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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/12/07 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 28/12/07 15:18 - 9043 commenti

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Discreto dramma psicologico dalle atmosfere marcatamente chabroliane, senza però quella feroce ironia tipica del maestro francese. La buona riuscita del film è merito di un regista che, nonostante lo sviluppo drammaturgico delle vicende sia piuttosto prevedibile, riesce a dar vita ad un buon crescendo emozionale creando così un discreto clima di tensione e di attesa (dell’ineluttabile).

Galbo 14/11/08 12:38 - 12392 commenti

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Buon noir sull' ossessione della vendetta di una giovane musicista che si rivolta contro la presunta responsabile del suo fallimento artistico. Il regista riesce molto bene a rendere il crescendo di tensione che si instaura tra le sue protagoniste fino ad un finale amaro ed inevitabile. Il film è anche un'occasione per ascoltare dell'ottima musica classica. Molto brave le due protagoniste.

Stefania 7/12/08 15:41 - 1599 commenti

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È un beige uniforme, questo film, non vira al nero e non si tinge di rosso. La vendetta della piccola macellaia - voltapagine Melanie contro la concertista Ariane (già afflitta da matrimonio noioso e carriera in declino), consiste nel farle intravedere la possibilità di una rinascita - professionale e sentimentale - per poi subito negargliela. Raffinato, ma non emozionante: un beige uniforme. Brave le protagoniste, comunque.

Capannelle 9/04/09 10:47 - 4411 commenti

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Film caruccio ma dal passo lento. Gli attori si muovono bene ma il primo tempo si potrebbe condensare in poche battute. Poi si entra nel vivo, non tanto con la lucida (ma prevedibile) vendetta quanto con l'abbozzo del rapporto tra le due donne. Peccato che la brava Francoise, attrice belga già vista ne L'enfant dei fratelli Dardenne, non ci dia questa soddisfazione.

Enricottta 11/12/09 16:35 - 506 commenti

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Lo stile, la musica da camera, vizi e virtù della alta borghesia francese. Una trama non troppo originale per un film che non convince pienamente. Le belle ambientazioni, da sole, appesantiscono un quadro di una inconcludenza infinita. Decolla, non decolla, decollerà, questo film? No, resta incompiuto; per volere dello sceneggiatore, mi si dirà, comunque lascia l'amaro in bocca. L'attrice giovane è molto brava.

Pinhead80 14/03/10 13:06 - 4758 commenti

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Pur essendo un film che scorre molto bene, a mio parere è parecchio lacunoso. I personaggi non vengono affatto approfonditi e questo è un grosso limite affinché la storia possa essere credibile. Il fattore scatenante altrimenti diventa risibile rispetto alla reazione della protagonista. La sensazione è quella di aver visto un buon film, ma che poteva essere sviluppato molto meglio.

Daniela 9/05/10 22:42 - 12660 commenti

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Vendetta raffinata e fredda, come luminosamente freddo è il volto impassibile di Déborah Francoise, che gioca anche con le attese dello spettatore, portato ad attendere un gesto risolutivo, più o meno violento, seguito dall'immancabile resa dei conti finale. Invece, in questo caso, la vendetta prende una strada diversa, di una crudeltà tutta mentale (a parte un episodio), basata sull'ambiguità dei rapporti che si instaurano fra le due donne. Un buon thriller dei sentimenti, impreziosito dalle stupende musiche classiche.

Domino86 14/10/10 10:47 - 607 commenti

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Un buona pellicola che si segue bene, crea una leggera tensione nello spettatore il quale attende le mosse di Mélanie. Tuttavia non convince completamente. Un'ossessione durata troppi anni; a mio parere la storia poteva essere svillupata in maniera migliore.

Ilmonco 9/11/10 19:26 - 41 commenti

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È uno di quei film minori, ben diretti e ben scritti che non saliranno mai alla ribalta ma che sono semrpe godibili e vengono subito consigliati. La Francia fa sempre colpo. Opera soddisfacente di Dercourt con una buona regia e un ritmo adatto a una vicenda tranquilla. Un adagio, per dirla con il piano, principe del film. Molto belle le musiche. Ottime le due interpeti: la rotonda al punto giusto Deborah Francois (scoperta dai Dardenne) e la più navigata Catherine Frot.

Jandileida 20/07/11 22:37 - 1565 commenti

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Si dice che la vendetta sia un piatto che vada servito freddo: la giovane ex pianista protagonista della vicenda si attiene gelidamente al vecchio detto. Vendetta movie alla gauche caviar che non decolla mai del tutto ed emoziona pochino costretto in una sceneggiatura scontata e priva di sobbalzi. Brave le protagoniste femminili. Quello che più delude è il mancato approfondimento del rapporto tra le due donne che, se trattato con maggior attenzione, avrebbe potuto regalare ben altra tensione psicologica al film. La cosa migliore è il Trio op. 67 no 2.

