Visitor Q - Film (2001)

Visitor Q
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Titolo originale: Bijitâ Q
Anno: 2001
Genere: drammatico (colore)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/11/07 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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Schramm 26/11/07 00:23 - 3490 commenti

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Forse l'opera più assurda e scalmanata di Miike: pazzesca variazione de Teorema (ma anche lo spettro di Bunuel non tarda a ululare) assortita di necro, copro e scopofilia, incesto, nonnismo a suon di fireworks, sassate repentine, milking a piovere, madri eroinomani, figli maneschi and many more. Difficile capire quando inizia il divertimento e finisce il turbamento e viceversa. Da non mancare.

Sunchaser 1/09/08 14:34 - 127 commenti

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Miike Takashi è un regista che non ha precedenti nella cinematografia mondiale: ultraprolifico (oltre 70 film in quindici anni), capace di radicali cambi di stile e con una predisposizione naturale per lo shock e l'eccesso sia tematico che visivo. In questo caso, con un budget di appena 60.000 $, ha confezionato un impietoso ed allo stesso tempo irridente ritratto della famiglia moderna, che partendo da assunti potenzialmente reali, sconfina nel fantastico iperrealistico. Per stomaci forti e cinefili corazzati, s'intende.

Trivex 15/01/09 22:07 - 1740 commenti

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Siamo in una famiglia giapponese, in cui la violenza è componente normale e morale. Ma l'odio e la sopraffazione sono presenti anche fuori di essa, forse quindi è la società stessa che determina i risultati nel focolare domestico o viceversa? La speranza e la redenzione arrivano da fuori, da un visitatore, ma è solo apparenza. Alla fine tutto esplode o implode oppure tutto non ha nulla a che fare con quanto visto prima, perché l'irragionevole ha preso il controllo e si sfoga: necrofilia, coprofagia, etc. E poi il ritorno al latte materno... completamente folle!

Supercruel 11/02/09 18:17 - 498 commenti

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Ficcante apologia ed insieme distruzione del concetto di nucleo familirare e dei suoi legami. Miike declina la sua indagine con la sua notoria cifra stilistico-visiva, lasciandosi al solito andare a sequenze dall'impatto durissimo, al limite tra genialità e perversione. Le scene più forti, però, non sono un banale atto provocatorio, bensì sottendono ben più pregne metafore. La regia, un digitale sporco e funzionale, ha un qualcosa di documentaristico (ma non si lesina affatto la classe), in sintonia con l'analisi in atto. Ottimo.

Pinhead80 5/06/10 15:54 - 4719 commenti

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Questo è un film che ti prende a pugni nello stomaco, fin dalle prime inquadrature. Parla di famiglia e lo fa spezzando quelli che sono i cosiddetti "legami forti". Tutto è capovolto e pervertito, in una serie di aberrazioni, che trascinano la famiglia in un vortice di perversione allucinata. Miike parla di disgregazione della famiglia e lo fa senza alcun ritegno e senza limiti, come nel suo stile.
MEMORABILE: La scena della vasca da bagno.

Greymouser 6/06/10 00:24 - 1458 commenti

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Una delle opere più malsane della geniale follia cinematografica di Miike, "Visitor Q" trova le corde dell'orrore nella rappresentazione dimessa e "domestica" delle più efferate manifestazioni di violenza, sopraffazione, depravazione e follia. Non facile nello svolgimento rapsodico della trama, il film ci obbliga a sostenere un crescendo morboso di atrocità, con scoppi di violenza tanto imprevedibili quanto devastanti. Imprescindibile capolavoro.

Mdmaster 1/10/10 07:59 - 802 commenti

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Solo Miike poteva riuscire a prendere un teorema qualsiasi e trasformaro in una sua personale lucida ma delirante visione. Orrendamente critico nei confronti della famiglia moderna, il regista di Yao mette in fila una serie di perversioni davvero da manuale, raramente viste prima. Questo potrebbe facilmente allontanare lo spettatore casuale, ma d'altronde è proprio quello che vorrebbe Miike: resistete fino alla fine e avrete, forse, qualche elemento in più per decifrare il puzzle.

