uscito qualche mese fa:

    https://bluray-disc.de/blu-ray-filme/106993-das_verfahren_ist_eingestellt_vergessen_sies

    qui riportano la presenza dell'audio italiano, ed i sottotitoli di solito nei bluray koch sono removibili
  • Discussione Kanon • 15/06/19 18:55
    Fotocopista - 835 interventi
    Così tanto per chiacchiera, ho notato che la versione di questo film che è stata caricata su youtube (https://www.youtube.com/watch?v=ot2bz0BDOuQ) inizia coi titoli di testa su sfondo nero per poi passare al dialogo tra il direttore del carcere e Rosa con stacco alla scena in cui Nero è a colloquio col direttore nel suo ufficio.

    Io ho una copia in cui il film inizia sùbito col dialogo direttore - Rosa ma in più vi è l'aggiunta della sequenza in cui i pacchi regalo vengono distribuiti ai carcerati e sulla quale scorrono i titoli di testa del film :
    https://streamable.com/jx2g3
    Ultima modifica: 15/06/19 18:56 da Kanon