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Buiomega71 21/05/12 00:21 - 2910 commenti

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Hanekiano nell'assunto, perfido e sinuoso, ipnotico e gelido. Piccolo gioiellino tesissimo e spietato, lento e affascinante, con una regia centellinata che sfiora la perfezione. Mèlanie, algido e etereo angelo della vendetta, nonchè angelo sterminatore dei sentimenti di una donna altrettanto gelida, ma fragile. L'altra faccia del "revenge movie", quello più sottopelle e silente, ma che sa picchiare dove fa più male (il raggelante finale). Notevole il sottotesto lesbo, quasi impercettibile, ma al contempo seducente. Raffinato e glaciale gioco al massacro. Lucidamente e crudemente femmineo.
MEMORABILE: L'esame della piccola Mèlanie, nell'indifferenza della Frot; Mèlanie molestata sessualmente si difende con il puntale del violoncello; La foto con dedica.

Lythops 21/07/12 12:34 - 1019 commenti

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Amarissimo, "La voltapagine" forse appartiene a un cinema che si fa sempre di meno, dove è il tempo ad essere il vero protagonista: c'è tempo per scoprire, per prepararsi, crescere, rivelare che, in fondo, ogni azione si stempererà nell'immobilità del finale. Del film stupisce soprattutto la colonna musicale in cui Jerome Lemonnier dà il meglio di se trattando un preludio in re minore di Bach in modo splendido. Fotografia totalmente in tema col racconto, interpreti convinti per un'opera che, per alcuni, verrà sicuramente centellinata.

Giacomovie 23/12/12 17:00 - 1398 commenti

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Thriller psicologico condensato e concentrato che capitalizza ogni istante del suo sviluppo. Con un’apprensione stilizzata e crescente, attori silenziosi ed espressivi, viene portato avanti con puntigliosità il disegno di una vendetta sottile ma più efficace di una coltellata alle spalle. Peccato per il sommario finale, in cui la scena che addebita la colpa alla “vittima” è stata troppo semplificata, si doveva rendere tale colpa ancor più grave per ottenere un miglior rapporto causa-effetto.

Pigro 5/07/13 08:48 - 9665 commenti

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Un’originale lady vendetta dalla spietatezza cerebrale, rancorosa verso la pianista che la bocciò anni prima, entrando nelle sue grazie per far implodere il suo mondo famigliare con pochi colpi ben assestati. Il problema, però, è la gratuità di troppi passaggi narrativi, che destituiscono di credibilità l’intera architettura. Per tutto il film incombe un’inutile atmosfera thriller che sostiene furbescamente ma superficialmente l’algida rivalsa, tutta psicologica, che alla fine evapora nella labilità scialba dell’esito catastrofico. Insipido.
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  • Curiosità Buiomega71 • 20/05/12 23:59
    Consigliere - 25998 interventi
    * Courmayeur Noir in festival 2006: Premio per la miglior interpretazione (Déborah François).

    Fonte: Wikipedia

    *La precisa conoscenza del regista della pratica musicale ha una spiegazione: Denis Dercourt è stato anche concertista e maestro di conservatorio.

    Fonte: Ciak, Febbraio 2007
  • Discussione Buiomega71 • 21/05/12 10:03
    Consigliere - 25998 interventi
    Dercourt, con un passato da violoncellista e insegnante di conservatorio, centellina la vendetta, cita Il servo di Losey, con reminiscenze dal Teorema pasoliniano, costruendo un thriller che viaggia sottopelle, una vendetta subdola e crudele, che non lascia scampo.

    L'asta del violoncello usata da Mèlanie per difendersi da inopportune attenzioni sessuali da un violoncellista lascivo, la tesissima prova d'esame della piccola Mèlanie interrota e rovinata dallo snobbismo e dalla disattenzione della distratta e altezzosa Frot (da cui scaturirà la vendetta), la fotografia con "dedica" che sarà il colpo di grazia del disfacimento della famiglia alto-borghese, la piscina nello scantinto (quasi argentiana), il ghigno finale soddisfatto di Mèlanie a vendetta avvenuta, mentre cammina su una strada di campagna, i continui sguardi e mani che si sfiorano dal sapore lesbo, restano pezzi di cinema unici che lasciano il segno.

    Gran duetto delle due attrici, fredda e al contempo disperatamente fragile e con bisogno d'amore la Frot, freddissima e calcolatrice la Francois (che sempra un robot senza sentimenti direttamente uscita da un film di Haneke). Regia chirurgica di Dercourt e una tensione che si taglia con il coltello.

    Tipicamente e indissolubilmente francese nell'anima, che strazia i sentimenti e il cuore di chi guarda e dei suoi personaggi.

    Non per tutti, ma per chi ama certo tipo di cinema (come il sottoscritto), rimarrà incantatato.
    Ultima modifica: 21/05/12 10:24 da Buiomega71
  • Discussione Zender • 21/05/12 12:13
    Capo scrivano - 47778 interventi
    Ormai solo cinema francese fino alla rassegna ufficiale, Buio? Nessuna eccezione?
  • Discussione Buiomega71 • 22/05/12 00:54
    Consigliere - 25998 interventi
    No Zender, anche perchè ne ho moltissimi di film francesi da visionare.

    Mi mancano ancora Noè, Audiard, la De Van, Jeunet, Laconte, Dumont...Insomma, ne ho ancora un bel pò prima di arrivare alla rassegna estiva...
  • Curiosità Raremirko • 8/11/13 00:36
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Tra gli obiettivi più importanti per gli autori c'era il fatto di omologare il più possibile le musiche non originali (composte appositamente per il film) con quelle originali di artisti come Bach, al fine di renderle indistinguibili.

    Fonte: extra del dvd