Deepred89 17/01/11 00:49 - 3704 commenti

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La famiglia secondo Takashi Miike: una specie di Teorema dove Pasolini va a braccetto con Lloyd Kaufman, con risultati che oltrepassano continuamente la soglia del buon gusto. Un susseguirsi di nefandezze che l'appassionato troverà indubbiamente spassoso, non privo peraltro di considerazioni interessanti (anche se non troppo innovative) sul rapporto realtà-immagini video. Paradossalmente il sangue versato è pochissimo; peccato solo per la pessima fotografia in digitale, funzionale solo a tratti e per il cast troppo sopra le righe.

Cotola 3/08/11 02:59 - 9009 commenti

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Teorema” orientale dall’assunto non così poi tanto originale e dalla dimostrazione estrema che fa male, molto male. Miike sfida il buon gusto e propina allo spettatore una serie di nefandezze di grado crescente, anche se l’ultima parte è talmente folle e sopra le righe che ci ha il pelo sullo stomaco potrebbe anche ridere. Ne vale la pena? Forse: a mio avviso però se ne può fare tranquillamente a meno. Assolutamente non per tutti i gusti: le anime sensibili si astengano.

Mickes2 19/08/11 18:40 - 1670 commenti

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Delirante. Sapevo che Miike fosse un pazzo, ma non così tanto. Il nichilismo più corrosivo passando per le perversioni più estreme; la violenza come arma primaria, che sia utilizzata per comandare una madre a bacchetta o per spaccare la testa e intrufolarsi in casa di una famiglia. Il concetto della stessa viene raso al suolo, rovesciato, analizzato con aspra provocazione; un duro scandagliare le ipocrisie della società giapponese, quasi sbeffeggiata dal regista che non lesina dal mostrare: necrofilia, incesto, stupro gli ingredienti primari.
MEMORABILE: La sequenza iniziale.

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Ryo 12/11/13 21:16 - 2169 commenti

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Per Takashi Miike questo film rappresenta la più controversa fra tutte le sue opere prodotte sino a quel momento. Zeppo di perversioni tenute insieme da una sceneggiatura che sembra quasi un espediente per mostrare quanto di marcio ci può essere al mondo, nascosto dall'ipocrisia. La famiglia protagonista, apparentemente normale, vede il padre (proprio a inizio film) fare sesso con la figlia prostituta. Spiazzante, davvero particolare. Farà storcere il naso a molti, un forte pugno al ventre per i più deboli di stomaco. Parecchio azzardato. Proprio per questo merita di essere visto.
MEMORABILE: L'ospite che tranquillo mangia mentre in casa succede di tutto; La madre che ribellandosi lancia un coltello al figlio.

Daniela 8/07/15 07:31 - 12625 commenti

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Se l'ospite pasoliniano era un angelo venuto a scoperchiare il sepolcro imbiancato di una ricca famiglia borghese, questo visitatore ha ben poco da perturbare, tanto da far venire il sospetto che anche in sua assenza la storia avrebbe imboccato la strada della follia omicida, paradossalmente unificante le quattro monadi incomunicanti. Fra tragico e comico, M. passeggia sul filo dell'assurdo, inanellando una serie di perversioni e sgradevolezze che, proprio per il loro carattere eccessivo, spesso suscitano un riso imbarazzato ma anche liberatorio. Film miikeano fino al midollo celluloidico.
MEMORABILE: Latte a zampillo; rimedi casalinghi contro gli effetti del rigor mortis

Giùan 10/09/15 14:36 - 4539 commenti

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Confesso di non amar granché Miike e di non provare eccessiva curiosità per il suo cinema. Visitor Q, nello specifico, è un film da cui traspare innegabile un genio registico originale e "squilibrato", con alcune rabbrividenti punte di inarrivabile macabro grottesco (la scena necrofila). Così come incontrovertibile è la precisa coscienza di una messa in scena di sobria imprudenza. Eppure a disturbarmi (senza riuscire a esser disturbante) è la mancata giusta distanza con cui la mdp "guarda" il suo Teorema, con un distacco che non sa farsi straniamento.

