Sottomettiti a me - Corto (1985)

Esibizione dell'aspetto più patologico della sessualità e della degradazione del corpo a mero strumento di ricezione dell''entertainment through pain': sulle musiche incalzanti ed ipnotiche dei Butthole Surfers, un climax che parte da innocui e ridicoli palpeggiamenti degni di un sexy show da TV privata fino a bondage, torture e spari alla testa. Per i fans di Lydia Lunch, imperdibile.

Amore agli estremi, amore con le corde, per provare forti emozioni e sentirsi in balia del proprio partner. Psichedelico, con musiche pazzesche e per gente navigata, poi il sangue. E allora si intuisce che il limite si è superato e non si tratta più di un gioco... Assolutamente non per tutti.

Il titolo fa intuire che si parli di sadomasochismo, e in effetti c'è qualcosa di questo tipo (un po' di bondage) e qualche altra immagine che fa forse riferimento a sottomissioni psicologiche o sociali: l'esibizionismo, la droga, le armi. Il tutto è giocato in modo underground ma molto fashion (post-punk): un videoclip ammiccante di provocazioni erotico-violente per chi ama essere alternativo godendosi un esibizionismo scandalistico, più laccato che rabbioso. Ma soprattutto ha solo 20 anni e ha già sapore d'archeologia.

La sottomissione come gioco, arte di seduzione e infine sevizia. Nell'immaginario Kerniano il film mostra, condensati in pochi minuti, elementi che svariano dal bondage estremo, al feticismo latex, alla violenza che nulla ha più che a vedere con l'aspetto ludico del sesso. Forse un po' troppo ingarbugliato nella forma, ma nel contenuto è ineccepibile la sua forza d'urto.