Per il re e per la patria - Film (1964)

Per il re e per la patria
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Titolo originale: King & country
Anno: 1964
Genere: guerra (bianco e nero)
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/12/07 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 5/12/07 22:13 - 9043 commenti

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Losey ci regala uno splendido e straordinario film di guerra assolutamente atipico in cui, infatti, non viene sparato alcun colpo (o quasi) nè mostrata nessuna violenza esplicita. Tuttavia la tesi del regista è assolutamente chiara: la guerra è una sporca e violenta faccenda corroborata dal volto folle, spietato e ipocrita (vedi il finale) delle gerarchie militari. Nonostante la chiara origine teatrale il film crea un clima avvolgenete, teso e claustrofobico che si scioglierà solo nel finale. Bravo, come al solito, Dirk Bogarde.

Daniela 8/01/10 22:46 - 12660 commenti

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Prima guerra mondiale, fronte francese, fra le trincee fangose delle retrovie in attesa di tornare in prima linea, un soldatino inglese (il volto è quello proletario di Tom Courtenay, commovente umiliato ed offeso), accusato di diserzione, viene sottoposto ad un processo già segnato in partenza, mentre un ufficiale incaricato della sua difesa (Bogarde, impeccabile) cerca di dimostrare la sua momentanea incapacità mentale. Al pari del capolavoro di Kubrick, implacabile atto d'accusa contro il militarismo, in cui la guerra è mostrata pochissimo.
MEMORABILE: Il doppio processo (all'imputato, al topo) - la doppia esecuzione - l'ultimo sguardo di Courtenay

Lucius 22/09/12 16:31 - 3015 commenti

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In un consunto bianco e nero un piccolo capolavoro targato Losey: un sordido e singolare processo a un soldato accusato di diserzione il quale prova a spiegare i motivi del suo gesto che sono da imputare al tradimento della sua donna, tradimento che gli avrebbe fatto perdere ogni ragione. I dialoghi hanno la parte primaria nel film, sono taglienti e scritti con intelligenza. Il clima è quello giusto. La posta in gioco è l'esecuzione. Ottimo.

Deepred89 2/07/15 11:35 - 3706 commenti

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Grandissima perla sottovalutata, un La parola ai giurati in trincea che, ottimizzando i mezzi magari non elevatissimi, crea un universo guerresco claustrofobico e marcissimo, quasi monolocation e tutto basato sugli effetti, tra dolore, sangue, attacchi di incontinenza, topi e interni minuscoli e ributtanti. Bogarde eccellente, ma questo è scontato. Seppur non del tutto originale, una delle vette del genere, non indegno delle più note trincee kubrickiane.

Giùan 3/09/20 18:04 - 4559 commenti

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Monumento in pellicola ai caduti e sommersi dalla invisibile, incessante pioggia di mota melmosa di ogni stramaledetta guerra. Losey innesta le sadiche dinamiche dei rapporti di potere interpersonali de Il servo sulla struttura esemplare della sopraffazione dell'uomo sull'uomo: l'esercito, la gerarchia militare, la ragion di stato senza anima. Film piccolo, angusto, le cui livide gocce entrano nel sangue gelandolo. Indimenticabile confronto tra Bogarde e Courtenay, in grado con due interpretazioni "subconsce" di alludere a un rapporto classista di spietata tenerezza omoerotica.
MEMORABILE: L'interrogatorio dell'ufficiale medico (McKern); Dopo aver comunicato la notizia della sua esecuzione a Hamp, Hargreaves barcolla e cade nel fango.

Caesars 24/01/22 11:00 - 3790 commenti

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Efficace film antimilitarista, firmato da un buon Joseph Losey (belle alcune scelte registiche). Il film può essere considerato stretto parente del capolavoro kubrickiano, anche se tratto da un'opera teatrale (e la cosa è molto evidente), e pur senza raggiungere le vette artistiche di quel lavoro, riesce a colpire duramente l'anima dello spettatore. Ad aiutare il regista ci sono sicuramente i due interpreti principali, Bogarde e Courtenay, entrambi davvero bravissimi nei loro ruoli. Bella la fotografia in bianco e nero.

Myvincent 8/01/24 07:47 - 3741 commenti

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Un soldato “cammina” lontano dagli orrori di una guerra di cui non sopporta più il peso e ovviamente l’accusa di diserzione è una conseguenza troppo logica per essere scartata. Dirk Bogarde in un ruolo consono alle sue grandi capacità interpretative, alla sua eleganza stilistica, mentre al fronte tutto è un lurido pantano, dove neanche i topi riescono a trovare pace. Grande esempio di cinema, in cui i contenuti vengono espressi con pochi, essenziali elementi a disposizione.

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