Capannelle 10/08/17 23:31 - 4399 commenti

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Takashi Mike a ruota libera nel descrivere ogni sorta di perversione anche se mancano ritmo e solidità per trasformarlo in qualcosa di veramente duro, di veramente spiazzante. I protagonisti, a cominciare dalla madre, svolgono egregiamente il loro ruolo ma si è portati più a sorridere (vedi la scena col cadavere e nella vasca) che a provare sgomento. Utile vederlo.

Bubobubo 24/09/18 00:20 - 1847 commenti

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Banchettare lautamente sulla tomba del morto, fare a brandelli un fantoccio primaverile, dare scandalo coram populo: pillole quotidiane di Bachtin inoculate nel linguaggio anarchico e beffardo di Miike. Qui il contesto è da subito così tragico da non poter non risultare grottesco: e l'intervento dell'esterno, più che liberare un inespresso, giustifica la discesa negli inferi. Situazioni ontologicamente agghiaccianti (incesto, violenze familiari, tossicodipendenza, necrofilia) in cui si rischia di sbellicarsi dalle risate: ecce homo. Brillante.
MEMORABILE: Come risolvere il fastidioso problema del rigor mortis?

Taxius 15/10/19 12:36 - 1656 commenti

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Necrofilia, incesto, bullismo, droga, violenza domestica, stupro, omicidio e molto altro, il tutto racchiuso in questo disturbante e grottesco film firmato Takashi Miike. Visitor Q è la storia di una famiglia disagiata e disunita la quale vita cambia il giorno in cui uno sconosciuto decide di stabilirsi in casa loro. Nonostante i temi siano molto forti il film si butta sul trash risultando anche molto divertente, mai stupido. Inutile dire che bisogna sapere a cosa si va incontro. Uno di quei film da vedere almeno una volta nella vita.
MEMORABILE: Le botte in testa con la pietra; La serra.
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  • Discussione Daniela • 9/07/15 14:41
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Per Schramm:
    visto giorni fa Visitor Q (me l'aspettavo molto tosto e deprimente, l'ho trovato abbastanza tosto e perversamente divertente), ieri sera visto Gozu - questo fuori programma, al posto dello smarrito Django: mi ha colpito il fatto che anche qui c'è una donna matura che sprizza latte dai capezzoli come una fontana.
    Chissà se Miike è stato allattato alla poppa dalla sua mamma oppure no... Anzi, considerati i suoi film, chissà se Miike è stato partorito da una umana oppure no... ;o)
    PS: sto ammattendo per buona parte dei titoli asiatici che mi hai ultimamente drittato, causa assenza di sottotitoli o difficile reperibilità :o( Fossi in te, mi sentirei in colpa...
    Ultima modifica: 9/07/15 14:52 da Daniela
  • Discussione Schramm • 9/07/15 15:03
    Scrivano - 7694 interventi
    tra gozu e django non so quale mi sia piaciuto meno. sicuramente, a mio gusto, il miike meno incisivo. di gran lunga meglio visitor q, anche se più per le trovate visive che per il costrutto narrativo.

    per il resto, ti ho più volte rimandato al davibook, ma tu resti incaponita nell'evitarne l'accesso...!! in ogni caso se li ho trovati io, son reperibili! ;)
  • Homevideo Taxius • 15/10/19 11:37
    Addetto riparazione hardware - 181 interventi
    Il film è uscito in dvd per la Dolmen con sottotitoli ita e audio originale. La qualità di audio e immagini è purtroppo molto bassa.