Il Generale Marenkov intende disertare negli Stati Uniti. Il colonnelo Wargrave lo aiuterà nell'impresa. Tardo spionistico dalla storia abbastanza scadente, è stato purtroppo l'ultimo
film interpretato dal grande Robert Shaw (nonché l'ultimo diretto da Robson).
Tradimento di un generale russo con i servizi sovietici che tentano di eliminarlo su un treno che lo porta da Milano all'Olanda. Siamo in clima da guerra fredda per questo film di spionaggio realizzato alla fine degli anni '70. Nonostante la dovizia di mezzi e il brillante cast impiegato (Robert Shaw e Lee Marvin tra gli altri), si tratta di un film abbastanza noioso nel quale non viene mai raggiunto il livello di tensione che una vicenda del genere richiederebbe. Non esaltante la prova del regista.
Non riuscitissimo eppure mi è piaciuto; la storia non è mai davvero avvincente e potrebbe annoiare, ma il cast funziona e alcune sequenze sono spettacolari (come il conducente del treno che si lancia con le bombe nelle mani o la valanga). Robson non riuscì a finire il film; chissà, se l'avesse fatto magari sarebbe stato migliore. Comunque buono.
Robusta spy-story con componenti thriller-catastrofiche, si avvale di un ottimo cast e di una trama ingarbugliata al punto giusto da tenere desta l'attenzione fino al termine. In piena guerra fredda, si scontrano le forze russe e quelle americane, mentre un treno a lunga percorrenza sfreccia sfacciato nel cuore dell'Europa. Il film è ricordato anche perché alla fine delle sue riprese morirono sia il regista che Robert Shaw.
Un generale sovietico decide di disertare a favore degli Usa, ma dovrà fare i conti con l'inevitabile caccia all'uomo. Mediocre film da guerra fredda che promette molto ma mantiene poco, con un ritmo non sempre soddisfacente. Il messaggio di fondo è sempre lo stesso, i personaggi sono rifiniti con l'accetta nonostante il buon cast e in più di un momento fa capolino la noia.
Un pezzo grosso sovietico decide di disertare, promettendo di rivelare tutte le informazioni in suo possesso soltanto una volta giunto negli Stati Uniti. Durante il lungo viaggio in treno, cercheranno in ogni maniera di farlo fuori... Spionistico da guerra fredda con molte ambizioni spettacolari, ma che risulta poco avvincente, a tratti noioso. Nel bel cast maschile, sprecato per la mediocre caratterizzazione dei personaggi, solo Shaw riesce a far filtrare un pò di malinconia fra le pieghe del suo tetragono generale disertore.
MEMORABILE: La corsa del treno per imbucare la galleria prima di essere travolto dalla valanga: bel momento, purtroppo non troppo ben sfruttato
Al di là degli effetti speciali davvero ottimi (vedere la valanga) non un film che va oltre un intrattenimento nnemmeno troppo avvincente, con questo treno braccato dai russi che si limitano a un paio di attacchi a sorpresa (senza sorprese per lo spettatore). Manca quindi la tensione che dovrebbe esserci.
Un tardo spy movie che parte da Mosca e attraversa mezza Europa. Ma il copione è debole, i personaggi meno che abbozzati e i colpi di scena telefonati dal primo all'ultimo secondo. Del cast si salva solo, e grazie al mestiere, il solido Shaw, che peraltro morì poco dopo la fine delle riprese. Marvin non crede a quello che fa né a ciò che dice. Schell insopportabile. Ultimo film diretto da Robson.
L'ultimo film diretto da Robson, che in realtà morì prima di portarlo a termine, è un thriller spionistico che funziona sul versante spettacolare, ma che nei contenuti (nonostante la sceneggiatura porti la firma del black listed Abraham Polonsky) non va oltre lo stereotipo della guerra fredda in cui gli americani e i loro alleati occidentali rappresentano il bene e i sovietici il male. Belle location, soprattutto italiane, e cast di valore in cui però emergono soprattutto il disertore Shaw e il cattivissimo Schell, perché Marvin sembra non crederci proprio e la Evans è decorativa.
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Anche in questo caso Robert Shaw delibitato da una malattia che rendeva la sua voce bassa e tremolante fu doppiato da Rich Little (come Niven negli ultimi capitoli della pantera rosa),che però non volle alcun compenso essendo un grandissimo ammiratore di Shaw.
Il regista Mark Robson (così come Robert Shaw) morì durante la lavorazione del film, che fu terminato da Monte Hellman (anche Imdb lo riporta come uncredited).