Mediocre commediola adolescenziale, che narra di due amichetti diciassettenni in vacanza alle prese coi primi turbamenti sessuali. Sfortunatamente uno scoprirà di essere attratto dall'altro, che però non ricambierà con lo stesso entusiasmo... Il tema è trattato in modo anche esplicito, ed il senso di disagio a volte è davvero forte. Il problema del film, a mio avviso, è nella sceneggiatura scritta malamente, mentre la regìa è di buon livello.
Spagna dei nostri giorni: Dani e Nico sedicenni nell'estate della svolta. Cesc Gay piazza in successione tutte le tappe fatidiche e cruciali, tutti gli snodi e i passaggi crudeli, tutte le fughe lungo il bagnasciuga del mondo a cielo aperto: bisogna riconoscere che l'ovvietà e la didattica del racconto sono anche la sua forza, contrappunto ad un candore ardente, ad un ritratto limpido dell'adolescenza che non cede mai a pruriginosi sguardi. Una visione distaccata, oggettivante che afferma e spoglia i corpi dei ragazzi con bruciante disincanto.
MEMORABILE: I dialoghi scritti sullo schermo buio.
Commedia drammatica di stampo omossessuale. Lascia abbastanza il tempo che trova. Insufficiente. I due attori principali sono mediocri e si impegnano in scene omosessuali ovviamente più suggerite che mostrate. Modesto e da evitare, a mio avviso.
Il mondo adolescenziale visto attraverso la lente e l'ottica dei turbamenti sessuali, raccontato in una commedia diretta da Cesc Gay. Lo sguardo del regista è piuttosto distaccato e le esperienze dei protagonisti vengono rappresentate (ovviamente sempre velatamente e senza grandi sconvolgimenti visivi) in maniera piuttosto routinaria e senza alcun filtro poetico o affidato alla sensibilità personale. Buono il cast.
L'aspetto più riuscito è l'aver reso bene quel senso di libertà che si prova alle prime estati trascorse da soli; anche i caratteri dei due protagonisti sono ben disegnati fuggendo luoghi comuni (soprattutto per il giovane dalle tendenze omosessuali). La sensazione però è di un film "fatto in casa" privo di quell'appeal che una pellicola dovrebbe sempre avere. La definizione "lascia il tempo che trova" mi sembra quella che sintetizza al meglio le mie impressioni finali.
Due 16enni alla scoperta del sesso, etero o gay che sia, e del senso dell'amicizia durante le vacanze estive. Un film sincero, ma delicato nella sua franchezza: il regista sembra voler andare in presa diretta sulle azioni spinte dagli ormoni impazziti degli adolescenti, dai loro disincantati riti estivi, dalle loro paure segrete. La normalità con cui ogni parola e ogni azione sessuale vengono descritte (senza morbosità) sono il punto di forza di questo piccolo film. Qualche piccola ingessatura qua e là, ma il cuore del film è "vero".
Le esperienze sessuali di due adolescenti raccontate seguendo un registro diretto quanto delicato, erotico quanto naturale, sessuale quanto sensuale. Regia solida ed interpreti in parte costituiscono un indubbio punto a favore di una commedia che altrimenti avrebbe avuto poca risonanza. Spesso passa a notte fonda sulle reti del Cavaliere.
Sono due ragazzini gay che giocano a fare gli etero o due ragazzini etero che sperimentano piaceri gay? E se fossero due ragazzini e basta, che si sporgono dalla finestra dell'adolescenza sul mondo degli adulti? La domanda resta sospesa nell'aria per gran parte della visione, perché il regista evita abilmente ogni schematismo. C'è chi potrebbe avvertire del disagio, ma chi invece si lascerà catturare si aprirà al mondo. Regia di mestiere e due giovanissimi e dotati attori rendono il film ancora più autentico.
Prove tecniche di sessualità per due giovanotti ancora minorenni, alle prese coi misteri dell'eros, ma anche dell'affettività e dell'amicizia. Come sottofondo un'estate, tempo ideale per sperimentare le proprie inclinazioni fino in fondo. Il linguaggio è semplice e gli atteggiamenti tipici dell'età adolescenziale, con qualche edulcorazione di troppo nella trama e un finale positivo, lontano dalle tragedie che a volte capitano. Anche didattico.
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CuriositàColumbo • 23/03/11 12:04 Pulizia ai piani - 1098 interventi
"Krampack" è una voce gergale per indicare una forma anomala di masturbazione.
Columbo ebbe a dire: "Krampack" è una voce gergale per indicare una forma anomala di masturbazione. Io so che si riferisce alla masturbazione, cosa ci sia di anomalo non saprei...